Nowadays the cultural and religious pluralism characterizes every society. The encounter between different religions, practices and lifestyles has generated and still generates inevitable consequences in the relations between individuals. During the post 9/11 period and even more after the attack on the French satirical weekly Charlie Hebdo this year, in the western world as well as in our country, the figure of the foreigner has been overlapped with that of Muslim considered - even through a partial representation provided by the media - as a potential agent of disorder. This master thesis presents a study on the representations between Catholics and Muslims in Aosta Valley. I choose this Italian region because along with Emilia Romagna and Liguria has the largest number of Muslims in relation to the relationship between the Muslim community and the foreigners, with around 42 per cent. My attention was focused on the perception that Catholics have of Muslims and vice versa in order to better understand how the ¿new Islamic presence¿ ¿ as defined by Gerholm Lithman in 1988 - is now changing. The encounter between Islam and Catholicism challenges the Italian culture that for a long time has been a culture that lacked diversity. This challenge is perceived in a more difficult way in a region such as Valle d'Aosta characterized by a strong pride in their own traditions and their own culture. I compared the representations of young Catholics and Muslims (practitioners and convinced and active in their faith) with those provided by the previous generation. The survey was done through qualitative interviews conducted on a sample of forty practitioners equally divided between Catholics, Muslims, young people and adults. The interviews examined aspects that put more stress on the peaceful coexistence between Catholics and Muslims such as the construction of mosques, the teaching of Islam in public schools, the presence of religious symbols in public places, mixed marriages and religious practices and rituals of Muslims such as the Halal slaughter and the Islamic burial ritual. I also investigated the aspects that shape the reciprocal representations in order to analyse if they stem from personal experiences, ideological beliefs or images conveyed by the media.
Il pluralismo culturale e religioso diviene ogni giorno di più la cifra di ogni società. L'incontro tra religioni, pratiche e stili di vita differenti ha generato e genera tuttora delle conseguenze inevitabili nei rapporti tra individui. A partire dall'11 settembre 2001 e ancora di più dopo l'attacco al settimanale satirico francese Charlie Hebdo di quest'anno, nel mondo occidentale così come nel nostro Paese, alla figura dello straniero si è sovrapposta quella di musulmano considerato¿ anche attraverso una rappresentazione distorta fornita da una parte dei media ¿ come un potenziale agente di disordine. Questa tesi illustra una ricerca sulle rappresentazioni tra cattolici e musulmani in Valle d'Aosta. La scelta è ricaduta su questa regione perché insieme ad Emilia Romagna e Liguria conta il maggior numero di musulmani in relazione al rapporto tra la comunità musulmana e quella straniera, con circa il 42 per cento. L'attenzione è stata focalizzata sulla percezione che i cattolici hanno dei musulmani e viceversa per meglio comprendere quali forme quella nuova presenza islamica, di cui parlavano già Gerholm e Lithman nel 1988, stia oggi assumendo. L'incontro tra islam e cattolicesimo sfida il carattere monoculturale dell'Italia e ancora di più di una regione come la Valle d'Aosta caratterizzata da un forte orgoglio per le proprie tradizioni e la propria cultura. Ad essere messe a confronto sono state le rappresentazioni di giovani cattolici e musulmani (intesi come praticanti e quindi convinti e attivi nella loro fede) con quelle fornite dalla generazione precedente. L'indagine è stata eseguita attraverso interviste qualitative condotte su un campione di quaranta fedeli equamente divisi tra cattolici, musulmani, giovani e adulti. Le interviste hanno come oggetto gli aspetti che mettono maggiormente alla prova la pacifica convivenza tra cattolici e musulmani quali la costruzione di moschee, l'insegnamento della religione musulmana nella scuola pubblica, la presenza di simboli religiosi nei luoghi pubblici, i matrimoni misti e le pratiche religiose dei musulmani quali la macellazione halal e la sepoltura rituale prevista dall'islam. Sono stati inoltre indagati gli aspetti che plasmano le rappresentazioni reciproche per capire se si tratta di esperienze personali, convinzioni ideologiche o immagini veicolate dai media.
Prove di convivenza tra cattolici e musulmani in Valle d'Aosta
CAVALLERO, JESSICA
2014/2015
Abstract
Il pluralismo culturale e religioso diviene ogni giorno di più la cifra di ogni società. L'incontro tra religioni, pratiche e stili di vita differenti ha generato e genera tuttora delle conseguenze inevitabili nei rapporti tra individui. A partire dall'11 settembre 2001 e ancora di più dopo l'attacco al settimanale satirico francese Charlie Hebdo di quest'anno, nel mondo occidentale così come nel nostro Paese, alla figura dello straniero si è sovrapposta quella di musulmano considerato¿ anche attraverso una rappresentazione distorta fornita da una parte dei media ¿ come un potenziale agente di disordine. Questa tesi illustra una ricerca sulle rappresentazioni tra cattolici e musulmani in Valle d'Aosta. La scelta è ricaduta su questa regione perché insieme ad Emilia Romagna e Liguria conta il maggior numero di musulmani in relazione al rapporto tra la comunità musulmana e quella straniera, con circa il 42 per cento. L'attenzione è stata focalizzata sulla percezione che i cattolici hanno dei musulmani e viceversa per meglio comprendere quali forme quella nuova presenza islamica, di cui parlavano già Gerholm e Lithman nel 1988, stia oggi assumendo. L'incontro tra islam e cattolicesimo sfida il carattere monoculturale dell'Italia e ancora di più di una regione come la Valle d'Aosta caratterizzata da un forte orgoglio per le proprie tradizioni e la propria cultura. Ad essere messe a confronto sono state le rappresentazioni di giovani cattolici e musulmani (intesi come praticanti e quindi convinti e attivi nella loro fede) con quelle fornite dalla generazione precedente. L'indagine è stata eseguita attraverso interviste qualitative condotte su un campione di quaranta fedeli equamente divisi tra cattolici, musulmani, giovani e adulti. Le interviste hanno come oggetto gli aspetti che mettono maggiormente alla prova la pacifica convivenza tra cattolici e musulmani quali la costruzione di moschee, l'insegnamento della religione musulmana nella scuola pubblica, la presenza di simboli religiosi nei luoghi pubblici, i matrimoni misti e le pratiche religiose dei musulmani quali la macellazione halal e la sepoltura rituale prevista dall'islam. Sono stati inoltre indagati gli aspetti che plasmano le rappresentazioni reciproche per capire se si tratta di esperienze personali, convinzioni ideologiche o immagini veicolate dai media.File | Dimensione | Formato | |
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