Il valore rieducativo della pena: una risorsa contro la recidiva.

At the basis of this dissertation is the desire to understand which educational and structural elements, present within the Italian penal system, are useful to a reduction of recidivism. This work presents the analysis of different environments: the traditional prison, the experimental prison and the prison without bars, probation and restorative justice. Through the study of the different areas, through research and an interview, I was able to learn the regulations, the educational aspects, the activities carried out, the criteria of humanity and the living conditions of the prisoners. I set myself the objective of understanding if and how the re-educational value of the sentence, access to study and work and social reintegration strategies can influence the reduction of recidivism. I initially carried out a theoretical journey to understand the meaning of deviance, recidivism, total institution and other topics. Subsequently, I dedicated myself to the analysis of individual contexts. I therefore had the opportunity to delve deeper into elements of my interest, but also to better understand the role of the educator within the penitentiary system. At the end of the thesis I learned that the most important element for traditional prison is the moment of reintegration into society, which is the most delicate. In the other situations that I have analysed, the main focus is instead on re-education throughout the entire process. The data say that non-traditional systems, such as the Gorgona or Bollate prison, have more satisfactory results in terms of recidivism, with a decidedly lower rate. A path focused on the acquisition of new skills and which gives the possibility of building solid foundations before release to allow prisoners to build a future away from crime seems to be more functional in relation to the possibility of recidivism.

Alla base di questa dissertazione vi è il desiderio di comprendere quali elementi educativi e strutturali, presenti all’interno del sistema penale italiano, siano funzionali ad una riduzione della recidiva. Questo lavoro presenta l’analisi di diversi ambienti: il carcere tradizionale, il carcere sperimentale e quello senza sbarre, la messa alla prova e la giustizia riparativa. Attraverso lo studio dei diversi ambiti, attraverso ricerche e un’intervista, ho potuto apprendere i regolamenti, gli aspetti educativi, le attività svolte, i criteri di umanità e le condizioni di vita dei detenuti. Mi sono posta l’obiettivo di comprendere se e come il valore rieducativo della pena, l’accesso allo studio e al lavoro e le strategie di reinserimento sociale possano influire sulla riduzione della recidiva. Ho inizialmente effettuato un percorso teorico, per comprendere il significato di devianza, di recidiva, di istituzione totale e altri argomenti. In seguito, mi sono dedicata all’analisi dei singoli contesti. Ho avuto quindi l’occasione di approfondire elementi di mio interesse, ma anche comprendere meglio il ruolo dell’educatore all’interno del sistema penitenziario. Al termine dell’elaborato ho appreso che l’elemento più importante per il carcere tradizionale è il momento del reinserimento in società, che è il più delicato. Nelle altre realtà che ho analizzato il focus principale è invece la rieducazione durante tutto il percorso della pena. I dati dicono che i sistemi non tradizionali, come il carcere di Gorgona o di Bollate, hanno risultati più soddisfacenti in tema di recidiva, con un tasso decisamente inferiore. Un percorso concentrato sull’acquisizione di nuove competenze e che da la possibilità di costruire prima dell’uscita delle basi solide per permettere ai detenuti di costruirsi un futuro lontano dalla criminalità sembra essere più funzionale in relazione alla possibilità di recidiva.