Tra le innumerevoli proposte formulate nel secolo scorso da importanti matematici italiani nel tentativo di rinnovare il sistema scolastico italiano vi è, senza alcuna ombra di dubbio, quella di Bruno de Finetti, considerato uno fra i più insigni cultori di calcolo delle probabilità e statistica. Riprendendo le parole di Bruno Rizzi, si può certamente affermare che de Finetti è stato un ¿grande polemista, risolutore di problemi e grande critico che richiedendo poche basi, ma con molto pensiero, mostra come si possa insegnare e apprezzare la matematica fino ad innamorarsene¿. Dai numerosi articoli scritti da de Finetti e pubblicati sulle più autorevoli riviste didattiche e non solo, emergono i tratti fondamentali del suo pensiero in merito all'insegnamento della matematica: dal fusionismo al metodo socratico e genetico, dall'importanza di ¿scatenare¿ l'intelligenza all'insegnamento per problemi. Inoltre risultano significative, mirate, ricche di humor e, purtroppo, ancora attuali le critiche alle ¿storture¿, come ama definirle, presenti nella scuola secondaria italiana. La trattazione è suddivisa in 6 capitoli. Il primo capitolo presenta la figura di Bruno de Finetti: viene descritta brevemente la sua giovinezza, il percorso di studi intrapreso, le esperienze lavorative e i riconoscimenti ricevuti per gli importanti risultati scientifici conseguiti, primo fra tutti la concezione soggettiva della probabilità. Il secondo capitolo illustra il contesto storico in cui de Finetti ha svolto la sua esperienza scolastica e ha maturato il suo pensiero al riguardo: sono sintetizzate le trasformazioni dell'organizzazione della scuola secondaria italiana dalla riforma Gentile ad oggi, insieme ai relativi programmi formulati e alle proposte di rinnovamento presentate in numerosi convegni italiani e internazionali. Il terzo capitolo è dedicato alla visione che de Finetti ha della matematica e dei suoi scopi, in particolare è sottolineata l'importante funzione vivificatrice della matematica, che permette di superare i limiti e i pregiudizi che ostacolano l'evolversi del pensiero scientifico. Nel quarto capitolo sono esposte le finalità, gli scopi dell'insegnamento della matematica, i difetti del sistema scolastico italiano e le relative soluzioni individuate da de Finetti. A conclusione di ogni aspetto è presentato un esempio tratto dal libro, scritto da de Finetti nel 1967, ¿Il saper vedere in matematica¿. Infine sono inserite le sue proposte per un libro di testo per la scuola secondaria e quelle relative alla preparazione e al reclutamento degli insegnanti; inoltre sono stati riportati i suoi commenti ai programmi per i nuovi licei elaborati nel biennio '66 - `67 a Frascati a cui egli contribuì direttamente. Nel quinto capitolo sono presentate le proposte di rinnovamento dell'insegnamento della matematica di illustri matematici che hanno ispirato l'opera di de Finetti. Nel sesto capitolo viene descritta l'esperienza didattica di Emma Castelnuovo, che per de Finetti rappresenta la realizzazione concreta delle sue idee e proposta come esempio da imitare, affinché scompaiano quelle storture, più volte denunciate, che affliggono il sistema scolastico italiano
Bruno de Finetti e l'insegnamento della matematica nella scuola secondaria
CAPUZZO, SILVIA
2009/2010
Abstract
Tra le innumerevoli proposte formulate nel secolo scorso da importanti matematici italiani nel tentativo di rinnovare il sistema scolastico italiano vi è, senza alcuna ombra di dubbio, quella di Bruno de Finetti, considerato uno fra i più insigni cultori di calcolo delle probabilità e statistica. Riprendendo le parole di Bruno Rizzi, si può certamente affermare che de Finetti è stato un ¿grande polemista, risolutore di problemi e grande critico che richiedendo poche basi, ma con molto pensiero, mostra come si possa insegnare e apprezzare la matematica fino ad innamorarsene¿. Dai numerosi articoli scritti da de Finetti e pubblicati sulle più autorevoli riviste didattiche e non solo, emergono i tratti fondamentali del suo pensiero in merito all'insegnamento della matematica: dal fusionismo al metodo socratico e genetico, dall'importanza di ¿scatenare¿ l'intelligenza all'insegnamento per problemi. Inoltre risultano significative, mirate, ricche di humor e, purtroppo, ancora attuali le critiche alle ¿storture¿, come ama definirle, presenti nella scuola secondaria italiana. La trattazione è suddivisa in 6 capitoli. Il primo capitolo presenta la figura di Bruno de Finetti: viene descritta brevemente la sua giovinezza, il percorso di studi intrapreso, le esperienze lavorative e i riconoscimenti ricevuti per gli importanti risultati scientifici conseguiti, primo fra tutti la concezione soggettiva della probabilità. Il secondo capitolo illustra il contesto storico in cui de Finetti ha svolto la sua esperienza scolastica e ha maturato il suo pensiero al riguardo: sono sintetizzate le trasformazioni dell'organizzazione della scuola secondaria italiana dalla riforma Gentile ad oggi, insieme ai relativi programmi formulati e alle proposte di rinnovamento presentate in numerosi convegni italiani e internazionali. Il terzo capitolo è dedicato alla visione che de Finetti ha della matematica e dei suoi scopi, in particolare è sottolineata l'importante funzione vivificatrice della matematica, che permette di superare i limiti e i pregiudizi che ostacolano l'evolversi del pensiero scientifico. Nel quarto capitolo sono esposte le finalità, gli scopi dell'insegnamento della matematica, i difetti del sistema scolastico italiano e le relative soluzioni individuate da de Finetti. A conclusione di ogni aspetto è presentato un esempio tratto dal libro, scritto da de Finetti nel 1967, ¿Il saper vedere in matematica¿. Infine sono inserite le sue proposte per un libro di testo per la scuola secondaria e quelle relative alla preparazione e al reclutamento degli insegnanti; inoltre sono stati riportati i suoi commenti ai programmi per i nuovi licei elaborati nel biennio '66 - `67 a Frascati a cui egli contribuì direttamente. Nel quinto capitolo sono presentate le proposte di rinnovamento dell'insegnamento della matematica di illustri matematici che hanno ispirato l'opera di de Finetti. Nel sesto capitolo viene descritta l'esperienza didattica di Emma Castelnuovo, che per de Finetti rappresenta la realizzazione concreta delle sue idee e proposta come esempio da imitare, affinché scompaiano quelle storture, più volte denunciate, che affliggono il sistema scolastico italianoFile | Dimensione | Formato | |
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