The aim of the thesis was to verify the optical effects with different types of contact lenses applied on myself, as I suffer from keratoconus. The data collection was performed through the use of an Osiris aberrometer and a Sirius ocular tomograph (CSO, Italy), carrying out comparisons between the optical effects present in natural vision and with the use of different types of contact lenses. Prior to the application of contact lenses, an expert operator observed the anterior segment of the eye under a slit lamp, carried out measurements of monocular and binocular visual acuity and contrast sensitivity and finally ocular tomography of the anterior segment was performed. The preliminary procedure was repeated with all contact lenses subsequently applied. The aberrometric data were extrapolated, the Strehl ratio (Point Spread function PSF index) obtained both without the best correction (UCVA) and with the best optical correction (BCVA) was considered. Subsequently, the values of the best optical correction and the first, second and third order aberrations present in both eyes were taken as reference. Taking into consideration the objective ocular refraction values, without the use of contact lenses -0.50 sphere, -1.25 cylinder with axis at 118° was found in the right eye and -0.25 sphere, -1.50 cylinder with axis 74°, which are lower with the use of RGP lenses with values in the right eye of 0 sphere, -0.50 cylinder with axis at 176° and in the left eye of 0.25 sphere, -0.50 cylinder with axis 179° , unlike thickened soft lenses which lead to an increase in this value, up to a peak obtained with soft lenses with a thickness of 0.25 in which in the right eye we have 2.25 sphere, -2.00 cylinder with axis at 172° and in the left eye of 2.00 sphere, -1.25 cylinder with 6° axis. Another difference can be seen in the values of the Strehl ratio (Psf), in which values obtained without contact lenses are 0.4591 in the right eye and 0.3438 in the left eye; in this case we find decreasing values with the use of soft lenses with a thickness of 0.40 where in the right eye it is 0.2921 and in the left eye it is 0.1648, while an increase is perceived in the scleral lenses where in the right eye is 0.5164 and in the left eye it is 0.5885. As regards aberrations, it can be observed that Coma (I) 1 is higher in the left eye without the use of contact lenses with values of 0.59 microns respectively, which tend to increase especially with the placement of lenses with soft contact lenses with Coma (I) 1 values of 0.62 microns and with soft contact lenses with a thickness of 0.25 with Coma (I) 1 values of 0.52 microns, while with the use of other types of contact lenses the values obtained are lower than those without contact lenses. From the analysis of the data it emerged that the optical effects present, after the application of a scleral lens, appear to be decreasing, leading to reduced first, second and third order aberration values, compared to other types of contact lenses.
Lo scopo della tesi è stato quello di verificare gli effetti ottici con diverse tipologie di lenti a contatto applicate su me stesso, in quanto affetto da cheratocono. La rilevazione dei dati è stata eseguita attraverso l’utilizzo di un aberrometro Osiris e di un tomografo oculare Sirius (CSO, Italia), effettuando dei confronti tra gli effetti ottici presenti in visione naturale e con l’utilizzo di diverse tipologie di lenti a contatto. Preliminarmente all’applicazione di lenti a contatto, un operatore esperto ha osservato il segmento anteriore dell’occhio in lampada a fessura, effettuato misurazione dell’acuità visiva monoculare e binoculare e della di sensibilità al contrasto e infine è stata eseguita tomografia oculare del segmento anteriore. La procedura preliminare è stata ripetuta con tutte le lenti a contatto successivamente applicate. Sono stati estrapolati i dati aberrometrici, è stato considerato il rapporto di Strehl (indice Point Spread function PSF) ottenuto sia senza la miglior correzione (UCVA) sia con la miglior correzione ottica (BCVA). In seguito, sono stati presi come riferimento i valori della miglior correzione ottica e le aberrazioni di primo, secondo e terzo ordine presenti su entrambi gli occhi. Prendendo in considerazione i valori di refrazione oculare oggettiva, senza l’utilizzo di lenti a contatto si è trovato nell’occhio destro -0.50 sfera, -1.25 cilindro con asse a 118° e nell’occhio sinistro -0.25 sfera, -1.50 cilindro con asse 74°, che risultano essere più bassi con l’utilizzo di lenti RGP con valori nell’occhio destro di 0 sfera, -0.50 cilindro con asse a 176° e nell’occhio sinistro di 0.25 sfera, -0.50 cilindro con asse 179°, al contrario delle lenti morbide spessorate che portano ad un aumento di questo valori, fino ad un picco ottenuto con le lenti morbide con spessore di 0, 25 in cui nell’occhio destro abbiamo 2.25 sfera,-2.00 cilindro con asse a 172° e nell’occhio sinistro di 2.00 sfera, -1.25 cilindro con asse 6°. Un’altra differenza la possiamo notare nei valori del rapporto di Strehl (Psf), in cui valori ottenuti senza lenti a contatto sono di 0,4591 nell’occhio destro e di 0.3438 nell’occhio sinistro; in questo caso troviamo dei valori in diminuzione con l’utilizzo di lenti morbide con spessore di 0,40 dove nell’occhio destro è di 0.2921 e nell’occhio sinistro è di 0.1648, mentre si percepisce un aumento nelle lenti sclerali dove nell’occhio destro è di 0.5164 e nell’occhio sinistro è di 0,5885. Per quanto riguarda le aberrazioni, si osserva come il Coma (I) 1 risulta essere più elevato nell’occhio sinistro senza l’utilizzo di lenti a contatto con valori rispettivamente di 0.59 micron, i quali tendono a crescere soprattutto con l’anteposizione di lenti a contatto morbide con valori di Coma (I) 1 di 0,62 micron e con lenti a contatto morbide con spessore di 0,25 con valore coma (I) 1 di 0. 52 micron, mentre con l’utilizzo delle altre tipologie di lenti a contatto i valori ottenuti sono inferiori rispetto a quelli senza lenti a contatto. Dall’analisi dei dati è emerso che gli effetti ottici presenti, dopo l’applicazione di una lente sclerale, risultano essere in diminuzione, portando ad avere valori di aberrazioni di primo, secondo e terzo ordine ridotti, rispetto alle altre tipologie di lenti a contatto.
