PURPOSE: Vitrectomy with internal limiting membrane (ILM) peeling is considered the treatment of choice for primary macular hole; however, there is a lack of large-scale studies in the international scientific literature that have evaluated the effect of peeling in small macular holes with a diameter ≤ 250 μm, according to the current classification of the International Vitreomacular Traction Study Group. The present study aims to assess the closure rate of small primary macular holes following single surgery in the group of patients undergoing vitrectomy with internal limiting membrane peeling compared to the group undergoing vitrectomy without peeling. The secondary objectives include evaluating visual acuity, hole closure morphology, condition of external retinal structures, presence of swelling of the arcuate retinal nerve fiber layer (SANFL) and dissociated optic nerve fiber layer (DONFL), and the rate of intra and postoperative complications at the first, sixth-, and twelfth-month post-intervention. METHODS AND MATERIALS: A retrospective multicenter observational study was conducted. The reference center was the Ophthalmology Clinic of the University of Turin. 36 Italian and 5 European centers participated in the creation of the database. Adult patients with small primary macular holes who underwent vitrectomy between January 2015 and July 2022, with a minimum follow-up of six months, were included in the study. Patients with secondary holes due to other pathologies, those with concomitant ocular diseases leading to a reduction in visual acuity, and those treated with silicone oil as a tamponade were excluded. Thus, two cohorts were created: patients undergoing vitrectomy with peeling of the internal limiting membrane and patients undergoing vitrectomy without peeling. RESULTS: A total of 639 cases underwent peeling and 54 cases did not. Primary closure rates at one month postoperatively were significantly higher in vitrectomy with ILM peeling (98%) than in vitrectomy without peeling (85%) (P<0.001). The results regarding visual acuity, hole closure morphology and postoperative complications showed no significant differences between the two groups. The mean visual acuity in the peeling and non-peeling groups was respectively: 0.28 (0.23) LogMar and 0.24 (0.18) LogMar at the first month (P=0.3), 0.20 (0.21) LogMar and 0.14 (0.14) LogMar at the sixth (P=0.054), 0.16 (0.20) LogMar and 0.07 (0.08) LogMar at the twelfth (P=0.2); the prevalent morphology in the sample was regular or U-type, occurring at the first month in 64 % of the peeling group and 61% of the no-peeling group (P=0.041), at the sixth month in 68 % and 63 % , respectively (P=0.038); postoperative complications occurred in 7.2 % of the peeling group and 7.4 % of the no-peeling group (P>0.9). CONCLUSION: Vitrectomy with ILM peeling has been associated with significantly higher rates of anatomical closure, thus proving to be a safe, effective, and reproducible therapeutic approach even in small primary macular holes.
OBIETTIVO: La vitrectomia con rimozione o peeling della membrana limitante interna (ILM) è considerata la metodica di scelta nel trattamento del foro maculare primario; tuttavia, non esistono nella letteratura scientifica internazionale studi con un’ampia casistica che abbiano valutato l’effetto del peeling nei fori maculari piccoli con diametro inferiore a 250 micron, secondo l’attuale classificazione dell’International Vitreomacular Traction Study Group. Il seguente studio si propone di valutare il tasso di chiusura del foro maculare primario piccolo dopo singola chirurgia nel gruppo di pazienti sottoposti a vitrectomia con peeling della membrana limitante interna rispetto al gruppo di quelli sottoposti a vitrectomia senza peeling. Gli obiettivi secondari consistono nella valutazione nei due gruppi dei risultati riguardo l’acuità visiva, la morfologia di chiusura del foro, la condizione delle strutture retiniche esterne, la presenza dello strato arcuato delle fibre nervose retiniche (SANFL) e dello strato di fibre nervose ottiche dissociate (DONFL) e il tasso di complicanze intra e postoperatorie ai follow-up considerati al primo, sesto e dodicesimo mese dall’intervento. MATERIALI E METODI: È stato realizzato uno studio osservazionale retrospettivo multicentrico. Il centro di riferimento è rappresentato dalla Clinica Oculistica dell’Università di Torino. Alla realizzazione del database hanno partecipato 36 centri italiani e 5 europei. Sono stati sottoposti allo studio pazienti maggiorenni, affetti da foro maculare primario piccolo, sottoposti a vitrectomia nel periodo tra gennaio 2015 e luglio 2022, con follow-up postchirurgico di almeno sei mesi. Sono stati esclusi i pazienti con fori secondari ad altre patologie, quelli affetti da patologie oculari concomitanti determinanti una riduzione della acuità visiva e quelli trattati con l’utilizzo di olio di silicone come tamponante. Sono state così create due coorti: pazienti sottoposti a vitrectomia con peeling della membrana limitante interna e pazienti sottoposti a vitrectomia senza peeling. RISULTATI: In totale sono stati 639 i casi sottoposti a peeling e 54 quelli non. I tassi di chiusura primaria ad un mese postoperatorio sono stati significativamente più alti nella vitrectomia con peeling dell'ILM (98%) rispetto a quella senza peeling (85%) (P<0.001). I risultati riguardo l’acuità visiva, la morfologia di chiusura del foro e le complicanze postoperatorie non hanno mostrato differenze significative tra i due gruppi. L’acuità visiva media nel gruppo del peeling e in quello del non peeling è stata rispettivamente di: 0.28 (0.23) LogMar e 0.24 (0.18) LogMar al primo mese (P=0.3), 0.20 (0.21) LogMar e 0.14(0.14) LogMar al sesto (P=0.054), 0.16 (0.20) LogMar e 0.07 (0.08) LogMar al dodicesimo (P=0.2); la morfologia prevalente nel campione è stata quella regolare o U-type, presentandosi al primo mese nel 64% del gruppo peeling e nel 61 % di quello no-peeling (P=0.041), al sesto mese rispettivamente nel 68% e nel 63% (P=0.038); le complicanze postoperatorie si sono verificate nel 7.2% del gruppo peeling e nel 7.4% del gruppo no-peeling (P>0.9). CONCLUSIONE: La vitrectomia con peeling dell’ILM è stata associata a tassi di chiusura anatomica significativamente più elevati, risultando così una scelta terapeutica sicura, efficace e riproducibile anche nei fori maculari primari di piccole dimensioni.
