Il presente studio si configura come una riflessione sul premierato, una forma di governo che nel linguaggio politico viene definita come una variante del governo parlamentare, in cui il potere esecutivo sovrasta quello legislativo con un ruolo più rafforzato del Presidente del Consiglio. Ma la sua definizione non è univoca e rimanda a situazioni tra di loro differenti, in quanto con il termine “premierato” si può definire sia un sistema istituzionale in cui il Presidente del Consiglio ha più poteri, ma rimane, comunque, legato a un rapporto di fiducia con il Parlamento, sia un sistema in cui il Capo del Governo viene eletto direttamente dal popolo, annullando in tal modo la necessità di un rapporto di fiducia parlamentare. Questo elaborato si struttura in tre parti, ognuna con un tema specifico. Nel primo capitolo ci si sofferma sul concetto e sulle caratteristiche del premierato, di cui vengono analizzati i due modelli istituzionali europei più significativi: la forma di governo del Regno Unito e quella della Germania. Viene preso in disamina il modello britannico, poiché è considerato, non solo l’esempio più significativo di sistema politico tra i regimi parlamentari esistenti, ma anche il prototipo per eccellenza di un premierato. Dal punto di vista politico, il Primo Ministro inglese è, tra i Capi di Governo dei Paesi occidentali, quello che concentra nelle sue mani maggiori prerogative e che, una volta salito al potere, è sia il capo del governo che la guida della maggioranza parlamentare, garantendo in tal modo una certa stabilità istituzionale. Un altro esempio di parlamentarismo con un premier forte è quello della Germania, in cui il capo del governo ha ampi poteri, come quelli di nomina e revoca dei ministri. Entrambi i sistemi elettorali non prevedono l’elezione diretta del premier da parte dei votanti, il cui voto è finalizzato solo a rinnovare il parlamento, che di seguito procederà a nominare il cancelliere. Nel secondo capitolo viene approfondita l’esperienza dell’unico caso di premierato elettivo, quello sperimentato dallo Stato d’Israele risultato, però, fallimentare. Tra il 1996 e il 2003 Israele dopo una grave crisi politica ha cercato di rafforzare l’esecutivo sperimentando il sistema del premierato elettivo, in cui il premier veniva eletto direttamente dal popolo. Il premierato elettivo israeliano ha, però, fallito nei suoi intenti, poiché si era posto come alternativa alla riforma elettorale del Parlamento, ma non aveva incluso meccanismi tali da rafforzare e rendere effettivamente stabile il potere del primo ministro eletto dal popolo. Il terzo e ultimo capitolo tratta il tema del premierato in Italia, attraverso l’analisi dell’intero iter burocratico volto a cambiare l’ordinamento costituzionale del nostro Paese. Oggi, dopo la recente approvazione del disegno di legge DD S. 935 da parte del Senato, la questione è divenuta quanto mai attuale. Il progetto di riforma costituzionale “Meloni-Casellati” intende sia trovare una soluzione alle criticità presenti nella forma di governo italiana, come l'instabilità dei Governi, sia consolidare il principio democratico, valorizzando il ruolo dell’ elettorato con l'elezione diretta del Presidente del Consiglio. Il fine ultimo di questo lavoro è quello di provare a fare maggiore chiarezza su questo sistema politico e ottenere una più profonda comprensione della questione, ancora in itinere, del premierato in Italia, di cui non sono ancora del tutto chiari i meccanismi e le modalità specifiche .
IL PREMIERATO COME FORMA DI GOVERNO. Il caso di Israele e il dibattito politico in Italia
TRIPEPI, FILIPPO
2023/2024
Abstract
Il presente studio si configura come una riflessione sul premierato, una forma di governo che nel linguaggio politico viene definita come una variante del governo parlamentare, in cui il potere esecutivo sovrasta quello legislativo con un ruolo più rafforzato del Presidente del Consiglio. Ma la sua definizione non è univoca e rimanda a situazioni tra di loro differenti, in quanto con il termine “premierato” si può definire sia un sistema istituzionale in cui il Presidente del Consiglio ha più poteri, ma rimane, comunque, legato a un rapporto di fiducia con il Parlamento, sia un sistema in cui il Capo del Governo viene eletto direttamente dal popolo, annullando in tal modo la necessità di un rapporto di fiducia parlamentare. Questo elaborato si struttura in tre parti, ognuna con un tema specifico. Nel primo capitolo ci si sofferma sul concetto e sulle caratteristiche del premierato, di cui vengono analizzati i due modelli istituzionali europei più significativi: la forma di governo del Regno Unito e quella della Germania. Viene preso in disamina il modello britannico, poiché è considerato, non solo l’esempio più significativo di sistema politico tra i regimi parlamentari esistenti, ma anche il prototipo per eccellenza di un premierato. Dal punto di vista politico, il Primo Ministro inglese è, tra i Capi di Governo dei Paesi occidentali, quello che concentra nelle sue mani maggiori prerogative e che, una volta salito al potere, è sia il capo del governo che la guida della maggioranza parlamentare, garantendo in tal modo una certa stabilità istituzionale. Un altro esempio di parlamentarismo con un premier forte è quello della Germania, in cui il capo del governo ha ampi poteri, come quelli di nomina e revoca dei ministri. Entrambi i sistemi elettorali non prevedono l’elezione diretta del premier da parte dei votanti, il cui voto è finalizzato solo a rinnovare il parlamento, che di seguito procederà a nominare il cancelliere. Nel secondo capitolo viene approfondita l’esperienza dell’unico caso di premierato elettivo, quello sperimentato dallo Stato d’Israele risultato, però, fallimentare. Tra il 1996 e il 2003 Israele dopo una grave crisi politica ha cercato di rafforzare l’esecutivo sperimentando il sistema del premierato elettivo, in cui il premier veniva eletto direttamente dal popolo. Il premierato elettivo israeliano ha, però, fallito nei suoi intenti, poiché si era posto come alternativa alla riforma elettorale del Parlamento, ma non aveva incluso meccanismi tali da rafforzare e rendere effettivamente stabile il potere del primo ministro eletto dal popolo. Il terzo e ultimo capitolo tratta il tema del premierato in Italia, attraverso l’analisi dell’intero iter burocratico volto a cambiare l’ordinamento costituzionale del nostro Paese. Oggi, dopo la recente approvazione del disegno di legge DD S. 935 da parte del Senato, la questione è divenuta quanto mai attuale. Il progetto di riforma costituzionale “Meloni-Casellati” intende sia trovare una soluzione alle criticità presenti nella forma di governo italiana, come l'instabilità dei Governi, sia consolidare il principio democratico, valorizzando il ruolo dell’ elettorato con l'elezione diretta del Presidente del Consiglio. Il fine ultimo di questo lavoro è quello di provare a fare maggiore chiarezza su questo sistema politico e ottenere una più profonda comprensione della questione, ancora in itinere, del premierato in Italia, di cui non sono ancora del tutto chiari i meccanismi e le modalità specifiche . File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/159777