Questo lavoro si propone di affrontare il complesso rapporto che lega Hegel e Spinoza. Nonostante il confronto diretto in cui Hegel si impegna nei confronti del pensiero di Spinoza si trovi in altre opere (in particolare nella Scienza della logica e nelle Lezioni sulla storia della filosofia), viene qui utilizzato, come filo rosso che guidi la trattazione, una parte della Fenomenologia dello Spirito. Tentando di chiarire, anche alla luce delle critiche formulate da Hegel, le nozioni spinoziane di modo, attributo e sostanza e affiancando a queste alcuni snodi centrali della Fenomenologia dello Spirito, ci si addentra nel cuore di questo stimolante dibattito tra i due autori e i rispettivi sistemi. Se l’aspetto prettamente contenutistico di questo scritto verte sui principali concetti spinoziani e sulla loro assimilazione e valutazione da parte di Hegel, la struttura e l’organizzazione del testo richiamano volontariamente l’andamento tipico della Fenomenologia dello Spirito, proprio per mostrare quanto una simile forzatura formale risulti talvolta fruttuosa e talvolta completamente inadatta nel comprendere appieno il pensiero di Spinoza, liberi dalle incrinature ad esso apportate dalla rilettura hegeliana. In conclusione, e come esito del processo di confronto affrontato durante il corso del testo, si faranno alcune considerazioni sulla diversità con cui Hegel e Spinoza concepiscono il lavoro e il metodo filosofico, alla luce delle metafisiche cugine che fanno da sfondo a questi due grandi sistemi.
Le "metafisiche cugine". Una rilettura delle critiche di Hegel a Spinoza attraverso alcuni passi della "Fenomenologia dello Spirito"
ENRIA, EUGENIO
2022/2023
Abstract
Questo lavoro si propone di affrontare il complesso rapporto che lega Hegel e Spinoza. Nonostante il confronto diretto in cui Hegel si impegna nei confronti del pensiero di Spinoza si trovi in altre opere (in particolare nella Scienza della logica e nelle Lezioni sulla storia della filosofia), viene qui utilizzato, come filo rosso che guidi la trattazione, una parte della Fenomenologia dello Spirito. Tentando di chiarire, anche alla luce delle critiche formulate da Hegel, le nozioni spinoziane di modo, attributo e sostanza e affiancando a queste alcuni snodi centrali della Fenomenologia dello Spirito, ci si addentra nel cuore di questo stimolante dibattito tra i due autori e i rispettivi sistemi. Se l’aspetto prettamente contenutistico di questo scritto verte sui principali concetti spinoziani e sulla loro assimilazione e valutazione da parte di Hegel, la struttura e l’organizzazione del testo richiamano volontariamente l’andamento tipico della Fenomenologia dello Spirito, proprio per mostrare quanto una simile forzatura formale risulti talvolta fruttuosa e talvolta completamente inadatta nel comprendere appieno il pensiero di Spinoza, liberi dalle incrinature ad esso apportate dalla rilettura hegeliana. In conclusione, e come esito del processo di confronto affrontato durante il corso del testo, si faranno alcune considerazioni sulla diversità con cui Hegel e Spinoza concepiscono il lavoro e il metodo filosofico, alla luce delle metafisiche cugine che fanno da sfondo a questi due grandi sistemi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/158748