Settimo Torinese, città della prima cintura di Torino, sarà il palcoscenico di un progetto di trasformazione territoriale importante. Un progetto che parla di ecosostenibilità, di auto-sufficienza energetica, di ricerca, di ambiente. Settimo non spicca a livello storico per meriti particolari, la sua importanza è tutta moderna, con l'avvento della grande industria e una forte espansione demografica che ha portato la popolazione locale alla soglia dei cinquantamila abitanti. Negli ultimi anni però l'amministrazione ha seguito una strada diversa, volta alla riqualificazione del territorio, giungendo all'ideazione di un nuovo quartiere, denominato ¿Laguna Verde¿, da impiantare nella zona sud della città, al confine con Torino, dove ora sorge una dismessa fabbrica Pirelli. Verranno costruite 16 torri alte fino a 140 metri, più un grattacielo di 215, oltre a uffici, attività commerciali, un palazzetto dello sport, una piscina, una scuola, un museo, 320˙000 mq di verde pubblico, 13˙300 posti auto, un hotel e 3 isole per la ricerca. Tutti gli edifici saranno elevati di 15-30 metri rispetto al suolo. Sotto, immerse nel verde, le aree di parcheggio e le vie di accesso. Le caratteristiche più visibilmente notevoli saranno infatti la grande via sospesa centrale che collega le varie strutture e tutto il verde sottostante, con parchi e giardini. Ma la peculiarità dell'insediamento sarà soprattutto l'attenzione verso la ricerca (tramite importanti collaborazioni con, in particolare, il Politecnico di Torino; ma sono avviati contatti anche con atenei stranieri) e la sostenibilità ambientale (Laguna Verde difatti consumerà solamente l'energia auto-prodotta dagli edifici; le abitazioni saranno rivestite da "pelli intelligenti", capaci di mutare le proprie caratteristiche fisico-meccaniche in base alle condizioni climatiche esterne, riuscendo a coibentare lo spazio in modo ottimale; la ricerca si orienterà su processi e prodotti sostenibili ed ecocompatibili). «Crescere in altezza e preservare a verde il suolo è un'idea ecologica, non cementificatoria», osserva il sindaco Aldo Corgiat. Certo, sospetti su una eventuale possibile speculazione edilizia possono sorgere spontanei (pur considerando il fatto che i proprietari dell'area, oltre al Comune, sono grosse aziende private e che l'aspetto finanziario non può quindi essere trascurato), ma un autorevole parere prova a dissiparli: si tratta del Professor Woodrow Clark, co-vincitore con Al Gore del premio Nobel per la pace nel 2007, che indica in un suo recente libro Settimo Torinese come una delle comunità più ecosostenibili del mondo, grazie alla promozione di «un percorso energetico innovativo, a partire dalle esperienze e dalla vocazioni del territorio, riconvertite sul fronte delle energie». Un orientamento al futuro che ha prodotto risultati, risultati non casuali ma frutto di una ben determinata volontà. Il territorio nel suo insieme complesso è protagonista, il milieu locale testimone e custode prezioso, fonte e stimolo di miglioramento. Ogni realtà possiede caratteristiche specifiche, è compito di tutti ricordarle e valorizzarle, facendo parte di un sistema con il suo vissuto, la sua storia, le sue esigenze, le sue possibilità.
Laguna Verde "con la E aperta"
ROLLA, EMILIANO
2009/2010
Abstract
Settimo Torinese, città della prima cintura di Torino, sarà il palcoscenico di un progetto di trasformazione territoriale importante. Un progetto che parla di ecosostenibilità, di auto-sufficienza energetica, di ricerca, di ambiente. Settimo non spicca a livello storico per meriti particolari, la sua importanza è tutta moderna, con l'avvento della grande industria e una forte espansione demografica che ha portato la popolazione locale alla soglia dei cinquantamila abitanti. Negli ultimi anni però l'amministrazione ha seguito una strada diversa, volta alla riqualificazione del territorio, giungendo all'ideazione di un nuovo quartiere, denominato ¿Laguna Verde¿, da impiantare nella zona sud della città, al confine con Torino, dove ora sorge una dismessa fabbrica Pirelli. Verranno costruite 16 torri alte fino a 140 metri, più un grattacielo di 215, oltre a uffici, attività commerciali, un palazzetto dello sport, una piscina, una scuola, un museo, 320˙000 mq di verde pubblico, 13˙300 posti auto, un hotel e 3 isole per la ricerca. Tutti gli edifici saranno elevati di 15-30 metri rispetto al suolo. Sotto, immerse nel verde, le aree di parcheggio e le vie di accesso. Le caratteristiche più visibilmente notevoli saranno infatti la grande via sospesa centrale che collega le varie strutture e tutto il verde sottostante, con parchi e giardini. Ma la peculiarità dell'insediamento sarà soprattutto l'attenzione verso la ricerca (tramite importanti collaborazioni con, in particolare, il Politecnico di Torino; ma sono avviati contatti anche con atenei stranieri) e la sostenibilità ambientale (Laguna Verde difatti consumerà solamente l'energia auto-prodotta dagli edifici; le abitazioni saranno rivestite da "pelli intelligenti", capaci di mutare le proprie caratteristiche fisico-meccaniche in base alle condizioni climatiche esterne, riuscendo a coibentare lo spazio in modo ottimale; la ricerca si orienterà su processi e prodotti sostenibili ed ecocompatibili). «Crescere in altezza e preservare a verde il suolo è un'idea ecologica, non cementificatoria», osserva il sindaco Aldo Corgiat. Certo, sospetti su una eventuale possibile speculazione edilizia possono sorgere spontanei (pur considerando il fatto che i proprietari dell'area, oltre al Comune, sono grosse aziende private e che l'aspetto finanziario non può quindi essere trascurato), ma un autorevole parere prova a dissiparli: si tratta del Professor Woodrow Clark, co-vincitore con Al Gore del premio Nobel per la pace nel 2007, che indica in un suo recente libro Settimo Torinese come una delle comunità più ecosostenibili del mondo, grazie alla promozione di «un percorso energetico innovativo, a partire dalle esperienze e dalla vocazioni del territorio, riconvertite sul fronte delle energie». Un orientamento al futuro che ha prodotto risultati, risultati non casuali ma frutto di una ben determinata volontà. Il territorio nel suo insieme complesso è protagonista, il milieu locale testimone e custode prezioso, fonte e stimolo di miglioramento. Ogni realtà possiede caratteristiche specifiche, è compito di tutti ricordarle e valorizzarle, facendo parte di un sistema con il suo vissuto, la sua storia, le sue esigenze, le sue possibilità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/15963