Through an anthropological approach, this thesis deals with the connection between education and social inequalities with particular reference to the Brazilian urban context. The first part deepens the main problems at the root of social inequalities starting from the ethnographic research of anthropologists who have dealt with the favelas. The objective is to go deep contexts of marginalisation such as favelas, which highlight the complexity of the Brazilian social reality and urge the need of educational projects and visions aimed to the emancipation of those living there. In this regard, the highly relevant thought of the Brazilian pedagogist Paul Freire has been taken into account. Man with a legal education, he successfully experimented, starting from sociopolitical considerations, innovative and effective forms of cultural and human redemption for the marginalised people. Then the attention shifts to the Casa do Menor, a non-profit organisation which, for years, thanks to the work of its founder Padre Renato and his collaborators, has been fighting against the intolerance, exclusion and violence that characterise Brazil, and more specifically the favelas of Rio de Janeiro and Fortaleza, where it operates. In the final part is presented a deep analysis about the meninos de rua, children and adolescents who faced too early life’s difficulties and that without any alternatives, commit crimes in order to survive putting them in contact with drugs, violence, crime or exploitation.

La tesi affronta, con taglio antropologico, il nesso tra educazione e diseguaglianze sociali con particolare riferimento al contesto urbano brasiliano. Nella prima parte dell’elaborato si approfondiscono le principali problematiche alla base delle disuguaglianze che caratterizzano il Brasile a partire dalle ricerche etnografiche di antropologi che si sono occupati delle favelas. L’obiettivo è quello di analizzare le favelas in quanto contesti di marginalità, che evidenziano la complessità della realtà sociale brasiliana e sollecitano la necessità di progetti e visioni educative finalizzate all’emancipazione di chi vi abita. Viene a tal proposito preso in considerazione il pensiero, sempre molto attuale, del pedagogista brasiliano Paulo Freire. Uomo di formazione giuridica, ha sperimentato con successo, partendo da considerazioni sociopolitiche, delle forme innovative ed efficaci di riscatto culturale e umano per gli emarginati. L’attenzione si sposta poi sulla Casa do Menor, una ONLUS che da anni, grazie al lavoro del suo fondatore Padre Renato e dei suoi collaboratori, lotta contro l’intolleranza, l’esclusione e la violenza che caratterizzano il Brasile, e più nello specifico le favelas di Rio de Janeiro e di Fortaleza, dove l’organizzazione opera. Infine, viene presentato un approfondimento rispetto ai meninos de rua, bambini e adolescenti messi troppo presto di fronte alle difficoltà della vita i quali, non conoscendo alternative, per sopravvivere, commettono reati che li mettono a contatto con droga, violenza, criminalità o sfruttamento.

"Sognavo di costruire ponti" - Educare alle frontiere dell'esclusione

CHIERA, ARIANNA
2022/2023

Abstract

La tesi affronta, con taglio antropologico, il nesso tra educazione e diseguaglianze sociali con particolare riferimento al contesto urbano brasiliano. Nella prima parte dell’elaborato si approfondiscono le principali problematiche alla base delle disuguaglianze che caratterizzano il Brasile a partire dalle ricerche etnografiche di antropologi che si sono occupati delle favelas. L’obiettivo è quello di analizzare le favelas in quanto contesti di marginalità, che evidenziano la complessità della realtà sociale brasiliana e sollecitano la necessità di progetti e visioni educative finalizzate all’emancipazione di chi vi abita. Viene a tal proposito preso in considerazione il pensiero, sempre molto attuale, del pedagogista brasiliano Paulo Freire. Uomo di formazione giuridica, ha sperimentato con successo, partendo da considerazioni sociopolitiche, delle forme innovative ed efficaci di riscatto culturale e umano per gli emarginati. L’attenzione si sposta poi sulla Casa do Menor, una ONLUS che da anni, grazie al lavoro del suo fondatore Padre Renato e dei suoi collaboratori, lotta contro l’intolleranza, l’esclusione e la violenza che caratterizzano il Brasile, e più nello specifico le favelas di Rio de Janeiro e di Fortaleza, dove l’organizzazione opera. Infine, viene presentato un approfondimento rispetto ai meninos de rua, bambini e adolescenti messi troppo presto di fronte alle difficoltà della vita i quali, non conoscendo alternative, per sopravvivere, commettono reati che li mettono a contatto con droga, violenza, criminalità o sfruttamento.
ITA
Through an anthropological approach, this thesis deals with the connection between education and social inequalities with particular reference to the Brazilian urban context. The first part deepens the main problems at the root of social inequalities starting from the ethnographic research of anthropologists who have dealt with the favelas. The objective is to go deep contexts of marginalisation such as favelas, which highlight the complexity of the Brazilian social reality and urge the need of educational projects and visions aimed to the emancipation of those living there. In this regard, the highly relevant thought of the Brazilian pedagogist Paul Freire has been taken into account. Man with a legal education, he successfully experimented, starting from sociopolitical considerations, innovative and effective forms of cultural and human redemption for the marginalised people. Then the attention shifts to the Casa do Menor, a non-profit organisation which, for years, thanks to the work of its founder Padre Renato and his collaborators, has been fighting against the intolerance, exclusion and violence that characterise Brazil, and more specifically the favelas of Rio de Janeiro and Fortaleza, where it operates. In the final part is presented a deep analysis about the meninos de rua, children and adolescents who faced too early life’s difficulties and that without any alternatives, commit crimes in order to survive putting them in contact with drugs, violence, crime or exploitation.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/157147