La multidisciplinarità del campo nanotecnologico è ciò che lo rende potenzialmente interessante nello sviluppo di nuove applicazioni biomediche, incluse migliori strategie per la diagnosi e per il trattamento del cancro. In particolare, nel campo di ricerca sull'applicazione delle radiazioni, le nanoparticelle d'oro hanno dimostrato un elevato potenziale radio−sensibilizzante grazie alle loro caratteristiche fisico−chimiche. Ciò è stato dimostrato in studi sia in vitro sia in vivo, utilizzando energie dell'ordine del kilo e del mega Volt, evidenziando promettenti risultati. Possono essere funzionalizzate con varie biomolecole, allo scopo di farle interagire con specifici recettori cellulari, per incrementare l'efficacia dei trattamenti. Interagendo con la radiazione infatti, le nanoparticelle d'oro incrementano la produzione di Specie Reattive dell'Ossigeno (ROS), che compongono la maggior parte del danno da radiazione ionizzazione indiretta. In questo lavoro sono state pertanto prese in considerazione due specie radicaliche particolarmente pericolose, il radicale anionico superossido e il radicale ossidrile, prodotti mediante radiolisi dell'acqua in soluzioni acquose esposte a fasci radioterapici da 6 e 15 MeV, sia in assenza che in presenza di nanoparticelle d'oro. Si è quindi reso necessario sviluppare un nuovo protocollo per misurare le ROS alle nostre condizioni sperimentali, mediante l'uso di sonde fluorimetriche. L'obiettivo finale di questo lavoro è quello di misurare l'incremento di produzione di specie reattive dell'ossigeno in presenza di nanoparticelle d'oro.

Effetto della presenza di nanoparticelle d'oro sulla produzione di Reactive Oxygen Species (ROS) in soluzioni acquose esposte a fasci radioterapici.

GOBBATO, ANDREA
2013/2014

Abstract

La multidisciplinarità del campo nanotecnologico è ciò che lo rende potenzialmente interessante nello sviluppo di nuove applicazioni biomediche, incluse migliori strategie per la diagnosi e per il trattamento del cancro. In particolare, nel campo di ricerca sull'applicazione delle radiazioni, le nanoparticelle d'oro hanno dimostrato un elevato potenziale radio−sensibilizzante grazie alle loro caratteristiche fisico−chimiche. Ciò è stato dimostrato in studi sia in vitro sia in vivo, utilizzando energie dell'ordine del kilo e del mega Volt, evidenziando promettenti risultati. Possono essere funzionalizzate con varie biomolecole, allo scopo di farle interagire con specifici recettori cellulari, per incrementare l'efficacia dei trattamenti. Interagendo con la radiazione infatti, le nanoparticelle d'oro incrementano la produzione di Specie Reattive dell'Ossigeno (ROS), che compongono la maggior parte del danno da radiazione ionizzazione indiretta. In questo lavoro sono state pertanto prese in considerazione due specie radicaliche particolarmente pericolose, il radicale anionico superossido e il radicale ossidrile, prodotti mediante radiolisi dell'acqua in soluzioni acquose esposte a fasci radioterapici da 6 e 15 MeV, sia in assenza che in presenza di nanoparticelle d'oro. Si è quindi reso necessario sviluppare un nuovo protocollo per misurare le ROS alle nostre condizioni sperimentali, mediante l'uso di sonde fluorimetriche. L'obiettivo finale di questo lavoro è quello di misurare l'incremento di produzione di specie reattive dell'ossigeno in presenza di nanoparticelle d'oro.
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