The final purpose of the dissertation is to illustrate the human being’s belonging which serves as the narrative thread to music. This purpose is supported by tracing a historical-musical journey, that from the mankind’s past on the Earth to the present day, filtered and reset by the media that in the meantime have happened with the advent of modernity, ending up crossing the incomparable figure of Luciano Berio on which this work is focused. Berio has interpreted extraordinarily this existential concept, exploring in his television program «C’è musica e musica» the plurality of the senses of music. The analysis of the educational method in the television program has led to the conclusion that there isn’t just only one music but there is a music as a plural entity, proving the impact of a collective perspective, and therefore of a more inclusive and democratic vision. At last, one reasons on the role of the media in the modern society, on their power of pulverization of the Other’s gaze. The listening and the capable of observation are the tools with which welding the reality’s split.
Lo scopo finale della trattazione è quello di dimostrare l’appartenenza dell’uomo, che ne rappresenta il filo conduttore, alla musica. Tale scopo è sostenuto attraverso la ricostruzione di un percorso storico-musicale che a partire dal passato dell’Homo sulla Terra al tempo presente, filtrata e rimodulata dai mezzi di comunicazione che nel frattempo sono sopraggiunti con l’avvento della modernità, finisce per intersecarsi con la figura incomparabile di Luciano Berio sul quale ci si è soffermati nel corso di questo lavoro. Berio ha interpretato eccezionalmente la visione esistenziale della musica, esplorando nel suo programma televisivo «C’è musica e musica» la pluralità dei sensi della musica. L’analisi del metodo educativo nel programma televisivo ha condotto alla conclusione che non esista un’unica musica, bensì si possa parlare di musiche al plurale, dimostrando l’impatto di una visione collettiva, e di conseguenza più inclusiva e democratica. Nelle conclusioni si riflette sul ruolo dei media nella società odierna, sul loro potere di polverizzazione dello sguardo verso l’Altro. L’ascolto e la capacità di osservazione sono gli strumenti con cui saldare la frattura con il reale.
Luciano Berio: cosa significa educare all'ascolto da una prospettiva mediatica
CERAMI, FAIRA
2023/2024
Abstract
Lo scopo finale della trattazione è quello di dimostrare l’appartenenza dell’uomo, che ne rappresenta il filo conduttore, alla musica. Tale scopo è sostenuto attraverso la ricostruzione di un percorso storico-musicale che a partire dal passato dell’Homo sulla Terra al tempo presente, filtrata e rimodulata dai mezzi di comunicazione che nel frattempo sono sopraggiunti con l’avvento della modernità, finisce per intersecarsi con la figura incomparabile di Luciano Berio sul quale ci si è soffermati nel corso di questo lavoro. Berio ha interpretato eccezionalmente la visione esistenziale della musica, esplorando nel suo programma televisivo «C’è musica e musica» la pluralità dei sensi della musica. L’analisi del metodo educativo nel programma televisivo ha condotto alla conclusione che non esista un’unica musica, bensì si possa parlare di musiche al plurale, dimostrando l’impatto di una visione collettiva, e di conseguenza più inclusiva e democratica. Nelle conclusioni si riflette sul ruolo dei media nella società odierna, sul loro potere di polverizzazione dello sguardo verso l’Altro. L’ascolto e la capacità di osservazione sono gli strumenti con cui saldare la frattura con il reale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/158386