Le nanoparticelle d'oro (NPAu) sono studiate per diverse applicazioni in ambito biomedico. L'oro infatti è caratterizzato dall'avere di per sèuna bassa reattività e tossicità cellulare. In ambito antitumorale, le nanoparticelle d'oro sono studiate poiché quando esposte aluce o ultrasuoni (US)sono in grado di indurre morte cellulare. In questo studio è stata valutata la capacitàdi indurre morte cellulare di due differenti tipologie di NPAu quando associate a trattamento con US.In particolare è stata studiata una nanoparticella d'oro rivestita di polietilenglicole (NPAu-PEG) per aumentarne l'idrofilicità, e una nanoparticella d'ororivestita di PEG e di acido folico per ottenere una specifica targetizzazione (NPAu-PEG-AF), in quanto il recettore per il folato è overespresso in molti tipi di cellule tumorali. Gli ultrasuoni possono indurre morte cellulare principalmente attraverso tre differenti effetti biologici: stress meccanico, ipertermiao produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS).Le linee di adenocarcinoma del colon umanoHCT116 e di carcinoma orale umano KB, caratterizzate da differenti livelli di espressione del recettore per il folato, sono state incubate con i due tipi di NPAu e trattate con ultrasuoni generati da due trasduttori con caratteristiche differenti. Mediante analisi di microscopia confocale è stata valutata l'internalizzazione dei due tipi di nanoparticelle d'oro (NPAu-PEG e NPAu-PEG-AF) nelle due linee cellulari studiate.E' stata quindi valutata la proliferazione cellulare dopo il trattamento ultrasonoro con NPAu-PEG oNPAu-PEG-AF,il tipo di morte cellulare (necrosi o apoptosi)indotto e la produzione di ROS. Inoltre, per valutare il ruolo dei ROS nella morte cellulare indotta dal trattamento con le NPAu e US, sono stati condotti trattamenti in seguito all'incubazione delle due linee cellulari con l'N-acetil-cisteina, uno scavenger dei ROS. E' stato possibile evidenziare una significativa morte cellulare e produzione di ROS in seguito al trattamento con caratteristiche diverse in base all'uso dei due differenti trasduttori caratterizzati dall'indurre preferenzialmente fenomeni cavitativi o ipertermia.

Nanoparticelle d'oro funzionalizzate con acido folico: valutazione in vitro dell'attività antitumorale mediata da ultrasuoni

RACCA, LUISA
2013/2014

Abstract

Le nanoparticelle d'oro (NPAu) sono studiate per diverse applicazioni in ambito biomedico. L'oro infatti è caratterizzato dall'avere di per sèuna bassa reattività e tossicità cellulare. In ambito antitumorale, le nanoparticelle d'oro sono studiate poiché quando esposte aluce o ultrasuoni (US)sono in grado di indurre morte cellulare. In questo studio è stata valutata la capacitàdi indurre morte cellulare di due differenti tipologie di NPAu quando associate a trattamento con US.In particolare è stata studiata una nanoparticella d'oro rivestita di polietilenglicole (NPAu-PEG) per aumentarne l'idrofilicità, e una nanoparticella d'ororivestita di PEG e di acido folico per ottenere una specifica targetizzazione (NPAu-PEG-AF), in quanto il recettore per il folato è overespresso in molti tipi di cellule tumorali. Gli ultrasuoni possono indurre morte cellulare principalmente attraverso tre differenti effetti biologici: stress meccanico, ipertermiao produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS).Le linee di adenocarcinoma del colon umanoHCT116 e di carcinoma orale umano KB, caratterizzate da differenti livelli di espressione del recettore per il folato, sono state incubate con i due tipi di NPAu e trattate con ultrasuoni generati da due trasduttori con caratteristiche differenti. Mediante analisi di microscopia confocale è stata valutata l'internalizzazione dei due tipi di nanoparticelle d'oro (NPAu-PEG e NPAu-PEG-AF) nelle due linee cellulari studiate.E' stata quindi valutata la proliferazione cellulare dopo il trattamento ultrasonoro con NPAu-PEG oNPAu-PEG-AF,il tipo di morte cellulare (necrosi o apoptosi)indotto e la produzione di ROS. Inoltre, per valutare il ruolo dei ROS nella morte cellulare indotta dal trattamento con le NPAu e US, sono stati condotti trattamenti in seguito all'incubazione delle due linee cellulari con l'N-acetil-cisteina, uno scavenger dei ROS. E' stato possibile evidenziare una significativa morte cellulare e produzione di ROS in seguito al trattamento con caratteristiche diverse in base all'uso dei due differenti trasduttori caratterizzati dall'indurre preferenzialmente fenomeni cavitativi o ipertermia.
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