Utilizzo di inoculi microbici in ambito agricolo

In the past, the growing demand for food led farmers to cultivate with the help of new technologies which involved chemical inputs (fertilizers, pesticides), hybrid seeds and special cultivation practices. The long-term use of some chemical substances can cause damage not only to us humans, as these products are capable of increasing pathologies;but also create problems for the soil microbiome which tends to decline in the long run. In recent years, much thought has been given to how to recover biodiversity in degraded areas, especially in agricultural land, and on the basis of this idea, products have been developed that aim to improve the microbial health of soil and plants, microbial inoculants. These are nothing more than a set of bacteria and fungi, produced in a controlled environment, which can be used as alternative products to the chemical substances used in agriculture and which provide valid help to plants (not just agricultural ones). Depending on the nature of the microorganism of interest, they can play various roles, such as plant growth promoters, biofertilizers, biocontrol agents and as phytostimulators. The production of microbial inoculants is mainly based on the use of PGPR (or PGPB) plant growth-promoting rhizobacteria, AM fungi (arbuscular mycorrhizal) and fungi of the genus Thricoderma as they are the most commercially used microorganisms, which inhabit the rhizosphere, the area of ​​interest where the roots of the plants are located through which interaction with them occurs in different ways. Obviously there are also cases where not only AM and Thricoderma mushrooms are necessary but, depending on the plants, other types of mushrooms are necessary. In the natural rhizosphere there are no single microorganisms but rather a more complex microbiota made up of different units. The coupling of one or more genus of fungi and bacteria can increase the spectrum of action of the inoculum, thus giving it the possibility of increasing its functions on the crop. From this idea therefore the microbial consortia are born, which are the dominant ones on the bioinoculum market compared to those based on a single microorganism. Microbial inoculant products manufactured by various companies are already available on the Piedmontese market. It is important for the buyer to be able to know what is contained within them and the simplest way is to carefully read the labels, brochures and technical data sheets. or the safety data sheets supplied with the inoculum. These are of fundamental help because companies can report the quantity and type of microorganisms used for a specific use on a particular crop (or multiple crops). Therefore knowing the composition is essential to understand the use to which these products are intended. In addition to the presence of the composition reported on technical data sheets and the like, it would be important to be able to ascertain through experimental studies capable of demonstrating the ability of the aforementioned products in the practical field and not just the theoretical one.

In passato la crescente richiesta di cibo ha portato gli agricoltori a coltivare con l’ausilio di nuove tecnologie che prevedevano input chimici(fertilizzanti, pesticidi), sementi ibride e pratiche di coltivazioni speciali. L'utilizzo a lungo termine di alcune sostanze chimiche può causare danni non solo a noi essere umani, in quanto questi prodotti sono capaci di incrementare patologie; ma anche creare problemi al microbioma del terreno che a lungo andare tende a ridursi. Negli ultimi anni si è pensato molto a come recuperare la biodiversità nelle aree degradate, specialmente in terreni agricoli e sulla base di quest’idea sono stati elaborati dei prodotti che puntano a migliorare la salute microbica del terreno e delle piante, gli inoculi microbici. Questi non sono altro che un insieme di batteri e funghi, prodotti in un ambiente controllato, che possono essere utilizzati come prodotti alternativi alle sostanze chimiche utilizzate in agricoltura e che danno un valido aiuto alle piante (non solo agricole). In base alla natura del microrganismo di interesse possono ricoprire svariati ruoli, come ad esempio promotori della crescita delle piante, biofertilizzanti , agenti di biocontrollo e come fitostimolatori. Per la produzione di inoculi microbici ci si basa principalmente sull’impiego di PGPR (o PGPB) plant growth-promoting rhizobacteria, funghi AM (micorrizici arbuscolari) e funghi del genere Thricoderma in quanto sono i microrganismi più utilizzati commercialmente, che abitano la rizosfera, la zona d’interesse dove si trovano le radici delle piante attraverso cui avviene l’interazione con essi in diversi modi. Ovviamente ci sono anche casi dove non sono solo necessari funghi AM e Thricoderma ma in base alle piante sono necessarie altre tipologie di funghi. Nella naturale rizosfera non sono presenti singoli microrganismi ma bensì un microbiota più complesso costituito da diverse unità. L’accoppiamento di uno o più genere di funghi e batteri può aumentare lo spettro d’azione dell’inoculo, dando quindi la possibilità a questo di aumentare le funzioni sulla coltura, da questa idea perciò nascono i consorzi microbici, che sono i dominanti sul mercato dei bioinoculi rispetto a quelli basati su un solo microrganismo. Sul mercato piemontese sono già reperibili prodotti di inoculi microbici fabbricati da diverse aziende, è importante per l’acquirente poter sapere cosa è contenuto all’interno degli stessi ed il modo più semplice è quello di leggere attentamente le etichette, le brochure, le schede tecniche o le schede di sicurezza fornite insieme all inoculo. Questi sono di fondamentale aiuto perché le aziende possono riportare la quantità, la tipologia di microrganismi adibiti ad un uso specifico su una coltura (o più colture) in particolare. Quindi conoscere la composizione è fondamentale per poter capire l’uso a cui questi prodotti vengono destinati. Oltre alla presenza della composizione riportata su schede tecniche e simili sarebbe importante poter appurare attraverso studi sperimentali capaci di dimostrare la capacità di suddetti prodotti in campo pratico e non solo quello teorico.