Il seguente elaborato ha l’obiettivo di analizzare un’esperienza glottodidattica avvenuta nell’ambito del progetto Italiano L2 a Scuola: nell’anno accademico 2022/2023 la scrivente ha avuto modo di partecipare a tale progetto in due scuole secondarie di primo grado della città di Torino, l’istituto Gabelli e l’istituto Chiara. La cornice pedagogica a cui fa riferimento il progetto Italiano L2 a Scuola è quella del Project-based Learning, approccio che intende promuovere un apprendimento attivo e connesso alla soluzione di problemi d’interesse per gli apprendenti. In ambito glottodidattico il PBL può attuarsi nella metodologia del task based language - teaching, metodologia utilizzata dai neo docenti nell'ambito del progetto in questione. L’obiettivo della seguente analisi è dimostrare l’efficacia della didattica laboratoriale nell’apprendimento dell’italiano L2 con gruppi studenti preadolescenti neoarrivati. Prima di passare all’analisi del contesto e delle interazioni avvenute in classe, è stata fornita una chiave di lettura facendo riferimento alla letteratura scientifica. Per introdurre un argomento tanto discusso e complesso quale l’acquisizione delle forme linguistiche della L2, è stato necessario chiarire la distinzione concettuale tra le tre modalità di focalizzazione dell’attenzione nell’ambito di un intervento glottodidattico: Focus on forms, Focus on form e Focus on meaning. Dopo aver preso in esame queste modalità di focalizzazione, si è passati all’analisi dell’interazione in classe e del terzo turno, necessaria per comprendere il contesto dialogico in cui avviene un intervento glottodidattico. Tra gli aspetti fondamentali dell’interazione in classe, ci si è soffermati sulla correzione dell’errore, intervento di focalizzazione tipico del contesto didattico. Nel secondo capitolo, invece, si è passati all’analisi del contesto: sono stati presi in esame il progetto Italiano l2 a Scuola, le sue origini e le sue finalità, la scuola Gabelli e il quartiere in cui si trova, Barriera di Milano, e la metodologia utilizzata, ovvero il task based language - teaching. Nel terzo e ultimo capitolo, invece, è stata analizzata l’interazione in classe nel laboratorio di italiano L2 della scuola secondaria di primo grado Gabelli, il quale ha avuto una durata di venticinque ore totali, con la cadenza di una lezione di due ore a settimana. Dalle analisi è emerso che permettere agli apprendenti di non essere strettamente vincolati agli esercizi costruisce una situazione di libertà comunicativa e, conseguentemente, permette loro di esercitare la lingua facilitando l’acquisizione della L2. Infine sono state analizzate diverse modalità di correzione dell’errore, le quali, usate anche durante la fase di task, permettono agli apprendenti di focalizzarsi su un aspetto linguistico in particolare, senza perdere di vista il compito comunicativo. Durante il compito, infatti, gli apprendenti sono primariamente focalizzati sul raggiungimento di un obiettivo di loro interesse che rende il discorso che nasce dal task simile a quello che si verifica naturalmente. In conclusione, questa metodologia è efficace per accompagnare gli studenti a ritrovare la parola dopo il primo periodo di chiusura e per aiutarli a diventare consapevoli delle proprie competenze e abilità, facendo sentire ogni studente parte di una squadra di lavoro, in cui un errore diventa uno strumento per acquisire nuove conoscenze.
L'italiano L2 in un approccio laboratoriale: focalizzare la forma linguistica mantenendo l'attenzione sul significato
BASCIU, TERESA
2023/2024
Abstract
Il seguente elaborato ha l’obiettivo di analizzare un’esperienza glottodidattica avvenuta nell’ambito del progetto Italiano L2 a Scuola: nell’anno accademico 2022/2023 la scrivente ha avuto modo di partecipare a tale progetto in due scuole secondarie di primo grado della città di Torino, l’istituto Gabelli e l’istituto Chiara. La cornice pedagogica a cui fa riferimento il progetto Italiano L2 a Scuola è quella del Project-based Learning, approccio che intende promuovere un apprendimento attivo e connesso alla soluzione di problemi d’interesse per gli apprendenti. In ambito glottodidattico il PBL può attuarsi nella metodologia del task based language - teaching, metodologia utilizzata dai neo docenti nell'ambito del progetto in questione. L’obiettivo della seguente analisi è dimostrare l’efficacia della didattica laboratoriale nell’apprendimento dell’italiano L2 con gruppi studenti preadolescenti neoarrivati. Prima di passare all’analisi del contesto e delle interazioni avvenute in classe, è stata fornita una chiave di lettura facendo riferimento alla letteratura scientifica. Per introdurre un argomento tanto discusso e complesso quale l’acquisizione delle forme linguistiche della L2, è stato necessario chiarire la distinzione concettuale tra le tre modalità di focalizzazione dell’attenzione nell’ambito di un intervento glottodidattico: Focus on forms, Focus on form e Focus on meaning. Dopo aver preso in esame queste modalità di focalizzazione, si è passati all’analisi dell’interazione in classe e del terzo turno, necessaria per comprendere il contesto dialogico in cui avviene un intervento glottodidattico. Tra gli aspetti fondamentali dell’interazione in classe, ci si è soffermati sulla correzione dell’errore, intervento di focalizzazione tipico del contesto didattico. Nel secondo capitolo, invece, si è passati all’analisi del contesto: sono stati presi in esame il progetto Italiano l2 a Scuola, le sue origini e le sue finalità, la scuola Gabelli e il quartiere in cui si trova, Barriera di Milano, e la metodologia utilizzata, ovvero il task based language - teaching. Nel terzo e ultimo capitolo, invece, è stata analizzata l’interazione in classe nel laboratorio di italiano L2 della scuola secondaria di primo grado Gabelli, il quale ha avuto una durata di venticinque ore totali, con la cadenza di una lezione di due ore a settimana. Dalle analisi è emerso che permettere agli apprendenti di non essere strettamente vincolati agli esercizi costruisce una situazione di libertà comunicativa e, conseguentemente, permette loro di esercitare la lingua facilitando l’acquisizione della L2. Infine sono state analizzate diverse modalità di correzione dell’errore, le quali, usate anche durante la fase di task, permettono agli apprendenti di focalizzarsi su un aspetto linguistico in particolare, senza perdere di vista il compito comunicativo. Durante il compito, infatti, gli apprendenti sono primariamente focalizzati sul raggiungimento di un obiettivo di loro interesse che rende il discorso che nasce dal task simile a quello che si verifica naturalmente. In conclusione, questa metodologia è efficace per accompagnare gli studenti a ritrovare la parola dopo il primo periodo di chiusura e per aiutarli a diventare consapevoli delle proprie competenze e abilità, facendo sentire ogni studente parte di una squadra di lavoro, in cui un errore diventa uno strumento per acquisire nuove conoscenze.File | Dimensione | Formato | |
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