Nel momento storico attuale, la necessità di adeguarsi ai repentini cambiamenti, pone la società alla rincorsa della migliore e più efficace comunicazione possibile nei confronti dei consumatori. Considerato poi che la scelta di un bene in favore di un altro, si possa effettuare alla velocità di un click, è facile comprendere come l’immediatezza di collegamento visivo-cognitivo sia il criterio di discernimento principale. In virtù di queste osservazioni le scelte aziendali nel campo dell’immagine rivestono un ruolo evidentemente fondamentale: nel brand, ad esempio, la scelta di un colore piuttosto che un altro può veicolare sensazioni ed associazioni istintive a seconda della tonalità scelta. La digressione portata avanti nelle pagine che seguiranno si sviluppa a partire dalle prime teorie newtoniane di matrice scientifica, che rappresentarono, a partire dal 1672, una significativa evoluzione dalle idee aristoteliche che fino a quel momento andavano per la maggiore. Tale studio è stato il trampolino di lancio per le successive teorie, che a partire dalla fine del 600, hanno visto protagonisti i vari Harris, Goethe, Chevreul, Munsell per arrivare al professore della Bauhaus Johannes Itten, personaggi chiave nell’attuale conoscenza e concezione del colore. Esaurita tale argomentazione, l’elaborato cederà il passo alla sfera psicologica, nella quale si andranno ad analizzare le varie associazioni che le tonalità hanno rivestito e rivestono a livello mentale, nonché il loro potere attrattivo e la loro capacità di veicolare sensazioni inconsce. Verranno quindi prese in considerazione undici tra tinte e semitinte in un excursus attraverso la loro concezione nello scorrere del tempo e la loro differente potenza evocativa in relazione alla variabile mentalità della società. Possiamo considerare la psicologia come anello di congiunzione in favore del secondo capitolo della trattazione, all’interno del quale si andranno ad analizzare le varie scelte che muovono le società nel campo dello studio del proprio brand. Attraverso il colore è possibile evidenziare quelli che sono i valori cardine sui quali le aziende desiderano porre l’attenzione. Un verde ecologista, piuttosto di rosso passionale o un blu rassicurante sono strumenti importanti al servizio degli addetti del settore marketing, che in linea alle aspirazioni del gruppo, vogliono e possono indirizzare l’attenzione dei consumatori su determinati aspetti piuttosto che altri. Si andranno in seguito ad analizzare le relazioni che intercorrono tra colore ed i principali elementi che caratterizzano il brand: logo, packaging e pubblicità. Attraverso l’approfondimento di queste tematiche sarà possibile comprendere in maniera più completa e dettagliata quali siano le scelte che portano le varie società a muoversi in una determinata direzione e a come la vista di una data tonalità possa creare in noi consumatori un desiderio o un pensiero irrazionale in grado di guidare le nostre scelte.

Il colore: un viaggio in undici tonalità nel mondo del branding

EUSEBIETTI, FRANCESCA
2022/2023

Abstract

Nel momento storico attuale, la necessità di adeguarsi ai repentini cambiamenti, pone la società alla rincorsa della migliore e più efficace comunicazione possibile nei confronti dei consumatori. Considerato poi che la scelta di un bene in favore di un altro, si possa effettuare alla velocità di un click, è facile comprendere come l’immediatezza di collegamento visivo-cognitivo sia il criterio di discernimento principale. In virtù di queste osservazioni le scelte aziendali nel campo dell’immagine rivestono un ruolo evidentemente fondamentale: nel brand, ad esempio, la scelta di un colore piuttosto che un altro può veicolare sensazioni ed associazioni istintive a seconda della tonalità scelta. La digressione portata avanti nelle pagine che seguiranno si sviluppa a partire dalle prime teorie newtoniane di matrice scientifica, che rappresentarono, a partire dal 1672, una significativa evoluzione dalle idee aristoteliche che fino a quel momento andavano per la maggiore. Tale studio è stato il trampolino di lancio per le successive teorie, che a partire dalla fine del 600, hanno visto protagonisti i vari Harris, Goethe, Chevreul, Munsell per arrivare al professore della Bauhaus Johannes Itten, personaggi chiave nell’attuale conoscenza e concezione del colore. Esaurita tale argomentazione, l’elaborato cederà il passo alla sfera psicologica, nella quale si andranno ad analizzare le varie associazioni che le tonalità hanno rivestito e rivestono a livello mentale, nonché il loro potere attrattivo e la loro capacità di veicolare sensazioni inconsce. Verranno quindi prese in considerazione undici tra tinte e semitinte in un excursus attraverso la loro concezione nello scorrere del tempo e la loro differente potenza evocativa in relazione alla variabile mentalità della società. Possiamo considerare la psicologia come anello di congiunzione in favore del secondo capitolo della trattazione, all’interno del quale si andranno ad analizzare le varie scelte che muovono le società nel campo dello studio del proprio brand. Attraverso il colore è possibile evidenziare quelli che sono i valori cardine sui quali le aziende desiderano porre l’attenzione. Un verde ecologista, piuttosto di rosso passionale o un blu rassicurante sono strumenti importanti al servizio degli addetti del settore marketing, che in linea alle aspirazioni del gruppo, vogliono e possono indirizzare l’attenzione dei consumatori su determinati aspetti piuttosto che altri. Si andranno in seguito ad analizzare le relazioni che intercorrono tra colore ed i principali elementi che caratterizzano il brand: logo, packaging e pubblicità. Attraverso l’approfondimento di queste tematiche sarà possibile comprendere in maniera più completa e dettagliata quali siano le scelte che portano le varie società a muoversi in una determinata direzione e a come la vista di una data tonalità possa creare in noi consumatori un desiderio o un pensiero irrazionale in grado di guidare le nostre scelte.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/159882