Background: Urinary incontinence is a common complication following radical prostatectomy, the surgical procedure performed to treat prostate cancer. Over the months spontaneous remission and early rehabilitation interventions outline a positive trend (reduction of urinary leakage), but a subset of patients remains incontinent over a year. Persistent urinary incontinence affects about 10% of patients after radical prostatectomy, with a negative impact on the quality of life perceived. Objective and Study Design: A systematic literature review was conducted to bring out current evidence about the most effective conservative therapies for improving symptoms in patients who continue to be incontinent after at least 12 months post-surgery. Methods: Literature search was performed on PubMed and Scopus platforms in June 2023. • Inclusion criteria: Randomized clinical trials, cohort studies, cross-sectional studies; adult males with any degree of incontinence after at least 1 year from radical prostatectomy. • Exclusion criteria: Systematic reviews, meta-analyses, letters, case reports, editorial comments; patients who remained incontinent after urinary incontinence surgery; studies comparing long-term effects of different surgical techniques. The quality of selected articles was assessed using the RoB2.0 (Risk of Bias tool created by the Cochrane Library). Results: Pelvic floor muscle training (PFMT) and behavioral strategies are effective proposed alone or integrated with biofeedback (BF) and electrical stimulation (FES). Ease of use and cost-effectiveness identify the first option as better. Consistency in home exercise guarantee results in terms of continence and quality of life over time. BF and FES are useful to teach patients with poor perineal sensation or low perineal testing to perceive and train pelvic floor muscle contractions. Conclusions: Conservative treatments are effective in reducing symptoms and achieving continence in a significant percentage of patients still incontinent after one year from surgery. They should be preferred as a first-line approach over invasive solutions. However, literature evidence remains limited. Further standardized and well-designed clinical trials are still needed.
Background: l’incontinenza urinaria è una complicanza comune dopo l’intervento di prostatectomia radicale che viene effettuato per il trattamento chirurgico del carcinoma prostatico. Si registra un’evoluzione positiva delle perdite urinarie nel corso dei mesi grazie alla remissione spontanea e ad interventi riabilitativi precoci, ma una quota di pazienti rimane incontinente oltre l’anno. L'incontinenza urinaria persistente colpisce circa il 10% dei pazienti dopo prostatectomia radicale, con un impatto negativo sulla qualità di vita percepita. Obiettivo e disegno dello studio: si è condotta una revisione sistematica della letteratura con l’intenzione di analizzare e sintetizzare le evidenze esistenti riguardo le terapie conservative più efficaci per il miglioramento della sintomatologia in pazienti che continuano ad essere incontinenti dopo almeno 12 mesi dall’intervento chirurgico. Metodi: la ricerca della letteratura è stata condotta sulle piattaforme PubMed e Scopus nel Giugno 2023. • Criteri d’inclusione: trial clinici randomizzati, studi di coorte, studi cross-sectional; maschi adulti con incontinenza di qualsiasi grado dopo almeno 1 anno dalla prostatectomia radicale. • Criteri di esclusione: revisioni sistematiche, meta-analisi, lettere, case report, commenti editoriali; pazienti che sono ancora incontinenti dopo chirurgia per incontinenza urinaria; lavori che paragonano gli effetti a lungo termine di tecniche chirurgiche diverse. La qualità degli articoli selezionati è poi stata valutata tramite il RoB2.0 (Risk of Bias tool prodotto dalla Cochrane Library) Risultati: il training del pavimento pelvico (pelvic floor muscle training - PFMT) e le strategie comportamentali sono efficaci sia se proposte come unico trattamento, sia se integrate in una terapia con biofeedback (BF) ed elettrostimolazione (FES), quindi sono da preferire per la semplicità di utilizzo e per la convenienza dei costi rispetto alla terapia integrata. La costanza nell’home exercise assicura il mantenimento dei risultati in termini di continenza e qualità della vita a distanza di un anno. BF ed FES, sono ritenute molto utili dai clinici per insegnare ai pazienti con scarsa percezione della zona perineale o con testing perineale basso a percepire e allenare la contrazione dei muscoli del pavimento pelvico. Conclusioni: I trattamenti conservativi sono efficaci nel ridurre i sintomi e nell’ottenere la continenza in una buona percentuale di pazienti ancora incontinenti ad un anno dalla chirurgia e sono dunque da preferire in prima battuta a soluzioni invasive. Le evidenze della letteratura sono ancora limitate, si spera in ulteriori trials clinici standardizzati e ben condotti.
L'efficacia della riabilitazione nell'incontinenza urinaria post-prostatectomia persistente oltre i 12 mesi: una revisione sistematica della letteratura.
MARSOTTO, ARIANNA CLAUDIA
2022/2023
Abstract
Background: l’incontinenza urinaria è una complicanza comune dopo l’intervento di prostatectomia radicale che viene effettuato per il trattamento chirurgico del carcinoma prostatico. Si registra un’evoluzione positiva delle perdite urinarie nel corso dei mesi grazie alla remissione spontanea e ad interventi riabilitativi precoci, ma una quota di pazienti rimane incontinente oltre l’anno. L'incontinenza urinaria persistente colpisce circa il 10% dei pazienti dopo prostatectomia radicale, con un impatto negativo sulla qualità di vita percepita. Obiettivo e disegno dello studio: si è condotta una revisione sistematica della letteratura con l’intenzione di analizzare e sintetizzare le evidenze esistenti riguardo le terapie conservative più efficaci per il miglioramento della sintomatologia in pazienti che continuano ad essere incontinenti dopo almeno 12 mesi dall’intervento chirurgico. Metodi: la ricerca della letteratura è stata condotta sulle piattaforme PubMed e Scopus nel Giugno 2023. • Criteri d’inclusione: trial clinici randomizzati, studi di coorte, studi cross-sectional; maschi adulti con incontinenza di qualsiasi grado dopo almeno 1 anno dalla prostatectomia radicale. • Criteri di esclusione: revisioni sistematiche, meta-analisi, lettere, case report, commenti editoriali; pazienti che sono ancora incontinenti dopo chirurgia per incontinenza urinaria; lavori che paragonano gli effetti a lungo termine di tecniche chirurgiche diverse. La qualità degli articoli selezionati è poi stata valutata tramite il RoB2.0 (Risk of Bias tool prodotto dalla Cochrane Library) Risultati: il training del pavimento pelvico (pelvic floor muscle training - PFMT) e le strategie comportamentali sono efficaci sia se proposte come unico trattamento, sia se integrate in una terapia con biofeedback (BF) ed elettrostimolazione (FES), quindi sono da preferire per la semplicità di utilizzo e per la convenienza dei costi rispetto alla terapia integrata. La costanza nell’home exercise assicura il mantenimento dei risultati in termini di continenza e qualità della vita a distanza di un anno. BF ed FES, sono ritenute molto utili dai clinici per insegnare ai pazienti con scarsa percezione della zona perineale o con testing perineale basso a percepire e allenare la contrazione dei muscoli del pavimento pelvico. Conclusioni: I trattamenti conservativi sono efficaci nel ridurre i sintomi e nell’ottenere la continenza in una buona percentuale di pazienti ancora incontinenti ad un anno dalla chirurgia e sono dunque da preferire in prima battuta a soluzioni invasive. Le evidenze della letteratura sono ancora limitate, si spera in ulteriori trials clinici standardizzati e ben condotti. File | Dimensione | Formato | |
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