La Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Belmonte custodisce particolari ambienti umidi in cui è stata segnalata la presenza di diverse specie vegetali protette a livello regionale ed europeo; sono sicuramente gli sfagni (Sphagnum spp.), e due specie di piante “carnivore”: Drosera rotundifolia e Drosera intermedia, quest’ultima inserita nella lista rossa della flora italiana ma entrambe protette a livello regionale. La particolarità di questi luoghi è la presenza di un substrato di granito rosso molto resistente alla decomposizione, questa peculiarità fa sì che le acque superficiali e di conseguenza anche il suolo, siano poveri di elementi nutritivi. L’obiettivo di questo lavoro è ottenere una conoscenza maggiore delle zone umide oligotrofiche nella Riserva Naturale Speciale di Belmonte e, utilizzando il metodo fitosociologico, approfondire le comunità vegetali presenti. Per compiere questa ricerca è stato necessario innanzitutto individuare le aree maggiormente indicative e interessanti. Pertanto, sono state selezionate quattro zone: le prime due si trovano in un’area con maggiore luminosità grazie alla scarsa copertura arborea; le altre si trovano lungo un ruscello in ambiente boschivo. Successivamente sono stati praticati i rilevamenti fitosociologici, per cui sono state annotate le caratteristiche stazionali ed è stato generato un elenco floristico delle specie trovate. Analizzando i dati ottenuti tramite questi rilievi è stato possibile operare un confronto con i risultati di un precedente lavoro svolto nello stesso luogo. Da questa comparazione si evince che la cenosi vegetale presenta alcuni cambiamenti, si sono instaurate specie pioniere e sono state trovate specie che in precedenza non erano state segnalate. Per quanto riguarda gli sfagni non si avvisano particolari cambiamenti. Invece, è importante rendere noto che la distribuzione di Drosera rotundifolia è localizzata in sole due aree di rilevamento che corrispondono alle aree con maggiore luminosità. È ancora presente Drosera intermedia ma con una diffusione ridotta rispetto alla specie precedente e rispetto al passato. La presenza di sfagni è importante perché è indicativa di ambienti umidi anche nelle stagioni più calde. La presenza delle sue specie di Drosera testimonia le caratteristiche oligotrofiche e acide del substrato.

Studio della vegetazione delle zone umide oligotrofiche della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Belmonte

PASSALACQUA, GIULIANO
2023/2024

Abstract

La Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Belmonte custodisce particolari ambienti umidi in cui è stata segnalata la presenza di diverse specie vegetali protette a livello regionale ed europeo; sono sicuramente gli sfagni (Sphagnum spp.), e due specie di piante “carnivore”: Drosera rotundifolia e Drosera intermedia, quest’ultima inserita nella lista rossa della flora italiana ma entrambe protette a livello regionale. La particolarità di questi luoghi è la presenza di un substrato di granito rosso molto resistente alla decomposizione, questa peculiarità fa sì che le acque superficiali e di conseguenza anche il suolo, siano poveri di elementi nutritivi. L’obiettivo di questo lavoro è ottenere una conoscenza maggiore delle zone umide oligotrofiche nella Riserva Naturale Speciale di Belmonte e, utilizzando il metodo fitosociologico, approfondire le comunità vegetali presenti. Per compiere questa ricerca è stato necessario innanzitutto individuare le aree maggiormente indicative e interessanti. Pertanto, sono state selezionate quattro zone: le prime due si trovano in un’area con maggiore luminosità grazie alla scarsa copertura arborea; le altre si trovano lungo un ruscello in ambiente boschivo. Successivamente sono stati praticati i rilevamenti fitosociologici, per cui sono state annotate le caratteristiche stazionali ed è stato generato un elenco floristico delle specie trovate. Analizzando i dati ottenuti tramite questi rilievi è stato possibile operare un confronto con i risultati di un precedente lavoro svolto nello stesso luogo. Da questa comparazione si evince che la cenosi vegetale presenta alcuni cambiamenti, si sono instaurate specie pioniere e sono state trovate specie che in precedenza non erano state segnalate. Per quanto riguarda gli sfagni non si avvisano particolari cambiamenti. Invece, è importante rendere noto che la distribuzione di Drosera rotundifolia è localizzata in sole due aree di rilevamento che corrispondono alle aree con maggiore luminosità. È ancora presente Drosera intermedia ma con una diffusione ridotta rispetto alla specie precedente e rispetto al passato. La presenza di sfagni è importante perché è indicativa di ambienti umidi anche nelle stagioni più calde. La presenza delle sue specie di Drosera testimonia le caratteristiche oligotrofiche e acide del substrato.
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