Introduction: for some years now, the task of promoting health within the population has no longer been entrusted exclusively to traditional social and health services; these have been joined by new ones. These include the care farms, often traditional farms that have embraced the principles of Social Agriculture (AS), which combines the productive with the social. Among the animals less used as co-therapists there are bees, which, however, have a whole series of characteristics such as to make them an effective therapeutic means. Objective: to identify and analyze the potential and limits of bees and beekeeping as a therapeutic means, comparing them with those of other unconventional therapies and complementary to traditional ones. Materials and methods: analysis of the bibliography, of the experiences made and interviews with employees and users of two social realities present in the territory of the Province of Turin that use bees as a therapeutic means. Three employees of the Forensic Community "San Giovanni di Dio" of the Presidio Ospedaliero Fatebenefratelli of San Maurizio Canavese, the ten participants in the beekeeping project, and two employees of the Cooperative Sociale "Amico" of Almese, in Valle di Susa, were interviewed. In doing so, the interviewer took a leading role, bringing the interview’s "focus" to precise and fixed topics, and employed the tool of the structured field interview, as the interaction context was pre-organized. Conclusions: bees and bee activity in general lend themselves strongly to be used as a complementary therapy to traditional ones. This is because their use has more advantages than disadvantages, because they share many strengths with other co-therapies always under the responsibility of AS and finally because they present a whole series of potentialities that make them unique and can also be used in those situations and contexts where other forms of therapy cannot intervene.
Introduzione: da un po' di anni a questa parte, il compito di promuovere la salute all’interno della popolazione non è più affidato esclusivamente ai tradizionali servizi socio-sanitari; a questi se ne sono affiancati di nuovi. Tra questi spiccano le care farm, aziende agricole spesso tradizionali che hanno abbracciato i princìpi dell’Agricoltura Sociale (AS), che associa l’aspetto produttivo con quello sociale. Tra gli animali meno impiegati come co-terapeuti ci sono le api, le quali però presentano tutta una serie di caratteristiche tali da renderle un efficace mezzo terapeutico. Obiettivo: individuare e analizzare le potenzialità e i limiti delle api e dell’apicoltura intesi come mezzo terapeutico, confrontandoli con quelli di altre terapie non convenzionali e complementari a quelle tradizionali. Materiali e metodi: analisi della bibliografia, delle esperienze realizzate e interviste ai dipendenti e agli utenti di due realtà del sociale presenti sul territorio della Provincia di Torino che impiegano le api come mezzo terapeutico. Sono stati intervistati tre dipendenti della Comunità Forense "San Giovanni di Dio" del Presidio Ospedaliero Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese, i dieci partecipanti al progetto di apicoltura, e due dipendenti della Cooperativa Sociale "Amico" di Almese, in Valle di Susa. Nel farlo, l’intervistatore ha assunto un ruolo direttivo, portando il “focus” dell’intervista su argomenti precisi e prefissati, e ha impiegato lo strumento dell’intervista sul campo strutturata, in quanto il contesto di interazione era preorganizzato. Conclusioni: le api e l’attività apistica in generale si prestano fortemente a essere impiegati come una terapia complementare a quelle tradizionali. Questo perché il loro utilizzo presenta più vantaggi che svantaggi, perché condividono molti punti di forza con altre co-terapie facenti capo sempre all’AS e infine perché presentano tutta una serie di potenzialità che le rendono uniche e impiegabili anche in quelle situazioni e contesti dove le altre forme terapiche non possono intervenire.
Agricoltura Sociale come campo di applicazione dell’ergoterapia: il caso dell’apicoltura
CIRIO, ALBERTO
2022/2023
Abstract
Introduzione: da un po' di anni a questa parte, il compito di promuovere la salute all’interno della popolazione non è più affidato esclusivamente ai tradizionali servizi socio-sanitari; a questi se ne sono affiancati di nuovi. Tra questi spiccano le care farm, aziende agricole spesso tradizionali che hanno abbracciato i princìpi dell’Agricoltura Sociale (AS), che associa l’aspetto produttivo con quello sociale. Tra gli animali meno impiegati come co-terapeuti ci sono le api, le quali però presentano tutta una serie di caratteristiche tali da renderle un efficace mezzo terapeutico. Obiettivo: individuare e analizzare le potenzialità e i limiti delle api e dell’apicoltura intesi come mezzo terapeutico, confrontandoli con quelli di altre terapie non convenzionali e complementari a quelle tradizionali. Materiali e metodi: analisi della bibliografia, delle esperienze realizzate e interviste ai dipendenti e agli utenti di due realtà del sociale presenti sul territorio della Provincia di Torino che impiegano le api come mezzo terapeutico. Sono stati intervistati tre dipendenti della Comunità Forense "San Giovanni di Dio" del Presidio Ospedaliero Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese, i dieci partecipanti al progetto di apicoltura, e due dipendenti della Cooperativa Sociale "Amico" di Almese, in Valle di Susa. Nel farlo, l’intervistatore ha assunto un ruolo direttivo, portando il “focus” dell’intervista su argomenti precisi e prefissati, e ha impiegato lo strumento dell’intervista sul campo strutturata, in quanto il contesto di interazione era preorganizzato. Conclusioni: le api e l’attività apistica in generale si prestano fortemente a essere impiegati come una terapia complementare a quelle tradizionali. Questo perché il loro utilizzo presenta più vantaggi che svantaggi, perché condividono molti punti di forza con altre co-terapie facenti capo sempre all’AS e infine perché presentano tutta una serie di potenzialità che le rendono uniche e impiegabili anche in quelle situazioni e contesti dove le altre forme terapiche non possono intervenire.File | Dimensione | Formato | |
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