Grape ancient varieties originated through two main processes: the natural cross between two ancestors genotypes by cross pollination, and the somatic mutations of noticeable plant features. Vegetative propagation of seedlings or of mutated sports by grape growers gave rise to the spread of new cultivars. Natural breeding, already speculated by first ampelographers, was strongly supported by recent studies based on genetics, which revealed in the last decades the pedigrees of many grape varieties grown around the world. The aim of the present study was origin detection of several ancient grape varieties from Piedmont (Italy), starting from the mostly intensively grown, underlining their genetic kinship with other grapes. The whole research was based on both DNA analysis and historical-ampelographic evidences. DNA-genetic profiles were obtained analyzing 21 microsatellite molecular markers. Historical investigations were carried out to identify for the studied grape varieties and their relatives the most ancient quotations and the ampelographic descriptions validating their likeness with currently grown cultivars. Thanks to the genetic and historical results, the parents of around twenty ancient grapes from Piedmont, among which Dolcetto, were revealed. The occurrence of ¿key¿ varieties ancestors of many other grapes (often of lesser cultural importance today) has also been highlighted, demonstrating their major role in the development of varietal assortment of the region. In this work, a preliminary reconstruction of geographical and temporal spread in the past of several grape varieties from North-western Italy is presented. Besides scientific and historical interest, the significance of this research consists in demonstrating the strong link between an historical grape variety and its homeland. This relation, joint to the local cultural traditions, plays a great role in marketing successfully varietal wines.
Le varietà di vite tradizionali si sono originate grazie a due principali processi: l'incrocio spontaneo tra cultivar diverse mediante impollinazione incrociata e le mutazioni casuali relative a caratteri evidenti, eventi sempre seguiti da una selezione positiva da parte dei viticoltori che hanno propagato per via vegetativa i nuovi vitigni. Il processo di incrocio spontaneo, già ipotizzato dagli studiosi del passato, è stato ampiamente confermato da numerosi studi su base genetica che, negli ultimi decenni hanno evidenziato il pedigree di molte varietà coltivate nel mondo. La presente indagine ha avuto come obiettivo l'individuazione dell'origine di alcuni vitigni tradizionali piemontesi, a cominciare da quelli più importanti per superficie investita, e di farne emergere le relazioni genetiche con altri vitigni. L'intero studio è stato impostato sull'integrazione dei risultati dell'analisi genetica con quelli storico-ampelografici. L'analisi genetica è stata condotta tramite l'utilizzo di 21 marcatori microsatelliti nucleari (SSR). La ricerca storica è stata indirizzata ad individuare le più remote citazioni dei vitigni studiati e dei loro consanguinei, oltre alle rispettive descrizioni che permettessero di stabilire una sicura corrispondenza con le cultivar attuali. Grazie ai dati genetici e storici acquisiti, è stato possibile scoprire i vitigni genitori da cui son derivati (per incrocio spontaneo) una ventina di vitigni storici piemontesi tra cui il Dolcetto. Si è inoltre evidenziata l'esistenza, spesso nel germoplasma oggi minore e raro, di vitigni 'chiave' da un punto di vista genetico, ovvero genotipi che hanno dato origine ad una numerosa discendenza, contribuendo in modo significativo alla formazione dell'assortimento varietale della regione. In questa indagine, si è potuta inoltre abbozzare in via preliminare la ricostruzione geografica e temporale della diffusione storica di alcune varietà di vite dell'Italia nord-occidentale. L'utilità di questa ricerca, al di là dell'interesse scientifico e storico, sta nel tentativo di delineare il legame tra un vitigno e la sua area di origine: questo legame, insieme alle tradizioni colturali che collegano le due entità, sono un plus-valore importante nel marketing dei prodotti che ne derivano.
Indagini ampelografiche e genetiche sull'origine di alcuni vitigni piemontesi
RAIMONDI, STEFANO
2013/2014
Abstract
Le varietà di vite tradizionali si sono originate grazie a due principali processi: l'incrocio spontaneo tra cultivar diverse mediante impollinazione incrociata e le mutazioni casuali relative a caratteri evidenti, eventi sempre seguiti da una selezione positiva da parte dei viticoltori che hanno propagato per via vegetativa i nuovi vitigni. Il processo di incrocio spontaneo, già ipotizzato dagli studiosi del passato, è stato ampiamente confermato da numerosi studi su base genetica che, negli ultimi decenni hanno evidenziato il pedigree di molte varietà coltivate nel mondo. La presente indagine ha avuto come obiettivo l'individuazione dell'origine di alcuni vitigni tradizionali piemontesi, a cominciare da quelli più importanti per superficie investita, e di farne emergere le relazioni genetiche con altri vitigni. L'intero studio è stato impostato sull'integrazione dei risultati dell'analisi genetica con quelli storico-ampelografici. L'analisi genetica è stata condotta tramite l'utilizzo di 21 marcatori microsatelliti nucleari (SSR). La ricerca storica è stata indirizzata ad individuare le più remote citazioni dei vitigni studiati e dei loro consanguinei, oltre alle rispettive descrizioni che permettessero di stabilire una sicura corrispondenza con le cultivar attuali. Grazie ai dati genetici e storici acquisiti, è stato possibile scoprire i vitigni genitori da cui son derivati (per incrocio spontaneo) una ventina di vitigni storici piemontesi tra cui il Dolcetto. Si è inoltre evidenziata l'esistenza, spesso nel germoplasma oggi minore e raro, di vitigni 'chiave' da un punto di vista genetico, ovvero genotipi che hanno dato origine ad una numerosa discendenza, contribuendo in modo significativo alla formazione dell'assortimento varietale della regione. In questa indagine, si è potuta inoltre abbozzare in via preliminare la ricostruzione geografica e temporale della diffusione storica di alcune varietà di vite dell'Italia nord-occidentale. L'utilità di questa ricerca, al di là dell'interesse scientifico e storico, sta nel tentativo di delineare il legame tra un vitigno e la sua area di origine: questo legame, insieme alle tradizioni colturali che collegano le due entità, sono un plus-valore importante nel marketing dei prodotti che ne derivano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/160270