Confronto tra vitrectomia con peeling e senza peeling della membrana limitante interna nel trattamento del foro maculare primario di dimensioni inferiori a 250 micron
AIMINO, SILVIA SERENA
2022/2023
Abstract
OBIETTIVO: La vitrectomia con rimozione o peeling della membrana limitante interna (ILM) è considerata la metodica di scelta nel trattamento del foro maculare primario; tuttavia, non esistono nella letteratura scientifica internazionale studi con un’ampia casistica che abbiano valutato l’effetto del peeling nei fori maculari piccoli con diametro inferiore a 250 micron, secondo l’attuale classificazione dell’International Vitreomacular Traction Study Group. Il seguente studio si propone di valutare il tasso di chiusura del foro maculare primario piccolo dopo singola chirurgia nel gruppo di pazienti sottoposti a vitrectomia con peeling della membrana limitante interna rispetto al gruppo di quelli sottoposti a vitrectomia senza peeling. Gli obiettivi secondari consistono nella valutazione nei due gruppi dei risultati riguardo l’acuità visiva, la morfologia di chiusura del foro, la condizione delle strutture retiniche esterne, la presenza dello strato arcuato delle fibre nervose retiniche (SANFL) e dello strato di fibre nervose ottiche dissociate (DONFL) e il tasso di complicanze intra e postoperatorie ai follow-up considerati al primo, sesto e dodicesimo mese dall’intervento. MATERIALI E METODI: È stato realizzato uno studio osservazionale retrospettivo multicentrico. Il centro di riferimento è rappresentato dalla Clinica Oculistica dell’Università di Torino. Alla realizzazione del database hanno partecipato 36 centri italiani e 5 europei. Sono stati sottoposti allo studio pazienti maggiorenni, affetti da foro maculare primario piccolo, sottoposti a vitrectomia nel periodo tra gennaio 2015 e luglio 2022, con follow-up postchirurgico di almeno sei mesi. Sono stati esclusi i pazienti con fori secondari ad altre patologie, quelli affetti da patologie oculari concomitanti determinanti una riduzione della acuità visiva e quelli trattati con l’utilizzo di olio di silicone come tamponante. Sono state così create due coorti: pazienti sottoposti a vitrectomia con peeling della membrana limitante interna e pazienti sottoposti a vitrectomia senza peeling. RISULTATI: In totale sono stati 639 i casi sottoposti a peeling e 54 quelli non. I tassi di chiusura primaria ad un mese postoperatorio sono stati significativamente più alti nella vitrectomia con peeling dell'ILM (98%) rispetto a quella senza peeling (85%) (P<0.001). I risultati riguardo l’acuità visiva, la morfologia di chiusura del foro e le complicanze postoperatorie non hanno mostrato differenze significative tra i due gruppi. L’acuità visiva media nel gruppo del peeling e in quello del non peeling è stata rispettivamente di: 0.28 (0.23) LogMar e 0.24 (0.18) LogMar al primo mese (P=0.3), 0.20 (0.21) LogMar e 0.14(0.14) LogMar al sesto (P=0.054), 0.16 (0.20) LogMar e 0.07 (0.08) LogMar al dodicesimo (P=0.2); la morfologia prevalente nel campione è stata quella regolare o U-type, presentandosi al primo mese nel 64% del gruppo peeling e nel 61 % di quello no-peeling (P=0.041), al sesto mese rispettivamente nel 68% e nel 63% (P=0.038); le complicanze postoperatorie si sono verificate nel 7.2% del gruppo peeling e nel 7.4% del gruppo no-peeling (P>0.9). CONCLUSIONE: La vitrectomia con peeling dell’ILM è stata associata a tassi di chiusura anatomica significativamente più elevati, risultando così una scelta terapeutica sicura, efficace e riproducibile anche nei fori maculari primari di piccole dimensioni.File | Dimensione | Formato | |
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