Il ruolo dei fattori nutrizionali materni nello sviluppo fetale è emerso come un importante argomento di ricerca nel corso del XX secolo. Diversi studi hanno concluso che i fattori di stress, come la malnutrizione materna, hanno il potenziale di predisporre la prole a disturbi mentali e fisici in età adulta, per questo è importante valutare i bisogni riguardanti l’integrazione di nutrienti specifici durante la gravidanza, considerando gli effetti degli squilibri nutrizionali sullo sviluppo neurologico della prole e definendo le relazioni tra lo sviluppo fetale ed elementi nutrizionali. I LARN sono raccomandazioni nutrizionali divise per genere, età e stati fisiologici particolari (come la gravidanza) che aiutano i consumatori a fare scelte alimentari sane. Per le donne in gravidanza è necessario un regime alimentare con apporto specifico di vitamine e sali minerali ed è necessario rispettare alcuni accorgimenti (tra questi: consumare verdura e frutta di stagione lavata in modo accurato; consumare carne, pesce e uova ben cotti; evitare alcolici, ecc.). Per quanto riguarda l’apporto di macronutrienti, i livelli di assunzione raccomandati di proteine devono essere incrementati a partire dal primo trimestre di gravidanza, l’apporto di carboidrati e grassi rimane pressoché invariato. In assenza di particolari condizioni, un’alimentazione varia ed equilibrata garantisce il corretto introito di tutti gli elementi nutrizionali, evitando la necessità di particolari integrazioni, fatta eccezione per l’acido folico. I folati (vitamina B9), in generale, sono importanti per molti processi biologici e la loro integrazione acquisisce particolare importanza in gravidanza in quanto proteggono il feto dallo sviluppo di difetti del tubo neurale (DTN). È necessario che la donna inizi ad assumere acido folico sottoforma di supplementi mentre sta programmando una gravidanza, in quanto l’apporto di folati naturali che arriverebbe da alcuni alimenti che ne sono ricchi (verdure a foglia verde, frattaglie, frutta secca), potrebbe non essere sufficiente. Per ovviare a questo problema, alcuni paesi come gli Stati Uniti ed il Canada, hanno introdotto la fortificazione obbligatoria delle farine con acido folico al fine di aumentare l’apporto dietetico di folati nelle donne in età fertile. Secondo molti studi questo intervento di salute pubblica ha avuto come risultato la diminuzione dei tassi di DTN. In Italia è ammessa solo la fortificazione volontaria e si trovano arricchiti alcuni prodotti come biscotti e cereali da colazione. Diversi studi dimostrano che anche l’integrazione attraverso l’ingestione giornaliera di 400 μg di acido folico è risultata efficace nella prevenzione dei DTN. Al contrario, la carenza della vitamina B9 può aumentare il rischio di partorire feti più piccoli come taglia rispetto all’età gestazionale. È stato riscontrato che la carenza di folati che deriva da stili alimentari scorretti e il mancato (o scorretto) utilizzo degli integratori di acido folico è più frequente tra la popolazione con basso livello d’istruzione, per questo è importante agire a livello sociale per aiutare lo sviluppo di strategie di salute pubblica al fine di ridurre il carico degli esiti avversi della gravidanza.

Alimentazione in gravidanza con particolare attenzione al ruolo dei folati ed alla loro integrazione

RUVOLO, SERENA
2022/2023

Abstract

Il ruolo dei fattori nutrizionali materni nello sviluppo fetale è emerso come un importante argomento di ricerca nel corso del XX secolo. Diversi studi hanno concluso che i fattori di stress, come la malnutrizione materna, hanno il potenziale di predisporre la prole a disturbi mentali e fisici in età adulta, per questo è importante valutare i bisogni riguardanti l’integrazione di nutrienti specifici durante la gravidanza, considerando gli effetti degli squilibri nutrizionali sullo sviluppo neurologico della prole e definendo le relazioni tra lo sviluppo fetale ed elementi nutrizionali. I LARN sono raccomandazioni nutrizionali divise per genere, età e stati fisiologici particolari (come la gravidanza) che aiutano i consumatori a fare scelte alimentari sane. Per le donne in gravidanza è necessario un regime alimentare con apporto specifico di vitamine e sali minerali ed è necessario rispettare alcuni accorgimenti (tra questi: consumare verdura e frutta di stagione lavata in modo accurato; consumare carne, pesce e uova ben cotti; evitare alcolici, ecc.). Per quanto riguarda l’apporto di macronutrienti, i livelli di assunzione raccomandati di proteine devono essere incrementati a partire dal primo trimestre di gravidanza, l’apporto di carboidrati e grassi rimane pressoché invariato. In assenza di particolari condizioni, un’alimentazione varia ed equilibrata garantisce il corretto introito di tutti gli elementi nutrizionali, evitando la necessità di particolari integrazioni, fatta eccezione per l’acido folico. I folati (vitamina B9), in generale, sono importanti per molti processi biologici e la loro integrazione acquisisce particolare importanza in gravidanza in quanto proteggono il feto dallo sviluppo di difetti del tubo neurale (DTN). È necessario che la donna inizi ad assumere acido folico sottoforma di supplementi mentre sta programmando una gravidanza, in quanto l’apporto di folati naturali che arriverebbe da alcuni alimenti che ne sono ricchi (verdure a foglia verde, frattaglie, frutta secca), potrebbe non essere sufficiente. Per ovviare a questo problema, alcuni paesi come gli Stati Uniti ed il Canada, hanno introdotto la fortificazione obbligatoria delle farine con acido folico al fine di aumentare l’apporto dietetico di folati nelle donne in età fertile. Secondo molti studi questo intervento di salute pubblica ha avuto come risultato la diminuzione dei tassi di DTN. In Italia è ammessa solo la fortificazione volontaria e si trovano arricchiti alcuni prodotti come biscotti e cereali da colazione. Diversi studi dimostrano che anche l’integrazione attraverso l’ingestione giornaliera di 400 μg di acido folico è risultata efficace nella prevenzione dei DTN. Al contrario, la carenza della vitamina B9 può aumentare il rischio di partorire feti più piccoli come taglia rispetto all’età gestazionale. È stato riscontrato che la carenza di folati che deriva da stili alimentari scorretti e il mancato (o scorretto) utilizzo degli integratori di acido folico è più frequente tra la popolazione con basso livello d’istruzione, per questo è importante agire a livello sociale per aiutare lo sviluppo di strategie di salute pubblica al fine di ridurre il carico degli esiti avversi della gravidanza.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
959031_tesiruvoloserena4-2.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.68 MB
Formato Adobe PDF
1.68 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/159298