Nel mondo dello sport, oggi sempre più competitivo, la scelta tra la specializzazione precoce e quella tardiva rappresenta un tema di dibattito sempre più acceso, che coinvolge allenatori, genitori, ricercatori e assume un'importanza cruciale nella formazione e nello sviluppo. Entrambi gli approcci, la specializzazione precoce e quella tardiva, sollevano importanti interrogativi sulla crescita e su quelle che sono le prospettive dei giovani atleti. Mentre la specializzazione precoce può offrire un'intensiva dedizione ad una disciplina specifica fin dall'infanzia e quindi potrebbe a sua volta risultare più “allettante" per coloro che mirano a spiccare nel campo sportivo di interesse, al contempo emergono una serie di interrogativi critici che mettono in dubbio la sua efficacia a lungo termine. La specializzazione tardiva, invece, apre la porta a una più ampia esperienza sportiva, offrendo un approccio più flessibile e graduale, consentendo agli atleti di scoprire le proprie inclinazioni e acquisire una più ampia gamma di competenze motorie, cognitive e sociali, attraverso una varietà di attività. Lo sport dell'atletica leggera, ad esempio, con la sua numerosa selezione di specialità, fornisce un terreno fertile per esplorare i contrasti tra queste due metodologie, esaminando la loro influenza sulle prestazioni atletiche e sulla salute psico-fisica. È proprio nel mondo dell’atletica che è stato sviluppato il concetto innovativo del Gold Score Athletics, sistema utile a valutare il possibile talento atletico dei ragazzi nelle varie specialità. Per avere un quadro più ampio su questo sport, è presente anche una mappatura delle prestazioni giovanili nelle varie competizioni dell’atletica leggera e un'illustrazione delle caratteristiche prestazionali, in particolare degli atleti di resistenza d’élite. Attraverso una rigorosa analisi delle pubblicazioni scientifiche, si intende sottolineare come la specializzazione tardiva possa portare a benefici significativi, non solo sul campo sportivo ma anche nel benessere complessivo dei “piccoli” atleti. Questo lavoro non si limita a descrivere le differenze tra la specializzazione precoce e quella tardiva, considerando esclusivamente gli aspetti tecnici e fisici dello sviluppo atletico, infatti, mediante una revisione critica della letteratura scientifica e all'analisi di studi di caso empirici, si cercherà di fornire una panoramica completa e approfondita delle evidenze disponibili e dei fattori coinvolti nel campo della specializzazione sportiva giovanile. Si esamineranno gli aspetti biomeccanici, fisiologici e psicologici al fine di evidenziare i rischi e i benefici associati a ciascuna forma di specializzazione. Con la presente Tesi, si vogliono analizzare i possibili effetti che hanno queste metodologie nelle future prestazioni d'élite, cercando di approfondire, inoltre, i meccanismi o i fattori sociali, ambientali e geografici che possono guidare queste scelte, considerando i rischi di infortuni legati al sovraccarico, gli effetti psicologici della pressione e i vantaggi scaturiti della diversificazione delle esperienze sportive. Le conclusioni mirano ad offrire una guida chiara per genitori, allenatori e politici nel mondo dello sport. Il fine di tutto è promuovere un ambiente che incoraggi la crescita equilibrata dei piccoli atleti, riconoscendo l'importanza di una formazione completa che tenga conto sia delle esigenze fisiche che di quelle psicologiche, permettendo di sviluppare individui resilienti e preparati non solo al successo nel mondo dello sport ma anche ad una vita sana e soddisfacente al di là del campo di gioco. Fondamentale è quindi, favorire un approccio equilibrato e sostenibile, che valorizzi lo sviluppo dei giovani atleti e che promuova una cultura sportiva utile a valorizzare la diversità delle esperienze e il benessere generale dell'atleta.

