L’oggetto di questa tesi è il pensiero di Günther Anders, con particolare riferimento ai suoi due volumi de "L’uomo è antiquato". L’intento principale è quello di analizzare il rapporto tra essere umano e tecnica, sia in relazione al ripensamento di una nuova morale sia in riferimento alle nuove dinamiche di forza sociali e politiche. Fondamentale è la nozione di vergogna prometeica, che viene trattata nel primo capitolo insieme al binomio uomo-tecnica e al tema dell’apocalisse. Il secondo capitolo è dedicato all’analisi delle tre rivoluzioni industriali, così come all’ascesa della tecnica a soggetto storico primario e all’esacerbante produzione di merci. L’ultimo capitolo si occupa, invece, della disamina della categoria di lavoro nella sua nuova riconfigurazione di lavoro automatizzato, per poi proseguire con la trattazione delle quattro cecità individuate dall’autore, proprie di una condizione manifestatamente alienante. Infine, viene approfondito il tema del luddismo in relazione alla filosofia della tecnica proposta. In conclusione, ci si è soffermati sulla necessità di un ripensamento radicale del ruolo dell’uomo nel mondo e del suo rapporto con la natura. Fondamentale, in questo senso, risulterà essere l’abbandono di una visione acritica e positivistica del progresso.
"L'uomo è antiquato". Günther Anders critico della tecnica
PEIRASSO, SAMUELE
2022/2023
Abstract
L’oggetto di questa tesi è il pensiero di Günther Anders, con particolare riferimento ai suoi due volumi de "L’uomo è antiquato". L’intento principale è quello di analizzare il rapporto tra essere umano e tecnica, sia in relazione al ripensamento di una nuova morale sia in riferimento alle nuove dinamiche di forza sociali e politiche. Fondamentale è la nozione di vergogna prometeica, che viene trattata nel primo capitolo insieme al binomio uomo-tecnica e al tema dell’apocalisse. Il secondo capitolo è dedicato all’analisi delle tre rivoluzioni industriali, così come all’ascesa della tecnica a soggetto storico primario e all’esacerbante produzione di merci. L’ultimo capitolo si occupa, invece, della disamina della categoria di lavoro nella sua nuova riconfigurazione di lavoro automatizzato, per poi proseguire con la trattazione delle quattro cecità individuate dall’autore, proprie di una condizione manifestatamente alienante. Infine, viene approfondito il tema del luddismo in relazione alla filosofia della tecnica proposta. In conclusione, ci si è soffermati sulla necessità di un ripensamento radicale del ruolo dell’uomo nel mondo e del suo rapporto con la natura. Fondamentale, in questo senso, risulterà essere l’abbandono di una visione acritica e positivistica del progresso.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/159351