In un mercato sempre più competitivo, caratterizzato da rapidi e rilevanti cambiamenti economici e socio-culturali, la microfinanza e in particolare il microcredito si propongono come possibili strumenti di sviluppo anche nei Paesi industrializzati. Il microcredito è originariamente nato da un'intuizione del Professor Muhammad Yunus come strumento di lotta alla povertà in Bangladesh, uno dei Paesi più poveri del mondo. In seguito al successo del metodo di erogazione di microprestiti della Grameen Bank, alla proclamazione da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2005 come "Anno Internazionale del Microcredito", allo scopo di riconoscere il contributo e l'importanza della microfinanza nella diminuzione della povertà, all'assegnazione nel 2006 del premio Nobel per la pace allo stesso Yunus, i servizi microfinanziari hanno attirato sempre maggiore attenzione anche in quei contesti economicamente avanzati, dove però povertà ed esclusione finanziaria esistono ancora. Questo lavoro mette in luce l'impossibilità di trasporre tout court il modello di microcredito di Yunus nei Paesi industrializzati e propone un'analisi sui principali aspetti di adattamento da tenere in considerazione. Per quanto riguarda il contesto italiano un forte limite all'evoluzione del microcredito è rappresentato dalla mancanza di una specifica legislazione in materia anche se alcuni importanti passi sono già stati compiuti. Restando nel contesto italiano si analizza il rapporto tra banche e microfinanza: il sempre maggiore interessamento delle banche alla microfinanza è dovuto principalmente al fatto che anche in un contesto industrializzato vi sono dei target potenzialmente profittevoli da includere nel sistema finanziario, come i giovani e gli immigrati. Altro tema importante affrontato è quello dell'analisi finanziaria e della valutazione della performance delle Istituzioni di Microfinanza. Nella valutazione di un'IMF, qualsiasi forma giuridica assuma, risulta di fondamentale importanza valutare non solo gli aspetti economico-finanziari ma tenere conto anche degli aspetti di outreach. In modo particolare si presenta una possibile metodologia per la valutazione dei progetti di microfinanza italiani presentati al Ministero degli Affari Esteri, principale soggetto italiano di supporto nei programmi di microfinanza e microcredito nel mondo. In seguito viene analizzato il progetto "Dai slancio alle tue idee con il microcredito per l'impresa" del Comune di Torino che dal 2004 eroga microprestiti a coloro che, pur avendo una buona idea imprenditoriale non riescono ad accedere al circuito di credito tradizionale. Attraverso la collaborazione con l'Ufficio "Sviluppo Microimprese" del Comune di Torino, sono stati raccolti i dati relativi ai primi 6 anni di attività (2004-2009) e sulla base di questi dati si sono costruiti degli indicatori utili a tracciare un'analisi dell'andamento del Progetto. I risultati prodotti da questo lavoro conducono ad affermare che la microfinanza e in modo particolare il microcredito rappresentano dei validi strumenti di sviluppo e di lotta alla povertà e alla disoccupazione, anche in contesti che presentano un evoluto sistema finanziario tradizionale.
MICROFINANZA E MICROCREDITO: STRUMENTI DI SVILUPPO NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI. IL CASO "COMUNE DI TORINO"
GROSA, GABRIELE
2009/2010
Abstract
In un mercato sempre più competitivo, caratterizzato da rapidi e rilevanti cambiamenti economici e socio-culturali, la microfinanza e in particolare il microcredito si propongono come possibili strumenti di sviluppo anche nei Paesi industrializzati. Il microcredito è originariamente nato da un'intuizione del Professor Muhammad Yunus come strumento di lotta alla povertà in Bangladesh, uno dei Paesi più poveri del mondo. In seguito al successo del metodo di erogazione di microprestiti della Grameen Bank, alla proclamazione da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2005 come "Anno Internazionale del Microcredito", allo scopo di riconoscere il contributo e l'importanza della microfinanza nella diminuzione della povertà, all'assegnazione nel 2006 del premio Nobel per la pace allo stesso Yunus, i servizi microfinanziari hanno attirato sempre maggiore attenzione anche in quei contesti economicamente avanzati, dove però povertà ed esclusione finanziaria esistono ancora. Questo lavoro mette in luce l'impossibilità di trasporre tout court il modello di microcredito di Yunus nei Paesi industrializzati e propone un'analisi sui principali aspetti di adattamento da tenere in considerazione. Per quanto riguarda il contesto italiano un forte limite all'evoluzione del microcredito è rappresentato dalla mancanza di una specifica legislazione in materia anche se alcuni importanti passi sono già stati compiuti. Restando nel contesto italiano si analizza il rapporto tra banche e microfinanza: il sempre maggiore interessamento delle banche alla microfinanza è dovuto principalmente al fatto che anche in un contesto industrializzato vi sono dei target potenzialmente profittevoli da includere nel sistema finanziario, come i giovani e gli immigrati. Altro tema importante affrontato è quello dell'analisi finanziaria e della valutazione della performance delle Istituzioni di Microfinanza. Nella valutazione di un'IMF, qualsiasi forma giuridica assuma, risulta di fondamentale importanza valutare non solo gli aspetti economico-finanziari ma tenere conto anche degli aspetti di outreach. In modo particolare si presenta una possibile metodologia per la valutazione dei progetti di microfinanza italiani presentati al Ministero degli Affari Esteri, principale soggetto italiano di supporto nei programmi di microfinanza e microcredito nel mondo. In seguito viene analizzato il progetto "Dai slancio alle tue idee con il microcredito per l'impresa" del Comune di Torino che dal 2004 eroga microprestiti a coloro che, pur avendo una buona idea imprenditoriale non riescono ad accedere al circuito di credito tradizionale. Attraverso la collaborazione con l'Ufficio "Sviluppo Microimprese" del Comune di Torino, sono stati raccolti i dati relativi ai primi 6 anni di attività (2004-2009) e sulla base di questi dati si sono costruiti degli indicatori utili a tracciare un'analisi dell'andamento del Progetto. I risultati prodotti da questo lavoro conducono ad affermare che la microfinanza e in modo particolare il microcredito rappresentano dei validi strumenti di sviluppo e di lotta alla povertà e alla disoccupazione, anche in contesti che presentano un evoluto sistema finanziario tradizionale.File | Dimensione | Formato | |
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