Undoubtedly, loss of linguistic and cultural diversity is one of the many challenges of today's world. Over the last decades, languages from all over the globe have been disappearing at an extremely alarming rate, converting monolingualism into an actual threat. Despite Italy being an historically multilingual country, its national linguistic heritage has been jeopardized by the constant decline of local dialects. On this account, the objective of this study is to reflect on the use of intercomprehension (IC) as a tool for revitalizing minority languages by highlighting both its democratizing role and its vehicular function when learning a tongue belonging to the same family as the reference one. Once established Lombard as the main focus and starting point, a sample survey based on data triangulation was carried out to inquiry its degree of intelligibility with what are today the two most spoken Gallo-Romance languages: French and Catalan. In spite of some variability in the results, the outcome is generally to be considered positive as the participants demonstrated a good level of understanding of all the involved languages. The encouraging success of the study therefore represents an incentive to keep searching for linguistic affinities between the Italian dialects and the other Neo-Latin languages, as well as any similarities with those belonging to the extra-Romance area, in order to increase consciousness on the use of intercomprehensive processes as a means of linguistic preservation.
Tra le numerose criticità del mondo odierno figura senza dubbio la perdita di diversità linguistica e culturale. La rapidità con cui moltissimi idiomi stanno via via scomparendo è oltremodo allarmante e lascia spazio alla distopica immagine di una realtà sempre più improntata sul monolinguismo. In particolar modo in Italia, terra multilingue per definizione, si registra un costante calo nella diffusione delle parlate locali, risultando così in un impoverimento del patrimonio linguistico nazionale. L’obiettivo di questo studio è quindi quello di proporre l’intercomprensione (IC) come strumento di valorizzazione delle lingue minoritarie, evidenziandone l’aspetto democratizzante e allo stesso tempo dimostrandone la funzione veicolare al momento di capire e apprendere una lingua appartenente alla stessa famiglia di quella di partenza. Utilizzando come punto di riferimento la lingua lombarda, è stata condotta un’indagine campionaria volta a stabilire il grado di intellegibilità tra questa e le due lingue gallo-romanze a maggiore diffusione: francese e catalano. La scelta di svolgere un’analisi triangolare anziché binaria ha permesso inoltre di valutare l’IC anche tra queste ultime, ottenendo così una visione più completa sulla questione. Nonostante una certa variabilità dei risultati, l’esito è da considerarsi generalmente positivo in quanto i partecipanti hanno dimostrato un buon livello di comprensione di tutte le lingue considerate. L’incoraggiante riuscita dello studio costituisce perciò uno stimolo a proseguire la ricerca di affinità linguistiche tra i dialetti d’Italia e le altre lingue neolatine, così come eventuali somiglianze con quelle dell’area extra romanza, al fine di un utilizzo sempre più diffuso e consapevole dei processi intercomprensivi come mezzo di salvaguardia linguistica.
L’IC a tutela delle lingue minoritarie: catalano e francese attraverso il lombardo
VISENTIN, GIULIA
2022/2023
Abstract
Tra le numerose criticità del mondo odierno figura senza dubbio la perdita di diversità linguistica e culturale. La rapidità con cui moltissimi idiomi stanno via via scomparendo è oltremodo allarmante e lascia spazio alla distopica immagine di una realtà sempre più improntata sul monolinguismo. In particolar modo in Italia, terra multilingue per definizione, si registra un costante calo nella diffusione delle parlate locali, risultando così in un impoverimento del patrimonio linguistico nazionale. L’obiettivo di questo studio è quindi quello di proporre l’intercomprensione (IC) come strumento di valorizzazione delle lingue minoritarie, evidenziandone l’aspetto democratizzante e allo stesso tempo dimostrandone la funzione veicolare al momento di capire e apprendere una lingua appartenente alla stessa famiglia di quella di partenza. Utilizzando come punto di riferimento la lingua lombarda, è stata condotta un’indagine campionaria volta a stabilire il grado di intellegibilità tra questa e le due lingue gallo-romanze a maggiore diffusione: francese e catalano. La scelta di svolgere un’analisi triangolare anziché binaria ha permesso inoltre di valutare l’IC anche tra queste ultime, ottenendo così una visione più completa sulla questione. Nonostante una certa variabilità dei risultati, l’esito è da considerarsi generalmente positivo in quanto i partecipanti hanno dimostrato un buon livello di comprensione di tutte le lingue considerate. L’incoraggiante riuscita dello studio costituisce perciò uno stimolo a proseguire la ricerca di affinità linguistiche tra i dialetti d’Italia e le altre lingue neolatine, così come eventuali somiglianze con quelle dell’area extra romanza, al fine di un utilizzo sempre più diffuso e consapevole dei processi intercomprensivi come mezzo di salvaguardia linguistica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/160166