La presente tesi di laurea esplora la storia e l'evoluzione del Partito Comunista Italiano (PCI), analizzando le sue fasi di sviluppo, la posizione nel sistema politico italiano e il suo impatto a livello regionale. Il primo capitolo introduce il PCI, la sua nascita a seguito della scissione dal Partito Socialista Italiano nel Congresso di Livorno del 1921, e traccia le fasi iniziali del suo operato e delle sue ideologie attraverso le figure di Amadeo Bordiga, Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti, evidenziando il passaggio da un partito di stampo rivoluzionario a uno alla ricerca del consenso democratico. Il secondo capitolo indaga le ragioni dell'esclusione del PCI dalla vita governativa italiana, operando in un contesto di democrazia bloccata ed esplica i concetti di “bipartitismo imperfetto” e “pluralismo polarizzato”, per giungere al tentativo di superare la cosiddetta “Conventio ad excludendum” attraverso il “compromesso storico”, che ha segnato un periodo di massima bipolarizzazione ma anche di proficua collaborazione nel governo della non sfiducia. Il terzo capitolo analizza il forte sostegno regionale del PCI, identificando le cosiddette “Regioni Rosse” ed esamina i fattori che hanno influenzato le differenze nel voto comunista tra Nord, Centro e Sud Italia. L'epicentro dell’elaborato è una riflessione sull'eredità del PCI nel contesto politico italiano, evidenziando come le dinamiche esplorate abbiano lasciato un'impronta duratura sulla politica e sulla società italiana.

Il Partito Comunista Italiano: evoluzione, strategie e impatto regionale

RACCA, ELIA
2023/2024

Abstract

La presente tesi di laurea esplora la storia e l'evoluzione del Partito Comunista Italiano (PCI), analizzando le sue fasi di sviluppo, la posizione nel sistema politico italiano e il suo impatto a livello regionale. Il primo capitolo introduce il PCI, la sua nascita a seguito della scissione dal Partito Socialista Italiano nel Congresso di Livorno del 1921, e traccia le fasi iniziali del suo operato e delle sue ideologie attraverso le figure di Amadeo Bordiga, Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti, evidenziando il passaggio da un partito di stampo rivoluzionario a uno alla ricerca del consenso democratico. Il secondo capitolo indaga le ragioni dell'esclusione del PCI dalla vita governativa italiana, operando in un contesto di democrazia bloccata ed esplica i concetti di “bipartitismo imperfetto” e “pluralismo polarizzato”, per giungere al tentativo di superare la cosiddetta “Conventio ad excludendum” attraverso il “compromesso storico”, che ha segnato un periodo di massima bipolarizzazione ma anche di proficua collaborazione nel governo della non sfiducia. Il terzo capitolo analizza il forte sostegno regionale del PCI, identificando le cosiddette “Regioni Rosse” ed esamina i fattori che hanno influenzato le differenze nel voto comunista tra Nord, Centro e Sud Italia. L'epicentro dell’elaborato è una riflessione sull'eredità del PCI nel contesto politico italiano, evidenziando come le dinamiche esplorate abbiano lasciato un'impronta duratura sulla politica e sulla società italiana.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/158891