Lo scopo della tesi è quello di analizzare gli adattamenti della fisiologia umana e dell’attività fisica in relazione alle condizioni ipossiche e ipobariche dell’alta quota. Sono state analizzate in primis le caratteristiche dell’alta quota, tra cui le variazioni di pressione, densità, temperatura e umidità dell’aria rispetto a quote inferiori. Successivamente sono stati considerati i cambiamenti fisiologici che avvengono nell’organismo umano durante la permanenza in alta quota come l’aumento di frequenza respiratoria e cardiaca, le modificazioni ematologiche e il fenomeno dell’acclimatazione. Dati questi adattamenti vanno analizzate le possibili problematiche che possono sorgere dall’attività fisica svolta in ambiente montano, ovvero il mal di montagna (AMS), l’edema cerebrale da alta quota (HACE), l’edema polmonare da alta quota (HAPE) e le possibili complicanze legate al freddo come l’ipotermia e il congelamento. Infine, l’attenzione si sposta sull’adattamento che l’allenamento in alta quota può provocare grazie allo sfruttamento della condizione ipossica e ipobarica, analizzando i vari metodi di allenamento studiati e tenendo in considerazione le differenti caratteristiche di consumo di ossigeno, recupero e idratazione che caratterizzano questa particolare condizione.

Attività fisica in alta quota

LAURENT, AMALIA
2023/2024

Abstract

Lo scopo della tesi è quello di analizzare gli adattamenti della fisiologia umana e dell’attività fisica in relazione alle condizioni ipossiche e ipobariche dell’alta quota. Sono state analizzate in primis le caratteristiche dell’alta quota, tra cui le variazioni di pressione, densità, temperatura e umidità dell’aria rispetto a quote inferiori. Successivamente sono stati considerati i cambiamenti fisiologici che avvengono nell’organismo umano durante la permanenza in alta quota come l’aumento di frequenza respiratoria e cardiaca, le modificazioni ematologiche e il fenomeno dell’acclimatazione. Dati questi adattamenti vanno analizzate le possibili problematiche che possono sorgere dall’attività fisica svolta in ambiente montano, ovvero il mal di montagna (AMS), l’edema cerebrale da alta quota (HACE), l’edema polmonare da alta quota (HAPE) e le possibili complicanze legate al freddo come l’ipotermia e il congelamento. Infine, l’attenzione si sposta sull’adattamento che l’allenamento in alta quota può provocare grazie allo sfruttamento della condizione ipossica e ipobarica, analizzando i vari metodi di allenamento studiati e tenendo in considerazione le differenti caratteristiche di consumo di ossigeno, recupero e idratazione che caratterizzano questa particolare condizione.
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