The following text aims to investigate, under the lens of the thought of Anselm Strauss, a twentieth century sociologist, the theme of chronic illness, in its facets of managing this condition and the changes it entails in the daily life of the individual and of those surrounds it, in contrast to a care-centered vision mainly on the patient's symptoms and anamnesis, as the modern one is outlined. According to the definition of the World Health Organization, chronic disease is defined as a set of "health problems that require continuous treatment over a period of years to decades" (Ministry of Health). Strauss, through qualitative research conducted with colleagues through interviews and readings of autobiographies, it focuses on what concerns the work done around one's changing identity, on coming to terms with the capacity for action in everyday life, as well as on the effects that this has an impact on the family of those affected by this problem. He provides a different point of view, based on understanding and listening to the person, in a relationship of co-construction of the management path that is established between the actors involved. Starting from a contextualization of the sociological reflections of the era in which the author lived, he continues with a look at the logic underlying treatment in today's medicine, and then illustrates the theory of the trajectory of the disease developed by Strauss and his considerations regarding the work that must be done to maintain the quality of life, both in terms of one's identity and daily performance.
Il seguente testo si propone di indagare, sotto la lente del pensiero di Anselm Strauss, sociologo del ventesimo secolo, il tema della malattia cronica, nelle sue sfaccettature di gestione di tale condizione e dei cambiamenti che comporta nella vita quotidiana dell’individuo e di chi lo circonda, in contrasto con una visione della cura incentrata principalmente sulla sintomatologia e l’anamnesi del paziente, come si delinea quella moderna. Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la malattia cronica si delinea come quell’insieme di “problemi di salute che richiedono un trattamento continuo durante un periodo di tempo da anni a decadi” (Ministero della Salute). Strauss, attraverso la ricerca qualitativa condotta con i colleghi tramite interviste e letture di autobiografie, si focalizza su ciò che concerne il lavoro svolto intorno alla propria identità in mutamento, sul venire a patti con le capacità di azione nella vita di ogni giorno, nonché sugli effetti che ciò ha sulla famiglia di chi viene colpito da questa problematica. Egli fornisce un punto di vista differente, basato sulla comprensione e l’ascolto della persona, in una relazione di co-costruzione del percorso di gestione che si viene ad instaurare tra gli attori coinvolti. Partendo da una contestualizzazione delle riflessioni sociologiche dell’epoca nella quale l’autore visse, si continua con uno sguardo alla logica sottostante la cura nella medicina odierna, per poi illustrare la teoria della traiettoria della malattia sviluppata da Strauss e le sue considerazioni riguardo il lavoro che è necessario svolgere per mantenere la qualità della vita, sia in termini della propria identità che delle performance quotidiane.
Gestione della malattia cronica sotto la lente di Anselm Strauss
ANZALDI, VERONICA
2023/2024
Abstract
Il seguente testo si propone di indagare, sotto la lente del pensiero di Anselm Strauss, sociologo del ventesimo secolo, il tema della malattia cronica, nelle sue sfaccettature di gestione di tale condizione e dei cambiamenti che comporta nella vita quotidiana dell’individuo e di chi lo circonda, in contrasto con una visione della cura incentrata principalmente sulla sintomatologia e l’anamnesi del paziente, come si delinea quella moderna. Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la malattia cronica si delinea come quell’insieme di “problemi di salute che richiedono un trattamento continuo durante un periodo di tempo da anni a decadi” (Ministero della Salute). Strauss, attraverso la ricerca qualitativa condotta con i colleghi tramite interviste e letture di autobiografie, si focalizza su ciò che concerne il lavoro svolto intorno alla propria identità in mutamento, sul venire a patti con le capacità di azione nella vita di ogni giorno, nonché sugli effetti che ciò ha sulla famiglia di chi viene colpito da questa problematica. Egli fornisce un punto di vista differente, basato sulla comprensione e l’ascolto della persona, in una relazione di co-costruzione del percorso di gestione che si viene ad instaurare tra gli attori coinvolti. Partendo da una contestualizzazione delle riflessioni sociologiche dell’epoca nella quale l’autore visse, si continua con uno sguardo alla logica sottostante la cura nella medicina odierna, per poi illustrare la teoria della traiettoria della malattia sviluppata da Strauss e le sue considerazioni riguardo il lavoro che è necessario svolgere per mantenere la qualità della vita, sia in termini della propria identità che delle performance quotidiane.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/157772