Analisi degli effetti ottici nel cheratocono, case report personale
SCHIAVO, DANIELE
2023/2024
Abstract
Lo scopo della tesi è stato quello di verificare gli effetti ottici con diverse tipologie di lenti a contatto applicate su me stesso, in quanto affetto da cheratocono. La rilevazione dei dati è stata eseguita attraverso l’utilizzo di un aberrometro Osiris e di un tomografo oculare Sirius (CSO, Italia), effettuando dei confronti tra gli effetti ottici presenti in visione naturale e con l’utilizzo di diverse tipologie di lenti a contatto. Preliminarmente all’applicazione di lenti a contatto, un operatore esperto ha osservato il segmento anteriore dell’occhio in lampada a fessura, effettuato misurazione dell’acuità visiva monoculare e binoculare e della di sensibilità al contrasto e infine è stata eseguita tomografia oculare del segmento anteriore. La procedura preliminare è stata ripetuta con tutte le lenti a contatto successivamente applicate. Sono stati estrapolati i dati aberrometrici, è stato considerato il rapporto di Strehl (indice Point Spread function PSF) ottenuto sia senza la miglior correzione (UCVA) sia con la miglior correzione ottica (BCVA). In seguito, sono stati presi come riferimento i valori della miglior correzione ottica e le aberrazioni di primo, secondo e terzo ordine presenti su entrambi gli occhi. Prendendo in considerazione i valori di refrazione oculare oggettiva, senza l’utilizzo di lenti a contatto si è trovato nell’occhio destro -0.50 sfera, -1.25 cilindro con asse a 118° e nell’occhio sinistro -0.25 sfera, -1.50 cilindro con asse 74°, che risultano essere più bassi con l’utilizzo di lenti RGP con valori nell’occhio destro di 0 sfera, -0.50 cilindro con asse a 176° e nell’occhio sinistro di 0.25 sfera, -0.50 cilindro con asse 179°, al contrario delle lenti morbide spessorate che portano ad un aumento di questo valori, fino ad un picco ottenuto con le lenti morbide con spessore di 0, 25 in cui nell’occhio destro abbiamo 2.25 sfera,-2.00 cilindro con asse a 172° e nell’occhio sinistro di 2.00 sfera, -1.25 cilindro con asse 6°. Un’altra differenza la possiamo notare nei valori del rapporto di Strehl (Psf), in cui valori ottenuti senza lenti a contatto sono di 0,4591 nell’occhio destro e di 0.3438 nell’occhio sinistro; in questo caso troviamo dei valori in diminuzione con l’utilizzo di lenti morbide con spessore di 0,40 dove nell’occhio destro è di 0.2921 e nell’occhio sinistro è di 0.1648, mentre si percepisce un aumento nelle lenti sclerali dove nell’occhio destro è di 0.5164 e nell’occhio sinistro è di 0,5885. Per quanto riguarda le aberrazioni, si osserva come il Coma (I) 1 risulta essere più elevato nell’occhio sinistro senza l’utilizzo di lenti a contatto con valori rispettivamente di 0.59 micron, i quali tendono a crescere soprattutto con l’anteposizione di lenti a contatto morbide con valori di Coma (I) 1 di 0,62 micron e con lenti a contatto morbide con spessore di 0,25 con valore coma (I) 1 di 0. 52 micron, mentre con l’utilizzo delle altre tipologie di lenti a contatto i valori ottenuti sono inferiori rispetto a quelli senza lenti a contatto. Dall’analisi dei dati è emerso che gli effetti ottici presenti, dopo l’applicazione di una lente sclerale, risultano essere in diminuzione, portando ad avere valori di aberrazioni di primo, secondo e terzo ordine ridotti, rispetto alle altre tipologie di lenti a contatto.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/158825