Com'è noto, i concetti di ʽlinguaʼ e di ʽgiovaneʼ sono stati messi in rapporto solo in anni recenti, in un crescendo che ha avuto la sua affermazione negli anni Novanta. In questo quadro, il fenomeno che ha maggiormente attirato l'attenzione dei linguisti (e non solo) è quello classificato sotto l'etichetta ¿ già di per sé ambigua ¿ di ʽlinguaggio giovanileʼ. Ma, in generale, chi sono i giovani? Se la polifonia giovanile è molteplice e variegata, si dovrà parlare di linguaggio o di linguaggi giovanili? Quali sono le componenti che entrano a far parte dell'uso della lingua da parte dei giovani? E, nello specifico, come e perché il dialetto è presente al giorno d'oggi nella comunicazione quotidiana all'interno del peer group dei giovani? Il dialetto è ancora parlato dai giovani? Se sì, quale è il livello di salute di cui gode? Questi sono gli interrogativi ai quali questo lavoro cerca di dare una risposta. Considerando che numerose ricerche sul campo dimostrano come il dialetto sia una componente importante del linguaggio giovanile, ciò che viene messo in dubbio non è tanto la vitalità o meno del dialetto nei giovani, quanto piuttosto il loro grado di dialettalità. Ciò implica la necessità di approntare strumenti adeguati all'analisi del mistilinguismo che pare caratterizzare la situazione linguistica dei giovani d'oggi. A tal proposito, la commutazione di codice è stata ritenuta un valido strumento per valutare la misura in cui il dialetto è oggidì presente fra le giovani fasce generazionali. Detto ciò, si apre una piccola finestra sulla realtà siciliana. La ricerca che si presenta è stata condotta su un corpus di parlato spontaneo di 84 giovani di entrambi i sessi e di diverse fasce di età (dai 16 ai 30 anni circa) provenienti da Caltanissetta. La suddetta indagine fornirà una testimonianza del peso che il dialetto esercita ancora (seppur sotto mutata specie) relativamente alla realtà linguistica oggetto di studio, a dispetto degli innumerevoli atti di morte periodicamente decretati nei suoi confronti.

I giovani siciliani, il dialetto e la commutazione di codice. Analisi di un corpus.

SEMINARA, GIORGIA GRAZIA
2014/2015

Abstract

Com'è noto, i concetti di ʽlinguaʼ e di ʽgiovaneʼ sono stati messi in rapporto solo in anni recenti, in un crescendo che ha avuto la sua affermazione negli anni Novanta. In questo quadro, il fenomeno che ha maggiormente attirato l'attenzione dei linguisti (e non solo) è quello classificato sotto l'etichetta ¿ già di per sé ambigua ¿ di ʽlinguaggio giovanileʼ. Ma, in generale, chi sono i giovani? Se la polifonia giovanile è molteplice e variegata, si dovrà parlare di linguaggio o di linguaggi giovanili? Quali sono le componenti che entrano a far parte dell'uso della lingua da parte dei giovani? E, nello specifico, come e perché il dialetto è presente al giorno d'oggi nella comunicazione quotidiana all'interno del peer group dei giovani? Il dialetto è ancora parlato dai giovani? Se sì, quale è il livello di salute di cui gode? Questi sono gli interrogativi ai quali questo lavoro cerca di dare una risposta. Considerando che numerose ricerche sul campo dimostrano come il dialetto sia una componente importante del linguaggio giovanile, ciò che viene messo in dubbio non è tanto la vitalità o meno del dialetto nei giovani, quanto piuttosto il loro grado di dialettalità. Ciò implica la necessità di approntare strumenti adeguati all'analisi del mistilinguismo che pare caratterizzare la situazione linguistica dei giovani d'oggi. A tal proposito, la commutazione di codice è stata ritenuta un valido strumento per valutare la misura in cui il dialetto è oggidì presente fra le giovani fasce generazionali. Detto ciò, si apre una piccola finestra sulla realtà siciliana. La ricerca che si presenta è stata condotta su un corpus di parlato spontaneo di 84 giovani di entrambi i sessi e di diverse fasce di età (dai 16 ai 30 anni circa) provenienti da Caltanissetta. La suddetta indagine fornirà una testimonianza del peso che il dialetto esercita ancora (seppur sotto mutata specie) relativamente alla realtà linguistica oggetto di studio, a dispetto degli innumerevoli atti di morte periodicamente decretati nei suoi confronti.
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