La seduzione attraverso l'oggetto d'arte. D'Annunzio e Gozzano

Con questa tesi si vuole dimostrare come l’arte della seduzione femminile – quale viene raccontata e descritta nelle opere di Gabriele D’Annunzio e Guido Gozzano – sia intimamente connessa agli accessori che le donne utilizzavano quotidianamente e agli oggetti d’arte che abbellivano le dimore dell’alta e media borghesia di fine Ottocento. A questo scopo, l’elaborato è strutturato in tre capitoli. Un primo capitolo è dedicato all’inquadramento storico e socioculturale dell’oggetto e della sua funzione pratica ed estetica nel XIX secolo. Il secondo capitolo si concentra, invece, sulla figura di Gabriele d’Annunzio soffermandosi sul suo culto per l’oggettistica e di come questo sia stato riportato all’interno dei suoi romanzi Il Piacere e Il Fuoco. Il terzo capitolo indaga poi la figura di Guido Gozzano, concentrandosi sulle sue “buone cose di pessimo gusto”. Specificatamente, è stato dapprima analizzato il contesto letterario che fa da sfondo e riferimento alla sua opera, per poi passare a spiegare come la sua poetica sia stata inizialmente influenzata dall’estetismo dannunziano e di come poi se ne sia allontanata. Nelle conclusioni si è cercato di rispondere alla domanda che suggerisce il titolo di questa tesi: in che modo l’oggetto d’arte partecipa ed incide al processo di seduzione?