L'origine della tesi in oggetto affonda le sue radici nella necessità di recuperare documentazione che, a causa di problematiche legate alla digitalizzazione degli archivi Rai Teche, è andata irrimediabilmente perduta. Al contempo, si pone l'obiettivo di riscoprire una forma di intrattenimento che, negli ultimi decenni, è stata accantonata a favore di programmi televisivi e piattaforme di streaming. È interessante notare come, in questo stesso periodo, si sia assistito a una rinascita dell'appetito per l'ascolto, come evidenziato dalla crescente popolarità dei podcast. RaiPlaySound, ad esempio, ha reso accessibili alcune di queste radiocronache gratuitamente (anche se la sua notorietà rimane relativamente limitata). Si parla di radiocronache immaginarie per descrivere le narrazioni radiofoniche create per trasportare l’ascoltatore attraverso lo spazio e il tempo, una cronaca in diretta di eventi o situazioni immaginarie. Nonostante i diffusi preconcetti, la sottoscritta tende a sottolineare come la creazione e portata a termine di una radiocronaca si riveli una sfida complessa, a partire dalla necessità di possedere abilità specialistiche da parte degli attori e degli addetti al sonoro, fondamentali per sospendere l’incredulità dell'ascoltatore e persuaderlo dell'autenticità della trasmissione, e terminando con il testo, la cui stesura deve essere il più convincente e accurata possibile. Si è ritenuto, pertanto, doveroso restituire a questa forma di trasmissione la visibilità che meriterebbe.
C'ero anch'io: radiocronache immaginarie dei nostri inviati speciali. Ricostruzione dei copioni tramite fonti audio e ricerca d'archivio.
RUFFONI, LISA
2022/2023
Abstract
L'origine della tesi in oggetto affonda le sue radici nella necessità di recuperare documentazione che, a causa di problematiche legate alla digitalizzazione degli archivi Rai Teche, è andata irrimediabilmente perduta. Al contempo, si pone l'obiettivo di riscoprire una forma di intrattenimento che, negli ultimi decenni, è stata accantonata a favore di programmi televisivi e piattaforme di streaming. È interessante notare come, in questo stesso periodo, si sia assistito a una rinascita dell'appetito per l'ascolto, come evidenziato dalla crescente popolarità dei podcast. RaiPlaySound, ad esempio, ha reso accessibili alcune di queste radiocronache gratuitamente (anche se la sua notorietà rimane relativamente limitata). Si parla di radiocronache immaginarie per descrivere le narrazioni radiofoniche create per trasportare l’ascoltatore attraverso lo spazio e il tempo, una cronaca in diretta di eventi o situazioni immaginarie. Nonostante i diffusi preconcetti, la sottoscritta tende a sottolineare come la creazione e portata a termine di una radiocronaca si riveli una sfida complessa, a partire dalla necessità di possedere abilità specialistiche da parte degli attori e degli addetti al sonoro, fondamentali per sospendere l’incredulità dell'ascoltatore e persuaderlo dell'autenticità della trasmissione, e terminando con il testo, la cui stesura deve essere il più convincente e accurata possibile. Si è ritenuto, pertanto, doveroso restituire a questa forma di trasmissione la visibilità che meriterebbe.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
916810_lisaruffoni.tesidefinitiva.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
39.33 MB
Formato
Adobe PDF
|
39.33 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/157392