Il lavoro proposto è incentrato sulla scomposizione dell’io del poeta luinese Vittorio Sereni con uno sguardo rivolto verso il panorama letterario e culturale del secondo Novecento italiano. L’obiettivo cui è destinato tale studio è analizzare alcune specifiche declinazioni dell’io sereniano che hanno caratterizzato l’esistenza del poeta determinando spesso stati di disagio, angoscia, solitudine, inadeguatezza, colpa. Da tale analisi emergerà un io estremamente frammentato e per questo in continuo movimento, con uno sguardo costantemente rivolto verso l’Altro, il che gli consentirà di presentarsi come un poeta estremamente estroflesso, sebbene chiuso nella figura di uomo insicuro. L’indagine si articola in tre parti: la prima è focalizzata sulla formazione intellettuale che ha visto protagonista il poeta dagli anni universitari - sotto la guida del filosofo e critico lombardo Antonio Banfi – all’affermazione di sé come uomo, poeta, scrittore, traduttore, anche attraverso gli incarichi intellettuali presso alcune case editrici italiane. Nella seconda parte vengono analizzate alcune specifiche declinazioni dell’io sereniano attraverso le corrispondenze con tre dei maggiori intellettuali della scena letteraria del secondo Novecento italiano e francese: Franco Fortini, Luciano Anceschi, René Char. Lo studio termina nell’ultima parte, in cui viene operata una rassegnata di alcune liriche presenti all’interno delle quattro raccolte poetiche sereniane, accompagnata dall’analisi di una lirica in particolare, mirata a evidenziare alcuni specifici tratti della condizione esistenziale dell’autore preso in esame.
La definizione dell'io in Vittorio Sereni
PONTOLILLO, GRAZIA
2022/2023
Abstract
Il lavoro proposto è incentrato sulla scomposizione dell’io del poeta luinese Vittorio Sereni con uno sguardo rivolto verso il panorama letterario e culturale del secondo Novecento italiano. L’obiettivo cui è destinato tale studio è analizzare alcune specifiche declinazioni dell’io sereniano che hanno caratterizzato l’esistenza del poeta determinando spesso stati di disagio, angoscia, solitudine, inadeguatezza, colpa. Da tale analisi emergerà un io estremamente frammentato e per questo in continuo movimento, con uno sguardo costantemente rivolto verso l’Altro, il che gli consentirà di presentarsi come un poeta estremamente estroflesso, sebbene chiuso nella figura di uomo insicuro. L’indagine si articola in tre parti: la prima è focalizzata sulla formazione intellettuale che ha visto protagonista il poeta dagli anni universitari - sotto la guida del filosofo e critico lombardo Antonio Banfi – all’affermazione di sé come uomo, poeta, scrittore, traduttore, anche attraverso gli incarichi intellettuali presso alcune case editrici italiane. Nella seconda parte vengono analizzate alcune specifiche declinazioni dell’io sereniano attraverso le corrispondenze con tre dei maggiori intellettuali della scena letteraria del secondo Novecento italiano e francese: Franco Fortini, Luciano Anceschi, René Char. Lo studio termina nell’ultima parte, in cui viene operata una rassegnata di alcune liriche presenti all’interno delle quattro raccolte poetiche sereniane, accompagnata dall’analisi di una lirica in particolare, mirata a evidenziare alcuni specifici tratti della condizione esistenziale dell’autore preso in esame.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/156745