In my thesis I will deal with the reform of the "Premierato", wanted by the government chaired by Giorgia Meloni. The reform, which has as its main objective to make the election of the President of the Council of Ministers direct, also has numerous other interesting points, such as the one concerning the prohibition of changing parties during the current legislature and the so-called anti-reversal rule; in general, all the rules in the text of the reform serve, according to its proponents, to guarantee greater stability to the government, to avoid the numerous technical governments, which have followed one another in Italy following the fall of the fourth Berlusconi government in 2011. All this is envisaged to ensure greater democratic legitimacy for the executives and greater continuity of government action. I will analyze the main points in the text of the reform by evaluating its feasibility. Obviously, first of all I will start by making some reflections regarding the history of the Italian political system, also evaluating the previous attempts at reform wanted in the past. My analysis will start from the "Acerbo Law", passing through the so-called "Scam Law" of the Christian Democrats (DC), coming to talk about the newest attempts such as those wanted by Renzi and Berlusconi. In the last chapter I will analyze the main foreign presidentialisms, such as the American and the French. Finally, I will report the main opinions in favor of the reform, namely those who argue that the eventual approval of the latter would bring greater democracy, and stability of government; and also the contrary opinions, which fear a possible autocratic turn after the approval.
Nella mia tesi tratterò della riforma del "Premierato", voluta dal governo presieduto da Giorgia Meloni. La riforma, che ha come principale obiettivo quello di rendere diretta l’elezione del Presidente del Consiglio dei ministri, presenta anche numerosi altri punti interessanti, come quello riguardante il divieto di cambiare partito a legislatura in corso e la cosiddetta norma anti-ribaltone; in generale tutte le norme presenti nel testo della riforma servono, a detta dei suoi fautori, a garantire una maggiore stabilità al governo, per evitare i numerosi governi tecnici, che si sono susseguiti in Italia in seguito alla caduta del quarto governo Berlusconi nel 2011. Tutto questo è previsto per garantire una maggiore legittimazione democratica agli esecutivi ed una maggiore continuità all’azione governativa. Analizzerò i principali punti presenti nel testo della riforma valutandone la fattibilità. Ovviamente prima di tutto partirò facendo delle riflessioni per quanto riguarda la storia del sistema politico italiano, valutando anche i precedenti tentativi di riforma voluti nel passato. La mia analisi partirà dalla “Legge Acerbo”, passando per la cosiddetta “Legge truffa” della Democrazia Cristiana (DC), arrivando a parlare dei tentativi più nuovi come quelli voluti da Renzi e Berlusconi. Nell’ultimo capitolo analizzerò i principali presidenzialismi esteri, come quello americano e quello francese. Infine, riporterò le principali opinioni a favore della riforma, vale a dire quelle che sostengono che l’eventuale approvazione di quest’ultima porterebbe una maggiore democrazia, e stabilità di governo; ed anche le opinioni contrarie, che temono una possibile svolta autocratica dopo l’approvazione.
Dal parlamentarismo al "Premierato", opinioni a confronto
FONIO, DANIEL
2023/2024
Abstract
Nella mia tesi tratterò della riforma del "Premierato", voluta dal governo presieduto da Giorgia Meloni. La riforma, che ha come principale obiettivo quello di rendere diretta l’elezione del Presidente del Consiglio dei ministri, presenta anche numerosi altri punti interessanti, come quello riguardante il divieto di cambiare partito a legislatura in corso e la cosiddetta norma anti-ribaltone; in generale tutte le norme presenti nel testo della riforma servono, a detta dei suoi fautori, a garantire una maggiore stabilità al governo, per evitare i numerosi governi tecnici, che si sono susseguiti in Italia in seguito alla caduta del quarto governo Berlusconi nel 2011. Tutto questo è previsto per garantire una maggiore legittimazione democratica agli esecutivi ed una maggiore continuità all’azione governativa. Analizzerò i principali punti presenti nel testo della riforma valutandone la fattibilità. Ovviamente prima di tutto partirò facendo delle riflessioni per quanto riguarda la storia del sistema politico italiano, valutando anche i precedenti tentativi di riforma voluti nel passato. La mia analisi partirà dalla “Legge Acerbo”, passando per la cosiddetta “Legge truffa” della Democrazia Cristiana (DC), arrivando a parlare dei tentativi più nuovi come quelli voluti da Renzi e Berlusconi. Nell’ultimo capitolo analizzerò i principali presidenzialismi esteri, come quello americano e quello francese. Infine, riporterò le principali opinioni a favore della riforma, vale a dire quelle che sostengono che l’eventuale approvazione di quest’ultima porterebbe una maggiore democrazia, e stabilità di governo; ed anche le opinioni contrarie, che temono una possibile svolta autocratica dopo l’approvazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/158052