Questo lavoro analizza il racconto dello scrittore tedesco-orientale Ulrich Plenzdorf, Die neuen Leiden des jungen W., pubblicato per la prima volta nel 1972. Il racconto è un testo rappresentativo di un periodo particolare per la letteratura della Germania Est, tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui gli scrittori rivendicano maggior spazio alla soggettività e cercano di sottrarsi ai dettami della SED in termini di politica culturale. Il tema principale del racconto è la ricerca della propria identità da parte del giovane Wibeau e il tentativo di affermare se stesso come individuo. Questo racconto, che affronta tematiche ancora attuali, presenta molti elementi di interesse e può essere analizzato sotto molteplici punti di vista. Gli elementi presi in considerazione in questo lavoro sono la dimensione storica, la dimensione intertestuale e la dimensione metanarrativa e linguistica. Il primo capitolo si propone come una vasta introduzione al racconto, concentrandosi sul rapporto tra letteratura e potere durante i decenni che ne hanno preceduto la pubblicazione. Infatti, per comprendere la problematica giovanile affrontata da Plenzdorf, è necessaria una premessa sui principali dibattiti culturali nella Germania Est degli anni Cinquanta e Sessanta: la letteratura come strumento di formazione per le nuove coscienze socialiste, l'interpretazione del "Kulturerbe" ed il programma del Bitterfelder Weg. Il secondo capitolo approfondisce l'analisi del contesto storico e culturale tedesco-orientale dei primi anni Settanta e chiarisce i fatti principali che hanno reso possibile l'instaurazione di un clima favorevole alla pubblicazione del racconto: la svolta soggettivista in letteratura di fine anni Sessanta con Nachdenken über Christa T. di Christa Wolf e l'VIII Parteitag della SED, in seguito al quale si inaugura una breve stagione di liberalismo culturale e artistico. Die neuen Leiden des jungen W. conferma le tendenze soggettiviste in letteratura ed appare come un testo anticonvenzionale che, attraverso il suo richiamo manifesto a Die Leiden des jungen Werther di Goethe, rimette in discussione le interpretazioni ufficiali delle opere della classicità tedesca propagate dal partito. Il racconto si mostra interessante soprattutto per la sua dimensione intertestuale ed i suoi legami con The Catcher in the Rye e Die Leiden des jungen Werther. Analogie e divergenze tra i protagonisti Edgar, Holden e Werther vengono analizzate con lo scopo di ampliare le prospettive d'indagine del racconto di Plenzdorf e mettere in risalto l'originalità del personaggio di Edgar e il significato che questi modelli hanno per l'architettura complessiva del racconto. Il terzo capitolo analizza la struttura narrativa del racconto, in cui manca una prospettiva unificante e la voce narrante più importante è quella di Edgar, che, dall'aldilà, si fa narratore di se stesso e della sua vicenda. Edgar è però anche un "metalettore", perché nel racconto è possibile osservare il cambiamento del suo rapporto con il Werther, che diventa gradualmente uno strumento per comprendere se stesso e il mondo. Le citazioni dal romanzo goethiano sono un'espressione della sua individualità, e proprio questo fatto lo rende diverso ed originale rispetto al suo modello. Anche la lingua di Edgar, gergale e americanizzante, è significativa per la sua individualità pur risultando rappresentativa di una generazione. Tramite essa, Edgar parla ai giovani e pone interrogativi al mondo degli adulti.

"Die neuen Leiden des jungen W." di Ulrich Plenzdorf

TREQUADRINI, JACOPO
2014/2015

Abstract

Questo lavoro analizza il racconto dello scrittore tedesco-orientale Ulrich Plenzdorf, Die neuen Leiden des jungen W., pubblicato per la prima volta nel 1972. Il racconto è un testo rappresentativo di un periodo particolare per la letteratura della Germania Est, tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui gli scrittori rivendicano maggior spazio alla soggettività e cercano di sottrarsi ai dettami della SED in termini di politica culturale. Il tema principale del racconto è la ricerca della propria identità da parte del giovane Wibeau e il tentativo di affermare se stesso come individuo. Questo racconto, che affronta tematiche ancora attuali, presenta molti elementi di interesse e può essere analizzato sotto molteplici punti di vista. Gli elementi presi in considerazione in questo lavoro sono la dimensione storica, la dimensione intertestuale e la dimensione metanarrativa e linguistica. Il primo capitolo si propone come una vasta introduzione al racconto, concentrandosi sul rapporto tra letteratura e potere durante i decenni che ne hanno preceduto la pubblicazione. Infatti, per comprendere la problematica giovanile affrontata da Plenzdorf, è necessaria una premessa sui principali dibattiti culturali nella Germania Est degli anni Cinquanta e Sessanta: la letteratura come strumento di formazione per le nuove coscienze socialiste, l'interpretazione del "Kulturerbe" ed il programma del Bitterfelder Weg. Il secondo capitolo approfondisce l'analisi del contesto storico e culturale tedesco-orientale dei primi anni Settanta e chiarisce i fatti principali che hanno reso possibile l'instaurazione di un clima favorevole alla pubblicazione del racconto: la svolta soggettivista in letteratura di fine anni Sessanta con Nachdenken über Christa T. di Christa Wolf e l'VIII Parteitag della SED, in seguito al quale si inaugura una breve stagione di liberalismo culturale e artistico. Die neuen Leiden des jungen W. conferma le tendenze soggettiviste in letteratura ed appare come un testo anticonvenzionale che, attraverso il suo richiamo manifesto a Die Leiden des jungen Werther di Goethe, rimette in discussione le interpretazioni ufficiali delle opere della classicità tedesca propagate dal partito. Il racconto si mostra interessante soprattutto per la sua dimensione intertestuale ed i suoi legami con The Catcher in the Rye e Die Leiden des jungen Werther. Analogie e divergenze tra i protagonisti Edgar, Holden e Werther vengono analizzate con lo scopo di ampliare le prospettive d'indagine del racconto di Plenzdorf e mettere in risalto l'originalità del personaggio di Edgar e il significato che questi modelli hanno per l'architettura complessiva del racconto. Il terzo capitolo analizza la struttura narrativa del racconto, in cui manca una prospettiva unificante e la voce narrante più importante è quella di Edgar, che, dall'aldilà, si fa narratore di se stesso e della sua vicenda. Edgar è però anche un "metalettore", perché nel racconto è possibile osservare il cambiamento del suo rapporto con il Werther, che diventa gradualmente uno strumento per comprendere se stesso e il mondo. Le citazioni dal romanzo goethiano sono un'espressione della sua individualità, e proprio questo fatto lo rende diverso ed originale rispetto al suo modello. Anche la lingua di Edgar, gergale e americanizzante, è significativa per la sua individualità pur risultando rappresentativa di una generazione. Tramite essa, Edgar parla ai giovani e pone interrogativi al mondo degli adulti.
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