Nel corso dei vari mesi di tirocinio mi è stata proposta l’organizzazione di vari eventi, finalizzati alla promozione del laboratorio StudiUmLab, tra cui quello del Festival Mirabilia: questo momento ha segnato il mio primo approccio pratico al progetto Dance4Ageing. Durante la permanenza al laboratorio la mia attenzione è stata catturata dalla somministrazione dei test della fase I dalla quale è scaturita la volontà di approfondire e capire meglio di cosa si trattasse. L’interesse è poi aumentato in seguito alla partecipazione al festival, dove ho potuto prendere parte attivamente ai laboratori comprendendo meglio le potenzialità del progetto. Questa tesi è frutto di alcune domande sorte a seguito del tirocinio svolto presso il laboratorio StudiUmLab dell’Università di Torino. L’arte può influire in maniera positiva sulla salute del nostro corpo e della nostra mente? In che modo? Quali pratiche apportano maggior beneficio? È possibile far fronte ad una malattia neurodegenerativa utilizzando una riabilitazione artistica? Esistono tecniche riabilitative o progetti simili? È possibile creare un dispositivo che abbia validità scientifica e che possa essere diffuso facilmente? Come? Ci sarebbero un’infinità di domande da porsi, ma mi limiterò a provare a rispondere a queste. Nel primo capitolo parleremo delle origini del teatro sociale, della danza e delle svariate forme d’arte utilizzate per riscoprire se stessi. Volgeremo uno sguardo alle diverse malattie neurodegenerative e alle numerose iniziative nate per rispondere al bisogno sociale. Osserveremo l’incapacità, quasi totale, di poter valutare qualitativamente i progetti creativi a causa delle differenti variabili che li compongono. Nel secondo capitolo conosceremo meglio il progetto Dance4Ageing e tutto quello che ha fatto fino ad oggi. In particolare esamineremo le diverse fasi sperimentali definendone i responsabili, i partecipanti, lo svolgimento, gli obiettivi, le criticità e le soluzioni. Nell’ultimo capitolo affronteremo l’esperienza vissuta al Festival Mirabilia e dunque specificheremo le fasi necessarie alla progettazione di un evento, sia dal punto di vista creativo che da quello organizzativa. Il mio augurio è che questa dissertazione riesca a mostrare le enormi potenzialità dell’arte vissuta nella quotidianità, e che possa smuovere il pensiero comune dalla convinzione che la stessa sia circoscritta ai soli eventi sporadici come mostre, rassegne teatrali, concerti, e così via.

Quale danza per le malattie neurodegenerative? Il caso del progetto interdisciplinare Dance4Ageing

CALDARALO, MARIKA
2022/2023

Abstract

Nel corso dei vari mesi di tirocinio mi è stata proposta l’organizzazione di vari eventi, finalizzati alla promozione del laboratorio StudiUmLab, tra cui quello del Festival Mirabilia: questo momento ha segnato il mio primo approccio pratico al progetto Dance4Ageing. Durante la permanenza al laboratorio la mia attenzione è stata catturata dalla somministrazione dei test della fase I dalla quale è scaturita la volontà di approfondire e capire meglio di cosa si trattasse. L’interesse è poi aumentato in seguito alla partecipazione al festival, dove ho potuto prendere parte attivamente ai laboratori comprendendo meglio le potenzialità del progetto. Questa tesi è frutto di alcune domande sorte a seguito del tirocinio svolto presso il laboratorio StudiUmLab dell’Università di Torino. L’arte può influire in maniera positiva sulla salute del nostro corpo e della nostra mente? In che modo? Quali pratiche apportano maggior beneficio? È possibile far fronte ad una malattia neurodegenerativa utilizzando una riabilitazione artistica? Esistono tecniche riabilitative o progetti simili? È possibile creare un dispositivo che abbia validità scientifica e che possa essere diffuso facilmente? Come? Ci sarebbero un’infinità di domande da porsi, ma mi limiterò a provare a rispondere a queste. Nel primo capitolo parleremo delle origini del teatro sociale, della danza e delle svariate forme d’arte utilizzate per riscoprire se stessi. Volgeremo uno sguardo alle diverse malattie neurodegenerative e alle numerose iniziative nate per rispondere al bisogno sociale. Osserveremo l’incapacità, quasi totale, di poter valutare qualitativamente i progetti creativi a causa delle differenti variabili che li compongono. Nel secondo capitolo conosceremo meglio il progetto Dance4Ageing e tutto quello che ha fatto fino ad oggi. In particolare esamineremo le diverse fasi sperimentali definendone i responsabili, i partecipanti, lo svolgimento, gli obiettivi, le criticità e le soluzioni. Nell’ultimo capitolo affronteremo l’esperienza vissuta al Festival Mirabilia e dunque specificheremo le fasi necessarie alla progettazione di un evento, sia dal punto di vista creativo che da quello organizzativa. Il mio augurio è che questa dissertazione riesca a mostrare le enormi potenzialità dell’arte vissuta nella quotidianità, e che possa smuovere il pensiero comune dalla convinzione che la stessa sia circoscritta ai soli eventi sporadici come mostre, rassegne teatrali, concerti, e così via.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/159310