Il presente lavoro mira essenzialmente a definire le caratteristiche del codice linguistico utilizzato da Magalotti in relazione alle diverse opere, in modo tale da comprendere la funzione preponderante nelle scelte lessicali operate, soprattutto in relazione alla peculiare connotazione scientifica e religiosa assunta dai suoi scritti. Questo lavoro intende proporre un'interpretazione della complessa speculazione di Magalotti, attraverso il superamento dell'antitesi tra scienza e fede e, di conseguenza, tra linguaggio della scienza e linguaggio della persuasione, per pervenire a una sintesi che unifica gli aspetti apparentemente in contraddizione. Il primo capitolo inserisce la figura di Magalotti all'interno di un contesto culturale composito, in cui alla formazione scientifica si affianca il vivo interesse per lo studio della lingua e per le innovazioni coraggiose, rappresentate dall'ingresso, spesso osteggiato dai severi depositari della tradizione linguistica, dei neologismi, elementi caratteristici di una lingua in continua evoluzione. Il secondo capitolo analizza i rapporti con l'entourage dei discepoli di Galilei, modello indiscusso per quanto riguardava il metodo scientifico. Nel terzo capitolo ho esaminato le Lettere familiari sull'ateismo, soffermandomi sull'aspetto contenutistico subordinato, in qualche modo, alla funzione persuasiva insita nelle dissertazioni che sono state variamente interpretate da molti studiosi che hanno scorto in esse un'appassionata apologia del cristianesimo o, al contrario, una sorta di sottile dissacrazione del cattolicesimo, all' insegna di una sorta di cripto-libertinismo. Il confronto tra le due opere principali, i Saggi e le Lettere, operato nel quarto capitolo, si è reso necessario, allo scopo di cogliere affinità-parallelismo e, nel contempo, al fine di individuare gli elementi di discontinuità. L'ultimo capitolo è dedicato agli scritti di viaggio che, pur rivestendo un ruolo per il nostro tema apparentemente secondario, sono di fondamentale importanza per cogliere gli interessi sempre nuovi di un uomo capace di esaminare la realtà sotto diverse prospettive.
Letteratura e scienza nel Seicento: il caso Lorenzo Magalotti
VOTTERO, FEDERICA
2014/2015
Abstract
Il presente lavoro mira essenzialmente a definire le caratteristiche del codice linguistico utilizzato da Magalotti in relazione alle diverse opere, in modo tale da comprendere la funzione preponderante nelle scelte lessicali operate, soprattutto in relazione alla peculiare connotazione scientifica e religiosa assunta dai suoi scritti. Questo lavoro intende proporre un'interpretazione della complessa speculazione di Magalotti, attraverso il superamento dell'antitesi tra scienza e fede e, di conseguenza, tra linguaggio della scienza e linguaggio della persuasione, per pervenire a una sintesi che unifica gli aspetti apparentemente in contraddizione. Il primo capitolo inserisce la figura di Magalotti all'interno di un contesto culturale composito, in cui alla formazione scientifica si affianca il vivo interesse per lo studio della lingua e per le innovazioni coraggiose, rappresentate dall'ingresso, spesso osteggiato dai severi depositari della tradizione linguistica, dei neologismi, elementi caratteristici di una lingua in continua evoluzione. Il secondo capitolo analizza i rapporti con l'entourage dei discepoli di Galilei, modello indiscusso per quanto riguardava il metodo scientifico. Nel terzo capitolo ho esaminato le Lettere familiari sull'ateismo, soffermandomi sull'aspetto contenutistico subordinato, in qualche modo, alla funzione persuasiva insita nelle dissertazioni che sono state variamente interpretate da molti studiosi che hanno scorto in esse un'appassionata apologia del cristianesimo o, al contrario, una sorta di sottile dissacrazione del cattolicesimo, all' insegna di una sorta di cripto-libertinismo. Il confronto tra le due opere principali, i Saggi e le Lettere, operato nel quarto capitolo, si è reso necessario, allo scopo di cogliere affinità-parallelismo e, nel contempo, al fine di individuare gli elementi di discontinuità. L'ultimo capitolo è dedicato agli scritti di viaggio che, pur rivestendo un ruolo per il nostro tema apparentemente secondario, sono di fondamentale importanza per cogliere gli interessi sempre nuovi di un uomo capace di esaminare la realtà sotto diverse prospettive.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/156867