Questo elaborato analizza i meccanismi molecolari che regolano il metabolismo lipidico, con particolare attenzione alla sua correlazione con l’autofagia. In particolare, gli articoli esaminati analizzano il metabolismo lipidico in modelli murini transgenici knockout condizionali per proteine chiave nei processi autofagici. Questi studi evidenziano come, attraverso la degradazione selettiva di specifiche proteine, l’autofagia possa influenzare processi metabolici essenziali e contribuire alla regolazione dell’energia cellulare e del bilancio lipidico. Il primo studio si concentra sul ruolo dell’autofagia selettiva nella regolazione del metabolismo lipidico epatico mediante il turnover di NCoR1, un repressore trascrizionale del recettore nucleare PPARα. In questo lavoro gli autori hanno mostrato come un deficit di autofagia selettiva compromette l’ossidazione dei lipidi e la produzione di corpi chetonici, poiché l’accumulo di NCoR1 inibisce l’attività di PPARα. Questo evidenzia un meccanismo in cui l’autofagia facilita l’attivazione di PPARα durante il digiuno, promuovendo la degradazione di NCoR1 e regolando così l’ossidazione lipidica e la produzione di corpi chetonici. Il secondo studio espande queste scoperte nel contesto del differenziamento del tessuto adiposo, esplorando come l’autofagia mediata dal complesso proteico TP53INP2 influenza la maturazione del tessuto adiposo bruno e la termogenesi. Gli autori documentano che TP53INP2, fattore indotto da P53 e in grado di promuovere l'attività autofagica, stimola l’attività dell'isoforma γ dei recettori PPAR (PPARγ). L’attivazione di PPARγ promuove l’espressione di geni specifici dell’adipogenesi e il differenziamento in vitro di pre-adipociti in adipociti bruni maturi grazie alla degradazione autofagica di NCoR1. In vivo, la mancanza di TP53INP2 riduce l’espressione di geni termogenici e di maturazione del tessuto bruno, portando a una diminuzione della capacità termogenica massima e all’accumulo di lipidi, il che evidenzia un difetto nella termogenesi adattativa. Entrambi questi studi suggeriscono il co-repressore NCoR1 quale potenziale bersaglio nello sviluppo di nuove strategie per migliorare il metabolismo lipidico e la termogenesi, in patologie che hanno un'ampia diffusione nel mondo occidentale come obesità, fegato grasso o resistenza insulinica.

Effetti dell'autofagia e del digiuno sul metabolismo lipidico.

GIRAUDO, MATTEO
2023/2024

Abstract

Questo elaborato analizza i meccanismi molecolari che regolano il metabolismo lipidico, con particolare attenzione alla sua correlazione con l’autofagia. In particolare, gli articoli esaminati analizzano il metabolismo lipidico in modelli murini transgenici knockout condizionali per proteine chiave nei processi autofagici. Questi studi evidenziano come, attraverso la degradazione selettiva di specifiche proteine, l’autofagia possa influenzare processi metabolici essenziali e contribuire alla regolazione dell’energia cellulare e del bilancio lipidico. Il primo studio si concentra sul ruolo dell’autofagia selettiva nella regolazione del metabolismo lipidico epatico mediante il turnover di NCoR1, un repressore trascrizionale del recettore nucleare PPARα. In questo lavoro gli autori hanno mostrato come un deficit di autofagia selettiva compromette l’ossidazione dei lipidi e la produzione di corpi chetonici, poiché l’accumulo di NCoR1 inibisce l’attività di PPARα. Questo evidenzia un meccanismo in cui l’autofagia facilita l’attivazione di PPARα durante il digiuno, promuovendo la degradazione di NCoR1 e regolando così l’ossidazione lipidica e la produzione di corpi chetonici. Il secondo studio espande queste scoperte nel contesto del differenziamento del tessuto adiposo, esplorando come l’autofagia mediata dal complesso proteico TP53INP2 influenza la maturazione del tessuto adiposo bruno e la termogenesi. Gli autori documentano che TP53INP2, fattore indotto da P53 e in grado di promuovere l'attività autofagica, stimola l’attività dell'isoforma γ dei recettori PPAR (PPARγ). L’attivazione di PPARγ promuove l’espressione di geni specifici dell’adipogenesi e il differenziamento in vitro di pre-adipociti in adipociti bruni maturi grazie alla degradazione autofagica di NCoR1. In vivo, la mancanza di TP53INP2 riduce l’espressione di geni termogenici e di maturazione del tessuto bruno, portando a una diminuzione della capacità termogenica massima e all’accumulo di lipidi, il che evidenzia un difetto nella termogenesi adattativa. Entrambi questi studi suggeriscono il co-repressore NCoR1 quale potenziale bersaglio nello sviluppo di nuove strategie per migliorare il metabolismo lipidico e la termogenesi, in patologie che hanno un'ampia diffusione nel mondo occidentale come obesità, fegato grasso o resistenza insulinica.
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