Questa ricerca si occupa della formula “Europe forteresse” analizzandone la morfologia, il senso e gli usi all’interno del panorama mediatico francese, in particolare nella stampa quotidiana, nel periodo 2014-2016. La formula circola infatti in modo massiccio negli anni del picco della cosiddetta “crisi migratoria” del 2015 per riferirsi a quelle politiche e atteggiamenti che costruiscono simbolicamente o concretamente l’Europa come territorio da proteggere, proprio come una fortezza, dai migranti. Il corpus di riferimento raccoglie articoli pubblicati in sei testate molto diverse tra loro, tanto per storia quanto per posizionamenti ideologici: Le Monde, Libération, Le Figaro, L’Humanité, La Croix, Les Echos. Di ognuna è stato selezionato e sottoposto ad analisi un articolo a nostro avviso particolarmente rappresentativo per far emergere uno sguardo d’insieme sul senso e l’impiego della formula. La nozione di formula (Krieg-Planque, 2009) permette di prendere in considerazione il segmento N+N anche a basi invertite cioè sia “Europe forteresse” sia la sua variante “forteresse Europe” che dal vocabolario militare ed economico è transitata a partire dagli anni Novanta al campo semantico della migrazione per designare criticamente la gestione politica del fenomeno migratorio da parte dell’Unione Europea. Nella sua forma “Europe forteresse”, l’espressione può essere considerata un neologismo che introduce nel patrimonio lessicale un’espressione per lo più investita di connotazioni critiche e di denuncia. “Forteresse” è infatti un sostantivo con funzione di epiteto che attraverso una metafora di facile comprensione, rappresenta l’Europa come spazio ripiegato su se stesso e in posizione di difesa nei confronti dell’esterno: l’impatto comunicativo è forte seppur non omogeneo per tutte le testate giornalistiche prese in esame. Alcune testate ne fanno un uso ampio, accompagnandolo a giudizi morali e forme di denuncia severa di un comportamento considerato inaccettabile. Altre auspicano una maggiore apertura, ammettendo tuttavia la complessità nella gestione della situazione e proponendo in alcuni casi soluzioni alternative. Altre ancora prendono distanza dalla forma, la mettono tra virgolette, la impiegano in modalità autonimica o la evitano, talvolta per adottare toni più imparziali, talvolta per criticarla, denunciando anzi la situazione opposta, per esempio mediante l’antonimo “Europe passoire”. L’analisi ha dunque reso possibile riflettere sull’importanza della nominazione come atto frutto di scelte, sul ruolo degli enunciatori da un lato e su quello dei contesti dall’altro e sulla rilevanza della neologia nel linguaggio.

L'"Europe forteresse" nei media francesi (2014-2016). Analisi di una formula tra lingua e discorso

PORATTI, ARIANNA
2023/2024

Abstract

Questa ricerca si occupa della formula “Europe forteresse” analizzandone la morfologia, il senso e gli usi all’interno del panorama mediatico francese, in particolare nella stampa quotidiana, nel periodo 2014-2016. La formula circola infatti in modo massiccio negli anni del picco della cosiddetta “crisi migratoria” del 2015 per riferirsi a quelle politiche e atteggiamenti che costruiscono simbolicamente o concretamente l’Europa come territorio da proteggere, proprio come una fortezza, dai migranti. Il corpus di riferimento raccoglie articoli pubblicati in sei testate molto diverse tra loro, tanto per storia quanto per posizionamenti ideologici: Le Monde, Libération, Le Figaro, L’Humanité, La Croix, Les Echos. Di ognuna è stato selezionato e sottoposto ad analisi un articolo a nostro avviso particolarmente rappresentativo per far emergere uno sguardo d’insieme sul senso e l’impiego della formula. La nozione di formula (Krieg-Planque, 2009) permette di prendere in considerazione il segmento N+N anche a basi invertite cioè sia “Europe forteresse” sia la sua variante “forteresse Europe” che dal vocabolario militare ed economico è transitata a partire dagli anni Novanta al campo semantico della migrazione per designare criticamente la gestione politica del fenomeno migratorio da parte dell’Unione Europea. Nella sua forma “Europe forteresse”, l’espressione può essere considerata un neologismo che introduce nel patrimonio lessicale un’espressione per lo più investita di connotazioni critiche e di denuncia. “Forteresse” è infatti un sostantivo con funzione di epiteto che attraverso una metafora di facile comprensione, rappresenta l’Europa come spazio ripiegato su se stesso e in posizione di difesa nei confronti dell’esterno: l’impatto comunicativo è forte seppur non omogeneo per tutte le testate giornalistiche prese in esame. Alcune testate ne fanno un uso ampio, accompagnandolo a giudizi morali e forme di denuncia severa di un comportamento considerato inaccettabile. Altre auspicano una maggiore apertura, ammettendo tuttavia la complessità nella gestione della situazione e proponendo in alcuni casi soluzioni alternative. Altre ancora prendono distanza dalla forma, la mettono tra virgolette, la impiegano in modalità autonimica o la evitano, talvolta per adottare toni più imparziali, talvolta per criticarla, denunciando anzi la situazione opposta, per esempio mediante l’antonimo “Europe passoire”. L’analisi ha dunque reso possibile riflettere sull’importanza della nominazione come atto frutto di scelte, sul ruolo degli enunciatori da un lato e su quello dei contesti dall’altro e sulla rilevanza della neologia nel linguaggio.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
977096_tesidilaureaporattiarianna.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 654.63 kB
Formato Adobe PDF
654.63 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/159418