Introduction and objective: The phenomenon of pressure ulcers is a frequent complication of intensive care settings and in those categories of patients defined as high risk, such as premature infants in the NICU for which the maintenance of skin integrity is one of the main objectives of nursing care. The objective of this thesis is to identify a specific, reliable and shared assessment tool to prevent pressure injury formation in the neonatal setting. Materials and methods: A literature review was performed by consulting the CINHAL, PubMed and Google Scholar databases. The use of a flowchart as a means of article selection was chosen. Results: Four risk assessment scales deemed appropriate in the neonatal population were identified and analyzed: the NSRAS scale, the Braden Q scale, the Braden QD scale, and the Glamorgan scale. Discussion: The four selected risk assessment scales were analyzed and the respective AUC, sensitivity levels and specificity levels of each instrument were compared so as to establish their predictive validity. Conclusions: The comparison of the selected scales showed that the Glamorgan scale and the Braden QD scale both demonstrate good predictive validity, since they are the only scales that consider the presence of medical devices as a direct cause of the onset of PU in the neonatal setting. From the literature, however, it emerges that the NSRAS scale, despite the lack of an item related to devices, is the most suitable tool, in terms of sensitivity and specificity, for clinical practice, suggesting the implementation of the item related to devices. Some authors believe that the clinical judgment of the health care professional, in assessing the risk of developing PUs, is more important than just scoring with the scales and, for this reason, should always be present.
Introduzione e obiettivo: Il fenomeno delle Lesioni da Pressione rappresenta una complicanza frequente dei contesti di cure intensive e in quelle categorie di pazienti definite ad alto rischio, come possono essere i neonati prematuri in TIN per cui il mantenimento dell’integrità cutanea rappresenta uno dei principali obiettivi dell’assistenza infermieristica. L’obiettivo di questa tesi è di individuare uno strumento di valutazione specifico, affidabile e condiviso, per prevenire la formazione delle lesioni da pressione in ambito neonatale. Materiali e metodi: È stata effettuata una revisione della letteratura attraverso la consultazione delle banche dati CINHAL, PubMed e Google Scholar. È stato scelto l’utilizzo di un flowchart come mezzo di selezione per gli articoli. Risultati: Sono state individuate e analizzate quattro scale di valutazione del rischio ritenute idonee nella popolazione neonatale: la scala NSRAS, la scala Braden Q, la scala Braden QD e la scala Glamorgan. Discussioni: Le quattro scale di valutazione del rischio selezionate sono state analizzate e sono state messe a confronto le rispettive AUC, i livelli di sensibilità e i livelli di specificità di ciascuno strumento, così da stabilirne la validità predittiva. Conclusioni: Dal confronto fra le scale selezionate è emerso come la scala Glamorgan e la scala Braden QD dimostrino entrambe una buona validità predittiva, essendo fra tutte le uniche a considerare la presenza di dispositivi medici causa diretta di insorgenza di LdP in ambito neonatale. Dalla letteratura, però, emerge che la scala NSRAS, nonostante la mancanza di un item relativo ai dispositivi, sia lo strumento più indicato, in termini di sensibilità e specificità, per la pratica clinica, suggerendo l’implementazione dell’item relativo ai dispositivi. Alcuni autori ritengono che il giudizio clinico del professionista sanitario, nella valutazione del rischio di sviluppare LdP, sia più importante rispetto alla sola attribuzione del punteggio con le scale e, per questo, deve essere sempre presente.
Prendersi cura del neonato prematuro: confronto tra i principali strumenti di valutazione delle lesioni da pressione presenti in letteratura
GALLARATO, MARCO
2020/2021
Abstract
Introduzione e obiettivo: Il fenomeno delle Lesioni da Pressione rappresenta una complicanza frequente dei contesti di cure intensive e in quelle categorie di pazienti definite ad alto rischio, come possono essere i neonati prematuri in TIN per cui il mantenimento dell’integrità cutanea rappresenta uno dei principali obiettivi dell’assistenza infermieristica. L’obiettivo di questa tesi è di individuare uno strumento di valutazione specifico, affidabile e condiviso, per prevenire la formazione delle lesioni da pressione in ambito neonatale. Materiali e metodi: È stata effettuata una revisione della letteratura attraverso la consultazione delle banche dati CINHAL, PubMed e Google Scholar. È stato scelto l’utilizzo di un flowchart come mezzo di selezione per gli articoli. Risultati: Sono state individuate e analizzate quattro scale di valutazione del rischio ritenute idonee nella popolazione neonatale: la scala NSRAS, la scala Braden Q, la scala Braden QD e la scala Glamorgan. Discussioni: Le quattro scale di valutazione del rischio selezionate sono state analizzate e sono state messe a confronto le rispettive AUC, i livelli di sensibilità e i livelli di specificità di ciascuno strumento, così da stabilirne la validità predittiva. Conclusioni: Dal confronto fra le scale selezionate è emerso come la scala Glamorgan e la scala Braden QD dimostrino entrambe una buona validità predittiva, essendo fra tutte le uniche a considerare la presenza di dispositivi medici causa diretta di insorgenza di LdP in ambito neonatale. Dalla letteratura, però, emerge che la scala NSRAS, nonostante la mancanza di un item relativo ai dispositivi, sia lo strumento più indicato, in termini di sensibilità e specificità, per la pratica clinica, suggerendo l’implementazione dell’item relativo ai dispositivi. Alcuni autori ritengono che il giudizio clinico del professionista sanitario, nella valutazione del rischio di sviluppare LdP, sia più importante rispetto alla sola attribuzione del punteggio con le scale e, per questo, deve essere sempre presente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/1594