SPECIALIZZAZIONE PRECOCE O TARDIVA: EFFETTI SULLO SVILUPPO DEL GIOVANE ATLETA E SULLE PROSPETTIVE DI PRESTAZIONI D'ÉLITE

LORENZO, FRANCESCO
2023/2024

Abstract

Nel mondo dello sport, oggi sempre più competitivo, la scelta tra la specializzazione precoce e quella tardiva rappresenta un tema di dibattito sempre più acceso, che coinvolge allenatori, genitori, ricercatori e assume un'importanza cruciale nella formazione e nello sviluppo. Entrambi gli approcci, la specializzazione precoce e quella tardiva, sollevano importanti interrogativi sulla crescita e su quelle che sono le prospettive dei giovani atleti. Mentre la specializzazione precoce può offrire un'intensiva dedizione ad una disciplina specifica fin dall'infanzia e quindi potrebbe a sua volta risultare più “allettante" per coloro che mirano a spiccare nel campo sportivo di interesse, al contempo emergono una serie di interrogativi critici che mettono in dubbio la sua efficacia a lungo termine. La specializzazione tardiva, invece, apre la porta a una più ampia esperienza sportiva, offrendo un approccio più flessibile e graduale, consentendo agli atleti di scoprire le proprie inclinazioni e acquisire una più ampia gamma di competenze motorie, cognitive e sociali, attraverso una varietà di attività. Lo sport dell'atletica leggera, ad esempio, con la sua numerosa selezione di specialità, fornisce un terreno fertile per esplorare i contrasti tra queste due metodologie, esaminando la loro influenza sulle prestazioni atletiche e sulla salute psico-fisica. È proprio nel mondo dell’atletica che è stato sviluppato il concetto innovativo del Gold Score Athletics, sistema utile a valutare il possibile talento atletico dei ragazzi nelle varie specialità. Per avere un quadro più ampio su questo sport, è presente anche una mappatura delle prestazioni giovanili nelle varie competizioni dell’atletica leggera e un'illustrazione delle caratteristiche prestazionali, in particolare degli atleti di resistenza d’élite. Attraverso una rigorosa analisi delle pubblicazioni scientifiche, si intende sottolineare come la specializzazione tardiva possa portare a benefici significativi, non solo sul campo sportivo ma anche nel benessere complessivo dei “piccoli” atleti. Questo lavoro non si limita a descrivere le differenze tra la specializzazione precoce e quella tardiva, considerando esclusivamente gli aspetti tecnici e fisici dello sviluppo atletico, infatti, mediante una revisione critica della letteratura scientifica e all'analisi di studi di caso empirici, si cercherà di fornire una panoramica completa e approfondita delle evidenze disponibili e dei fattori coinvolti nel campo della specializzazione sportiva giovanile. Si esamineranno gli aspetti biomeccanici, fisiologici e psicologici al fine di evidenziare i rischi e i benefici associati a ciascuna forma di specializzazione. Con la presente Tesi, si vogliono analizzare i possibili effetti che hanno queste metodologie nelle future prestazioni d'élite, cercando di approfondire, inoltre, i meccanismi o i fattori sociali, ambientali e geografici che possono guidare queste scelte, considerando i rischi di infortuni legati al sovraccarico, gli effetti psicologici della pressione e i vantaggi scaturiti della diversificazione delle esperienze sportive. Le conclusioni mirano ad offrire una guida chiara per genitori, allenatori e politici nel mondo dello sport. Il fine di tutto è promuovere un ambiente che incoraggi la crescita equilibrata dei piccoli atleti, riconoscendo l'importanza di una formazione completa che tenga conto sia delle esigenze fisiche che di quelle psicologiche, permettendo di sviluppare individui resilienti e preparati non solo al successo nel mondo dello sport ma anche ad una vita sana e soddisfacente al di là del campo di gioco. Fondamentale è quindi, favorire un approccio equilibrato e sostenibile, che valorizzi lo sviluppo dei giovani atleti e che promuova una cultura sportiva utile a valorizzare la diversità delle esperienze e il benessere generale dell'atleta.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/158319