Il microbiota intestinale rappresenta il sistema microbico più complesso che si conosca e il suo equilibrio dinamico è influenzato da numerose variabili multifattoriali. In questa tesi viene analizzato il rapporto di interconnessione tra la dieta, il microbiota intestinale e l’assorbimento dei nutrienti. L’alimentazione incide sulla diversità batterica e sul metabolismo microbico; d’altra parte i batteri, in base alle loro capacità metaboliche, modificano l’ambiente intestinale e influenzano la risposta dell’organismo alla digestione e all’assorbimento dei nutrienti. Questa rete di interazioni svolge un ruolo fondamentale per il benessere complessivo dell’organismo, tanto che lo squilibrio microbico intestinale, definito disbiosi, è associato alla debilitazione del sistema immunitario e all’insorgenza di varie patologie. La principale fonte di nutrimento per i batteri intestinali è costituita dalle fibre alimentari, substrati non digeribili dagli enzimi del corpo umano, che vengono fermentati dai microorganismi. I prodotti derivati dalla fermentazione microbica sono acidi grassi a catena corta, molecole che influenzano il metabolismo energetico dell'organismo e promuovono l’integrità della mucosa dell’intestino. Come le fibre, ogni nutriente incide in modo specifico sull’ambiente intestinale e sul microbiota. Secondo una visione generale, l'assunzione di alimenti processati, elevate quantità di zuccheri, grassi e proteine animali favoriscono la disbiosi. Al contrario, un’alimentazione ricca di vegetali, povera di grassi saturi e varia nelle fonti proteiche ha un effetto riequilibrante sull’omeostasi dell’intestino. A causa del complesso sistema di variabili coinvolte, è difficile individuare in modo univoco le relazioni causa-effetto che plasmano il microbiota intestinale, per questa ragione gli esiti degli studi in vivo non sempre coincidono con quelli ottenuti in vitro. Al fine di ottenere risultati più affidabili e comparabili, è necessario standardizzare le condizioni a cui vengono sottoposti i soggetti trattati e gli individui di controllo, riducendo al minimo il numero di variabili che incidono in vivo. L’approfondita comprensione delle interazioni tra l’alimentazione e il microbiota intestinale consentirà di sviluppare strategie dietetiche mirate alla sua modulazione, volte a promuovere il benessere complessivo, prevenire e trattare l’insorgenza di eventuali malattie.
Il microbiota intestinale: correlazione con la dieta e l’assorbimento dei nutrienti
COLOMBO, GRETA
2022/2023
Abstract
Il microbiota intestinale rappresenta il sistema microbico più complesso che si conosca e il suo equilibrio dinamico è influenzato da numerose variabili multifattoriali. In questa tesi viene analizzato il rapporto di interconnessione tra la dieta, il microbiota intestinale e l’assorbimento dei nutrienti. L’alimentazione incide sulla diversità batterica e sul metabolismo microbico; d’altra parte i batteri, in base alle loro capacità metaboliche, modificano l’ambiente intestinale e influenzano la risposta dell’organismo alla digestione e all’assorbimento dei nutrienti. Questa rete di interazioni svolge un ruolo fondamentale per il benessere complessivo dell’organismo, tanto che lo squilibrio microbico intestinale, definito disbiosi, è associato alla debilitazione del sistema immunitario e all’insorgenza di varie patologie. La principale fonte di nutrimento per i batteri intestinali è costituita dalle fibre alimentari, substrati non digeribili dagli enzimi del corpo umano, che vengono fermentati dai microorganismi. I prodotti derivati dalla fermentazione microbica sono acidi grassi a catena corta, molecole che influenzano il metabolismo energetico dell'organismo e promuovono l’integrità della mucosa dell’intestino. Come le fibre, ogni nutriente incide in modo specifico sull’ambiente intestinale e sul microbiota. Secondo una visione generale, l'assunzione di alimenti processati, elevate quantità di zuccheri, grassi e proteine animali favoriscono la disbiosi. Al contrario, un’alimentazione ricca di vegetali, povera di grassi saturi e varia nelle fonti proteiche ha un effetto riequilibrante sull’omeostasi dell’intestino. A causa del complesso sistema di variabili coinvolte, è difficile individuare in modo univoco le relazioni causa-effetto che plasmano il microbiota intestinale, per questa ragione gli esiti degli studi in vivo non sempre coincidono con quelli ottenuti in vitro. Al fine di ottenere risultati più affidabili e comparabili, è necessario standardizzare le condizioni a cui vengono sottoposti i soggetti trattati e gli individui di controllo, riducendo al minimo il numero di variabili che incidono in vivo. L’approfondita comprensione delle interazioni tra l’alimentazione e il microbiota intestinale consentirà di sviluppare strategie dietetiche mirate alla sua modulazione, volte a promuovere il benessere complessivo, prevenire e trattare l’insorgenza di eventuali malattie.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/157738