La Responsabilità Sociale d’Impresa è un fenomeno sviluppatosi intorno alla prima metà del Novecento, il cui concetto è stato definito nel 1953 da Bowen. Nel corso del tempo, si sono succedute diverse teorie elaborate, per mano di studiosi e istituzioni. Si tratta di un approccio strategico legato alla gestione d’impresa, che mira alla sostenibilità aziendale e a favorire lo sviluppo dei rapporti con gli stakeholder vicini all’azienda in qualità di portatori d’interessi, con lo scopo di contribuire al proprio sviluppo attraverso strategie ottimali che mirano alla creazione di una società migliore e di un ambiente più sano. Nonostante la nozione di RSI si sia sviluppata con riferimento al settore profit, dopo è stata presa nuovamente in considerazione anche nel contesto non profit. Questo perché ci si è chiesti se abbia effettivamente senso parlare di RSI in un settore che fa del suo oggetto, proprio lo sviluppo di un attività “sociale”. Tuttavia sostenere che un’azienda non profit persegua obiettivi sociali o etici, non vuol dire che questa adotti realmente una condotta socialmente responsabile. Per questo si rende necessario anche per questo settore far conoscere e apprezzare la propria attività, attraverso strumenti di comunicazione efficienti. Il primo capitolo della tesi è dedicato al concetto di RSI, all’evoluzione, alle teorie elaborate e poi sviluppate. Vengono inoltre analizzati il rapporto tra l’etica e l’economia, i vantaggi e gli svantaggi dell’adozione di pratiche socialmente responsabili e infine le disposizioni normative internazionali, comunitarie e nazionali che hanno contribuito alla diffusione della materia. Il secondo capitolo cerca di rispondere a due quesiti: come misurare la RSI e se esistono degli strumenti adatti per mostrare se un’azienda è davvero socialmente responsabile. Il capitolo è dedicato al Bilancio Sociale: strumento utile per rendere noti gli aspetti sociali ed etici delle attività aziendali con la presentazione documentata dei risultati, più parte degli aspetti economici e finanziari presi dal bilancio d’esercizio. Vengono analizzati le caratteristiche e gli scopi del Bilancio sociale e gli effetti di una comunicazione errata o poco trasparente che portano al cosiddetto fenomeno del Greenwashing. Sono poi esaminate la normativa nazionale contenente le Linee guida e i modelli di processo per le organizzazioni profit e per gli enti non profit. L’ultimo capitolo invece è dedicato all’analisi delle imprese sociali, riconosciute come enti del terzo settore ma che costituiscono imprese a tutti gli effetti. Rappresentano infatti, un perfetto modello ibrido tra le imprese capitalistiche e gli enti del terzo settore. In questo capitolo vengono analizzati gli sviluppi che hanno condotto alla nascita delle imprese sociali, gli ostacoli che rallentano il processo di sviluppo e che in qualche modo rappresentano le caratteristiche definitorie delle stesse. Inoltre vi è un’analisi della normativa nazionale che ha portato dalla prima definizione, fino alla nuova disciplina, con la riforma del Terzo Settore. Infine, viene trattato l’argomento della valutazione dell’impatto sociale, rapportato al Bilancio Sociale e attraverso le Linee Guida definite dal D.M. del 2019, che hanno come obiettivo quello di regolare le metodologie attraverso cui gli Enti del Terzo Settore, comprese le imprese sociali, possono definire gli impatti dei risultati ottenuti, rispetto agli obiettivi prefissati.

Responsabilità Sociale d’Impresa e Rendicontazione: analisi delle imprese sociali e valutazione dell’impatto sociale

DE CARLO, GABRIELLA
2022/2023

Abstract

La Responsabilità Sociale d’Impresa è un fenomeno sviluppatosi intorno alla prima metà del Novecento, il cui concetto è stato definito nel 1953 da Bowen. Nel corso del tempo, si sono succedute diverse teorie elaborate, per mano di studiosi e istituzioni. Si tratta di un approccio strategico legato alla gestione d’impresa, che mira alla sostenibilità aziendale e a favorire lo sviluppo dei rapporti con gli stakeholder vicini all’azienda in qualità di portatori d’interessi, con lo scopo di contribuire al proprio sviluppo attraverso strategie ottimali che mirano alla creazione di una società migliore e di un ambiente più sano. Nonostante la nozione di RSI si sia sviluppata con riferimento al settore profit, dopo è stata presa nuovamente in considerazione anche nel contesto non profit. Questo perché ci si è chiesti se abbia effettivamente senso parlare di RSI in un settore che fa del suo oggetto, proprio lo sviluppo di un attività “sociale”. Tuttavia sostenere che un’azienda non profit persegua obiettivi sociali o etici, non vuol dire che questa adotti realmente una condotta socialmente responsabile. Per questo si rende necessario anche per questo settore far conoscere e apprezzare la propria attività, attraverso strumenti di comunicazione efficienti. Il primo capitolo della tesi è dedicato al concetto di RSI, all’evoluzione, alle teorie elaborate e poi sviluppate. Vengono inoltre analizzati il rapporto tra l’etica e l’economia, i vantaggi e gli svantaggi dell’adozione di pratiche socialmente responsabili e infine le disposizioni normative internazionali, comunitarie e nazionali che hanno contribuito alla diffusione della materia. Il secondo capitolo cerca di rispondere a due quesiti: come misurare la RSI e se esistono degli strumenti adatti per mostrare se un’azienda è davvero socialmente responsabile. Il capitolo è dedicato al Bilancio Sociale: strumento utile per rendere noti gli aspetti sociali ed etici delle attività aziendali con la presentazione documentata dei risultati, più parte degli aspetti economici e finanziari presi dal bilancio d’esercizio. Vengono analizzati le caratteristiche e gli scopi del Bilancio sociale e gli effetti di una comunicazione errata o poco trasparente che portano al cosiddetto fenomeno del Greenwashing. Sono poi esaminate la normativa nazionale contenente le Linee guida e i modelli di processo per le organizzazioni profit e per gli enti non profit. L’ultimo capitolo invece è dedicato all’analisi delle imprese sociali, riconosciute come enti del terzo settore ma che costituiscono imprese a tutti gli effetti. Rappresentano infatti, un perfetto modello ibrido tra le imprese capitalistiche e gli enti del terzo settore. In questo capitolo vengono analizzati gli sviluppi che hanno condotto alla nascita delle imprese sociali, gli ostacoli che rallentano il processo di sviluppo e che in qualche modo rappresentano le caratteristiche definitorie delle stesse. Inoltre vi è un’analisi della normativa nazionale che ha portato dalla prima definizione, fino alla nuova disciplina, con la riforma del Terzo Settore. Infine, viene trattato l’argomento della valutazione dell’impatto sociale, rapportato al Bilancio Sociale e attraverso le Linee Guida definite dal D.M. del 2019, che hanno come obiettivo quello di regolare le metodologie attraverso cui gli Enti del Terzo Settore, comprese le imprese sociali, possono definire gli impatti dei risultati ottenuti, rispetto agli obiettivi prefissati.
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