Analisi antropologica sulla caducità del concetto di identità: le seconde generazioni nella società contemporanea

Agli inizi del secolo scorso la maggior parte degli equilibri e delle certezze, che fino a d’allora erano considerate come consolidate, furono spazzate via. Uomini e donne si trovarono dunque spaesati, moralmente e fisicamente distrutti. Nella speranza di ritrovare una parvenza di stabilità essi si adoperarono per dare inizio alla fase di ricostruzione. Il timore per la ricaduta continuava, tuttavia, ad essere percepito come un’ombra minacciosa. Ciò ha fatto si che gli individui (o perlomeno buona parte di essi) iniziassero ad ergere barriere, che da un lato garantivano loro protezione, dall’altro ne sentenziavano l’ esclusione. L’identità ha calzato per diverso tempo le vesti di questo scudo. Tuttavia, oggigiorno essa ha iniziato ad essere interpretata sulla base di una nuova rilettura. In particolar modo, con l’avvento delle seconde generazioni la trascorsa mentalità fazionaria ha rivelato la sua limitatezza. L’idea di appartenere, obbligatoriamente, ad uno “schieramento” è stata sovvertita.