Tesi compilativa sul sistema dell'arte contemporanea con particolare focus sulle gallerie d’arte, intermediarie tra artisti e collezionisti, ed operanti nel mercato primario. Innanzitutto, viene introdotto il mercato dell’arte contemporanea e come la sua crescente globalità e i cambiamenti derivanti da quest’ultima abbiano condizionato quelle gallerie di medie e piccole dimensioni con forte base locale, il cui modus operandi è basato sulla coltivazione di relazioni interpersonali con i soggetti con cui collabora. Pertanto, oltre ad accennare ai vari modelli gestionali alternativi rispetto a quelli del sistema dell’arte più commerciale, verranno introdotte una serie di strategie, già praticate o ancora da integrare, vantaggiose per questi soggetti per sopravvivere l’alta competitività del mercato in cui operano. Nel secondo capitolo, vengono considerati alcuni degli aspetti discussi nella parte precedente, attraverso il confronto fra tre casi di studio individuati in regioni geografiche differenti. Il capitolo finale, si sofferma su due punti riguardanti la percezione sulle gallerie d’arte. Il primo è quello che vede le gallerie come luoghi off limits ad un pubblico giovane, generalmente meno propenso a comprare opere d’arte. Il secondo punto riguarda l’interazione tra visitatore, opera d’arte e spazio fisico della galleria, ed è volto a sfatare la concezione delle gallerie d’arte come luoghi esclusivamente commerciali. In funzione di questo aspetto, viene considerato il ruolo che la performance può avere all’interno dello spazio fisico di un luogo espositivo, in particolare andando ad analizzare le ‘situazioni costruite’ di Tino Sehgal. ​

Gallerie d’arte: marketing, management e interazione

GIANOTTI, SARA
2022/2023

Abstract

Tesi compilativa sul sistema dell'arte contemporanea con particolare focus sulle gallerie d’arte, intermediarie tra artisti e collezionisti, ed operanti nel mercato primario. Innanzitutto, viene introdotto il mercato dell’arte contemporanea e come la sua crescente globalità e i cambiamenti derivanti da quest’ultima abbiano condizionato quelle gallerie di medie e piccole dimensioni con forte base locale, il cui modus operandi è basato sulla coltivazione di relazioni interpersonali con i soggetti con cui collabora. Pertanto, oltre ad accennare ai vari modelli gestionali alternativi rispetto a quelli del sistema dell’arte più commerciale, verranno introdotte una serie di strategie, già praticate o ancora da integrare, vantaggiose per questi soggetti per sopravvivere l’alta competitività del mercato in cui operano. Nel secondo capitolo, vengono considerati alcuni degli aspetti discussi nella parte precedente, attraverso il confronto fra tre casi di studio individuati in regioni geografiche differenti. Il capitolo finale, si sofferma su due punti riguardanti la percezione sulle gallerie d’arte. Il primo è quello che vede le gallerie come luoghi off limits ad un pubblico giovane, generalmente meno propenso a comprare opere d’arte. Il secondo punto riguarda l’interazione tra visitatore, opera d’arte e spazio fisico della galleria, ed è volto a sfatare la concezione delle gallerie d’arte come luoghi esclusivamente commerciali. In funzione di questo aspetto, viene considerato il ruolo che la performance può avere all’interno dello spazio fisico di un luogo espositivo, in particolare andando ad analizzare le ‘situazioni costruite’ di Tino Sehgal. ​
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/157943