Questo lavoro si pone come obiettivo quello di contribuire all'analisi della morfologia nominale del greco moderno, valutando la produttività delle classi flessive nel processo di integrazione di prestiti italiani e inglesi. La scelta di queste due lingue è motivata dalla cospicua presenza in greco moderno di lessemi da esse provenienti e dalle loro diverse caratteristiche formali. Il corpus utilizzato in questa ricerca è stato elaborato a partire dal dizionario di Amalia Kolonia e Massimo Peri (2008), da alcune liste di prestiti riportate in varie monografie tra cui quella di Anastasiadi-Symeonidi e dallo spoglio del quotidiano on-line Τa Nèa. I dati raccolti permettono di affermare che le classi maggiormente produttive per i nomi di genere maschile e femminile sono rispettivamente quella in ¿ος e quella in ¿α: per entrambe si può parlare più precisamente di produttività ¿primaria¿ e ¿secondaria¿ nel senso di Wurzel (1987). Le classi produttive per i nomi di genere neutro, invece, risultano essere quelle in ¿o e in ¿ι, la cui scelta avviene in base a una ripartizione essenzialmente fonologica: -o > ¿ο, -e > ¿ι. La tendenza attuale, tuttavia, risulta essere quella dell'invariabilità, opzione di default: l'invariabilità appare, infatti, in estensione anche là dove sarebbero applicabili le strategie sopra descritte.
Classi flessive e genere in greco moderno: un'analisi a partire dai prestiti dall'italiano e dall'inglese.
SCIARRA, ELISABETTA
2014/2015
Abstract
Questo lavoro si pone come obiettivo quello di contribuire all'analisi della morfologia nominale del greco moderno, valutando la produttività delle classi flessive nel processo di integrazione di prestiti italiani e inglesi. La scelta di queste due lingue è motivata dalla cospicua presenza in greco moderno di lessemi da esse provenienti e dalle loro diverse caratteristiche formali. Il corpus utilizzato in questa ricerca è stato elaborato a partire dal dizionario di Amalia Kolonia e Massimo Peri (2008), da alcune liste di prestiti riportate in varie monografie tra cui quella di Anastasiadi-Symeonidi e dallo spoglio del quotidiano on-line Τa Nèa. I dati raccolti permettono di affermare che le classi maggiormente produttive per i nomi di genere maschile e femminile sono rispettivamente quella in ¿ος e quella in ¿α: per entrambe si può parlare più precisamente di produttività ¿primaria¿ e ¿secondaria¿ nel senso di Wurzel (1987). Le classi produttive per i nomi di genere neutro, invece, risultano essere quelle in ¿o e in ¿ι, la cui scelta avviene in base a una ripartizione essenzialmente fonologica: -o > ¿ο, -e > ¿ι. La tendenza attuale, tuttavia, risulta essere quella dell'invariabilità, opzione di default: l'invariabilità appare, infatti, in estensione anche là dove sarebbero applicabili le strategie sopra descritte.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/156844