In un mondo sempre più tecnologico e virtuale, in cui le relazioni umane sembrano sempre più rarefatte, la pedagogia del contatto si propone di riportare l’attenzione sull’importanza dei legami e delle esperienze interpersonali nella formazione dei soggetti. La pedagogia del contatto è dunque un approccio educativo che ha come obbiettivo lo sviluppo sociale, emotivo, cognitivo e relazionale dell’infante. Attraverso il coinvolgimento attivo e reale con gli altri, si mira a stimolare la curiosità, la creatività e la consapevolezza dei partecipanti, favorendo processi di apprendimento più profondi ed efficaci. La motivazione della scelta di questo argomento ha un’origine personale. Durante la mia esperienza di tirocinio presso un asilo nido, dopo aver portato i bambini nella sala della nanna, per il quotidiano riposino pomeridiano, un’educatrice mi chiese di aiutarla a confortare quei bambini che avevano difficoltà ad addormentarsi, suggerendomi di coccolarli. Ricordo che mi ritrovai a pensare se fosse appropriato per me consolare un bambino di cui avevo conosciuto il nome pochi minuti prima, se le mie carezze gli sarebbero state gradite o se lo avessi potuto mettere a disagio, se avesse avuto delle preferenze su come essere consolato di cui in quel momento non ero a conoscenza o quali fossero le tecniche di massaggio più appropriate da attuare. La presente tesi si propone di approfondire le basi teoriche e le metodologie pratiche della pedagogia del contatto, analizzandone benefici e criticità. Questo perché nei miei studi universitari l’argomento è stato trattato, ma non in modo approfondito e a livello pratico. Scrivendo questa tesi l’obbiettivo è quello di ampliare la mia conoscenza e curiosità su tale tema, al fine di arricchire me stessa in vista del mio futuro ingresso nel mondo del lavoro e per poter condividere tale conoscenza con gli altri. Nella prima parte dell’elaborato, Una questione di pelle, analizzerò il contatto fisico partendo dalla struttura della pelle negli esseri umani, che funge da barriera fisica tra l’interno e l’esterno del nostro copro, ma anche da ponte che connette l’individuo al mondo esterno. Successivamente svolgerò un approfondimento sulle caratteristiche e funzioni dell’apparato tegumentario e sul primo dei cinque sensi che si sviluppa nel feto, il tatto. A seguire tratterò di due esperimenti svolti sui cuccioli di scimmie macaco di Harlow e sui roditori di Schanberg, per poter svolgere un paragone con i cuccioli d’uomo, essendo che le risposte di base relative all’affetto, all’attaccamento e molte caratteristiche fisiche sono simili tra essi. Affronterò tutti questi temi con riferimenti alla teoria della sindrome dell’ospitalismo e della privazione emotiva di R. Spitz, alla teoria dell’attaccamento di J. Bowlby e alle tipologie di attaccamento analizzate da M. Ainsworth. Infine esporrò i benefici e alcuni esempi di tecniche di massaggio infantile applicabili anche nel mondo scolastico. A seguire, nel secondo capitolo, Pedagogia del contatto, analizzerò il ruolo del contatto fisico come strumento didattico e pedagogico, focalizzandomi in particolare sulla sua legittimità nell'ambito della formazione e dell'educazione dei bambini all'interno delle istituzioni scolastiche. Il contatto fisico, a seconda della cultura, società e contesto, può essere percepito e interpretato in modo diverso. Infatti nel mondo esistono due principali correnti di pensiero che lo caratterizzano all’interno del contesto scolasti
Il contatto come strumento precoce di comunicazione educativa. Competenze professionali dell'educatore e dell'educatrice al nido
LIGNANA, MARTA
2022/2023
Abstract
In un mondo sempre più tecnologico e virtuale, in cui le relazioni umane sembrano sempre più rarefatte, la pedagogia del contatto si propone di riportare l’attenzione sull’importanza dei legami e delle esperienze interpersonali nella formazione dei soggetti. La pedagogia del contatto è dunque un approccio educativo che ha come obbiettivo lo sviluppo sociale, emotivo, cognitivo e relazionale dell’infante. Attraverso il coinvolgimento attivo e reale con gli altri, si mira a stimolare la curiosità, la creatività e la consapevolezza dei partecipanti, favorendo processi di apprendimento più profondi ed efficaci. La motivazione della scelta di questo argomento ha un’origine personale. Durante la mia esperienza di tirocinio presso un asilo nido, dopo aver portato i bambini nella sala della nanna, per il quotidiano riposino pomeridiano, un’educatrice mi chiese di aiutarla a confortare quei bambini che avevano difficoltà ad addormentarsi, suggerendomi di coccolarli. Ricordo che mi ritrovai a pensare se fosse appropriato per me consolare un bambino di cui avevo conosciuto il nome pochi minuti prima, se le mie carezze gli sarebbero state gradite o se lo avessi potuto mettere a disagio, se avesse avuto delle preferenze su come essere consolato di cui in quel momento non ero a conoscenza o quali fossero le tecniche di massaggio più appropriate da attuare. La presente tesi si propone di approfondire le basi teoriche e le metodologie pratiche della pedagogia del contatto, analizzandone benefici e criticità. Questo perché nei miei studi universitari l’argomento è stato trattato, ma non in modo approfondito e a livello pratico. Scrivendo questa tesi l’obbiettivo è quello di ampliare la mia conoscenza e curiosità su tale tema, al fine di arricchire me stessa in vista del mio futuro ingresso nel mondo del lavoro e per poter condividere tale conoscenza con gli altri. Nella prima parte dell’elaborato, Una questione di pelle, analizzerò il contatto fisico partendo dalla struttura della pelle negli esseri umani, che funge da barriera fisica tra l’interno e l’esterno del nostro copro, ma anche da ponte che connette l’individuo al mondo esterno. Successivamente svolgerò un approfondimento sulle caratteristiche e funzioni dell’apparato tegumentario e sul primo dei cinque sensi che si sviluppa nel feto, il tatto. A seguire tratterò di due esperimenti svolti sui cuccioli di scimmie macaco di Harlow e sui roditori di Schanberg, per poter svolgere un paragone con i cuccioli d’uomo, essendo che le risposte di base relative all’affetto, all’attaccamento e molte caratteristiche fisiche sono simili tra essi. Affronterò tutti questi temi con riferimenti alla teoria della sindrome dell’ospitalismo e della privazione emotiva di R. Spitz, alla teoria dell’attaccamento di J. Bowlby e alle tipologie di attaccamento analizzate da M. Ainsworth. Infine esporrò i benefici e alcuni esempi di tecniche di massaggio infantile applicabili anche nel mondo scolastico. A seguire, nel secondo capitolo, Pedagogia del contatto, analizzerò il ruolo del contatto fisico come strumento didattico e pedagogico, focalizzandomi in particolare sulla sua legittimità nell'ambito della formazione e dell'educazione dei bambini all'interno delle istituzioni scolastiche. Il contatto fisico, a seconda della cultura, società e contesto, può essere percepito e interpretato in modo diverso. Infatti nel mondo esistono due principali correnti di pensiero che lo caratterizzano all’interno del contesto scolastiFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/158749