The finite nature of human life has always been a source of anguish for human beings. The negative feelings associated with death and mourning, however, conceal a perhaps even deeper fear, namely that of losing one's past, of being forgotten by one's loved ones, and of knowing that what has been built during one's life is destined to fall into oblivion. Such fears and anxieties increase, in human beings, the desire to work out solutions to obviate the inevitability of death and oblivion. This paper aims to analyze how, thanks to digitization, the individual can build, by means of a solid digital personal memory, a true "digital immortality." The technological progress that characterizes today's so-called "onlife" society allows people to realize, should they so desire, the construction of multiple digital identities through the permanence, even post-mortem, of their digital materials; at the same time, the very enormous quantity of digital traces opens up the possibility of constructing collective and memorial memory spaces, such as those represented by social networks and, within them, by digital communities gathered around the bereaved. The onlife society thus offers the subject multiple possibilities both to construct, technologically, his or her own digital immortality; and to develop new ways of coping with mourning and interacting with death and the (in this case, digital) possessions left behind by those who die.
La limitatezza della vita umana ha da sempre costituito motivo di angoscia per gli esseri umani. I sentimenti negativi associati alla morte e al lutto, però, celano una paura forse ancora più profonda, ossia quella di perdere il proprio passato, di essere dimenticati dai propri affetti e di sapere che ciò che è stato costruito durante la propria vita è destinato a cadere nell’oblio. Tali paure e angosce incrementano, negli esseri umani, il desiderio di elaborare delle soluzioni per ovviare all’ineluttabilità della morte e dell’oblio. Questo elaborato si pone come obiettivo quello di analizzare come, grazie alla digitalizzazione, l’individuo possa costruire, per mezzo di una solida memoria personale digitale, una vera e propria “immortalità digitale”. Il progresso tecnologico che caratterizza la società odierna, cosiddetta “onlife”, permette alle persone di realizzare, qualora lo desiderino, la costruzione di identità digitali plurime, attraverso la permanenza, anche post-mortem, dei propri materiali digitali; allo stesso tempo, proprio l’enorme quantità di tracce digitali apre la possibilità di costruire spazi di memoria collettivi e commemorativi, come quelli rappresentati dai social network e, al loro interno, dalle comunità digitali raccolte intorno al lutto. La società onlife offre dunque al soggetto molteplici possibilità sia di costruire, tecnologicamente, la propria immortalità digitale; sia di sviluppare nuove modalità per affrontare il lutto e per interagire con la morte e con i beni (in questo caso, digitali) lasciati dietro di sé da chi muore.
È POSSIBILE DIVENTARE IMMORTALI IN UNA SOCIETÀ ONLIFE? Immortalità digitale, memoria, lutto e comunità digitali
GERACI, LAURA
2022/2023
Abstract
La limitatezza della vita umana ha da sempre costituito motivo di angoscia per gli esseri umani. I sentimenti negativi associati alla morte e al lutto, però, celano una paura forse ancora più profonda, ossia quella di perdere il proprio passato, di essere dimenticati dai propri affetti e di sapere che ciò che è stato costruito durante la propria vita è destinato a cadere nell’oblio. Tali paure e angosce incrementano, negli esseri umani, il desiderio di elaborare delle soluzioni per ovviare all’ineluttabilità della morte e dell’oblio. Questo elaborato si pone come obiettivo quello di analizzare come, grazie alla digitalizzazione, l’individuo possa costruire, per mezzo di una solida memoria personale digitale, una vera e propria “immortalità digitale”. Il progresso tecnologico che caratterizza la società odierna, cosiddetta “onlife”, permette alle persone di realizzare, qualora lo desiderino, la costruzione di identità digitali plurime, attraverso la permanenza, anche post-mortem, dei propri materiali digitali; allo stesso tempo, proprio l’enorme quantità di tracce digitali apre la possibilità di costruire spazi di memoria collettivi e commemorativi, come quelli rappresentati dai social network e, al loro interno, dalle comunità digitali raccolte intorno al lutto. La società onlife offre dunque al soggetto molteplici possibilità sia di costruire, tecnologicamente, la propria immortalità digitale; sia di sviluppare nuove modalità per affrontare il lutto e per interagire con la morte e con i beni (in questo caso, digitali) lasciati dietro di sé da chi muore. File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/157925