In Italia, l'invecchiamento della popolazione è un fenomeno in costante crescita. Questo contesto demografico pone sfide rilevanti per la protezione sociale e la gestione delle malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer e altre forme di demenza, che colpiscono una parte sempre più consistente della popolazione anziana. La tesi esplora le intersezioni tra diritto, etica e assistenza sociale nel contesto delle Residenze Sanitarie Assistenziali (R.S.A.), concentrandosi sugli strumenti giuridici di protezione come l'amministrazione di sostegno e l'interdizione. L’amministrazione di sostegno, introdotta dalla legge n. 6 del 9 gennaio 2004, rappresenta un meccanismo flessibile e adattabile alle esigenze delle persone che, a causa di un’infermità fisica o psichica, non sono in grado di gestire autonomamente i propri interessi. Questo istituto si differenzia dall’interdizione (art. 414 c.c.), una misura più rigida prevista dal codice civile italiano, che comporta la totale privazione della capacità di agire per le persone con abituale infermità mentale. La ricerca confronta questi due istituti, analizzando come si applicano nel contesto delle R.S.A. e quali sono le implicazioni per i diritti e la qualità di vita degli ospiti. Il progressivo declino cognitivo delle persone affette da Alzheimer e demenza solleva importanti questioni riguardo alla capacità decisionale e alla necessità di protezione legale. Gli operatori delle R.S.A. si confrontano quotidianamente con queste sfide, bilanciando le esigenze assistenziali con le considerazioni etiche e i vincoli legali. Attraverso un approccio metodologico che combina analisi giuridica, ricerca sociale qualitativa e studi di casi, la tesi indaga come l’amministrazione di sostegno e l’interdizione siano utilizzate per proteggere gli ospiti di queste strutture, rispettando i principi di autonomia, dignità e partecipazione attiva. Le conclusioni sottolineano l'importanza di un approccio integrato e personalizzato nell'assistenza agli anziani affetti da demenza. L’amministrazione di sostegno emerge come uno strumento più adeguato rispetto all’interdizione, poiché permette di modulare l'intervento giuridico in base alle specifiche necessità dell’individuo, preservando la sua autonomia residua. Tuttavia, la corretta applicazione di questi istituti richiede una maggiore formazione del personale, una comunicazione efficace tra tutti gli attori coinvolti e un costante adattamento delle pratiche operative alle esigenze degli ospiti. In sintesi, la tesi evidenzia che, per garantire la massima tutela delle persone vulnerabili ospitate nelle R.S.A., è necessario un coordinamento efficace tra assistenti sociali, familiari, tutori legali e personale sanitario. Solo attraverso un approccio collaborativo è possibile migliorare la qualità della vita degli anziani e affrontare le sfide poste dall'invecchiamento della popolazione, proteggendo i loro diritti e preservando la loro dignità e autodeterminazione.
Amministrazione di sostegno e interdizione di persone ospiti in residenze sanitarie assistenziali e affette da morbo di Alzheimer o altre forme di demenze.
CROBU, ALESSANDRA
2023/2024
Abstract
In Italia, l'invecchiamento della popolazione è un fenomeno in costante crescita. Questo contesto demografico pone sfide rilevanti per la protezione sociale e la gestione delle malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer e altre forme di demenza, che colpiscono una parte sempre più consistente della popolazione anziana. La tesi esplora le intersezioni tra diritto, etica e assistenza sociale nel contesto delle Residenze Sanitarie Assistenziali (R.S.A.), concentrandosi sugli strumenti giuridici di protezione come l'amministrazione di sostegno e l'interdizione. L’amministrazione di sostegno, introdotta dalla legge n. 6 del 9 gennaio 2004, rappresenta un meccanismo flessibile e adattabile alle esigenze delle persone che, a causa di un’infermità fisica o psichica, non sono in grado di gestire autonomamente i propri interessi. Questo istituto si differenzia dall’interdizione (art. 414 c.c.), una misura più rigida prevista dal codice civile italiano, che comporta la totale privazione della capacità di agire per le persone con abituale infermità mentale. La ricerca confronta questi due istituti, analizzando come si applicano nel contesto delle R.S.A. e quali sono le implicazioni per i diritti e la qualità di vita degli ospiti. Il progressivo declino cognitivo delle persone affette da Alzheimer e demenza solleva importanti questioni riguardo alla capacità decisionale e alla necessità di protezione legale. Gli operatori delle R.S.A. si confrontano quotidianamente con queste sfide, bilanciando le esigenze assistenziali con le considerazioni etiche e i vincoli legali. Attraverso un approccio metodologico che combina analisi giuridica, ricerca sociale qualitativa e studi di casi, la tesi indaga come l’amministrazione di sostegno e l’interdizione siano utilizzate per proteggere gli ospiti di queste strutture, rispettando i principi di autonomia, dignità e partecipazione attiva. Le conclusioni sottolineano l'importanza di un approccio integrato e personalizzato nell'assistenza agli anziani affetti da demenza. L’amministrazione di sostegno emerge come uno strumento più adeguato rispetto all’interdizione, poiché permette di modulare l'intervento giuridico in base alle specifiche necessità dell’individuo, preservando la sua autonomia residua. Tuttavia, la corretta applicazione di questi istituti richiede una maggiore formazione del personale, una comunicazione efficace tra tutti gli attori coinvolti e un costante adattamento delle pratiche operative alle esigenze degli ospiti. In sintesi, la tesi evidenzia che, per garantire la massima tutela delle persone vulnerabili ospitate nelle R.S.A., è necessario un coordinamento efficace tra assistenti sociali, familiari, tutori legali e personale sanitario. Solo attraverso un approccio collaborativo è possibile migliorare la qualità della vita degli anziani e affrontare le sfide poste dall'invecchiamento della popolazione, proteggendo i loro diritti e preservando la loro dignità e autodeterminazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/158886