Bambini e storie animate: l'idea di infanzia in "Heidi"

Le storie animate hanno emozionato ed emozionano tuttora generazioni di bambini e adulti. A partire dal disegno animato e dalla riproduzione su pellicola di immagini in movimento, queste storie sono entrate a far parte della produzione cinematografica, dedicata soprattutto a un pubblico infantile. Tuttavia, emergono non poche preoccupazioni relative al coinvolgimento dei bambini in un mondo virtuale dato dalla televisione, alla quale sono state ricosciute sia pericoli, sia funzioni educative importanti per lo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino. La serie animata che più ha appassionato il pubblico negli ultimi decenni del Novecento è "Heidi", ispirata all'omonimo romanzo pubblicato alla fine dell'Ottocento e che ritrae pienamente l'idea di infanzia relativa a un periodo storico in cui quest'ultima inizia ad essere posta al centro dell'interesse da parte della società. L' Ottocento viene infatti considerato il "secolo dell'infanzia", in cui emergono riflessioni relative all'istruzione, agli stili educativi e al divario sociale tra città e campagna, in seguito al progresso dato dalla rivoluzione industriale. Le storie in cui i bambini sono protagonisti e in cui si racconta una realtà attraverso i loro occhi, risultano di grande importanza per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze del bambino e per la costruzione di un'identità positiva, di conseguenza possono essere ritenute ottimi strumenti per la documentazione pedagogica all'interno di un servizio educativo. Un esempio sono le storie personalizzate, in cui ogni bambino è protagonista di una storia dove viene ripercorso un particolare momento o più momenti e situazioni a lui familiari. Attraverso di esse i bambini possono ripercorrere insieme all'adulto un'esperienza vissuta, potendo così rielaborarla e memorizzarla nella propria storia personale.