L'influenza è una malattia respiratoria acuta che può dare luogo a fenomeni di intensità e gravità diversi. Se ne possono distinguere due forme: una stagionale ed una epidemica. Tale malattia costituisce un argomento di vivo interesse, soprattutto alla luce degli ultimi eventi verificatisi nel corso del 2009/2010. Ogni anno, generalmente da novembre a marzo, si diffonde una forma influenzale stagionale determinata dalla circolazione di virus di tipo A e B, coronavirus, adenovirus, rhinovirus, virus parainfluenzale ed altri agenti microbici non identificati. Inoltre, ciclicamente, sono state registrate forme influenzali note come pandemie, a causa dell'interessamento di vaste aree geografiche nel mondo. Di particolare rilievo nella storia delle epidemie influenzali, sono i virus di tipo A: H1N1 responsabile dell' ¿influenza spagnola¿ nel 1918-19, dell'influenza suina nel 1977 e nel 2009-2010; H2N2 nell' ¿influenza asiatica¿ nel 1957; H3N2 nell'influenza di Hong Kong nel 1968, H5N1 nell'¿influenza aviaria¿ tra 1997-2007. Alla base della diffusione della malattia vi è la modificazione del genoma di alcuni virus influenzali, che avviene attraverso due meccanismi: il processo di drift-antigenico e shift-antigenico, responsabili rispettivamente della forma stagionale e della forma epidemica. Oltre ad un elevato indice di morbilità, le epidemie influenzali, sono caratterizzate da un preoccupante indice di mortalità determinato dall'insorgenza di complicanze frequenti in soggetti anziani e con un quadro clinico già compromesso da patologie croniche.(1) Una corretta informazione sulle modalità di trasmissione di un agente virale e sulle adatte misure preventive, di tipo individuale e comunitario, contribuiscono alla riduzione dell'incidenza di malattia. Pertanto, le attività di monitoraggio svolte dai sistemi di sorveglianza epidemiologica e virologica dislocati in vari paesi del mondo, rivolte alla caratterizzazione dei ceppi virali circolanti, sono di fondamentale importanza per un intervento specifico e tempestivo.(2) Attualmente gli strumenti a disposizione per contrastare la diffusione della patologia influenzale sono i farmaci antivirali, la vaccinazione e, non da ultimo, il rispetto di specifiche norme igieniche.

L'influenza: dall'individuazione dei ceppi alla sorveglianza epidemiologica

BRE', LORENA
2009/2010

Abstract

L'influenza è una malattia respiratoria acuta che può dare luogo a fenomeni di intensità e gravità diversi. Se ne possono distinguere due forme: una stagionale ed una epidemica. Tale malattia costituisce un argomento di vivo interesse, soprattutto alla luce degli ultimi eventi verificatisi nel corso del 2009/2010. Ogni anno, generalmente da novembre a marzo, si diffonde una forma influenzale stagionale determinata dalla circolazione di virus di tipo A e B, coronavirus, adenovirus, rhinovirus, virus parainfluenzale ed altri agenti microbici non identificati. Inoltre, ciclicamente, sono state registrate forme influenzali note come pandemie, a causa dell'interessamento di vaste aree geografiche nel mondo. Di particolare rilievo nella storia delle epidemie influenzali, sono i virus di tipo A: H1N1 responsabile dell' ¿influenza spagnola¿ nel 1918-19, dell'influenza suina nel 1977 e nel 2009-2010; H2N2 nell' ¿influenza asiatica¿ nel 1957; H3N2 nell'influenza di Hong Kong nel 1968, H5N1 nell'¿influenza aviaria¿ tra 1997-2007. Alla base della diffusione della malattia vi è la modificazione del genoma di alcuni virus influenzali, che avviene attraverso due meccanismi: il processo di drift-antigenico e shift-antigenico, responsabili rispettivamente della forma stagionale e della forma epidemica. Oltre ad un elevato indice di morbilità, le epidemie influenzali, sono caratterizzate da un preoccupante indice di mortalità determinato dall'insorgenza di complicanze frequenti in soggetti anziani e con un quadro clinico già compromesso da patologie croniche.(1) Una corretta informazione sulle modalità di trasmissione di un agente virale e sulle adatte misure preventive, di tipo individuale e comunitario, contribuiscono alla riduzione dell'incidenza di malattia. Pertanto, le attività di monitoraggio svolte dai sistemi di sorveglianza epidemiologica e virologica dislocati in vari paesi del mondo, rivolte alla caratterizzazione dei ceppi virali circolanti, sono di fondamentale importanza per un intervento specifico e tempestivo.(2) Attualmente gli strumenti a disposizione per contrastare la diffusione della patologia influenzale sono i farmaci antivirali, la vaccinazione e, non da ultimo, il rispetto di specifiche norme igieniche.
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