In questa tesi si affronteranno le caratteristiche linguistiche delle lettere di Giuseppe Verdi, uno dei più grandi compositori italiani. La scelta del tema è principalmente dovuta a due motivi. L'Ottocento è un'epoca significativa dal punto di vista linguistico. È un secolo che ha al suo centro il tema dell'unità nazionale. Il sogno di unificare l'Italia si intreccia e si sovrappone al patriottismo e ai movimenti rivoluzionari. Si percepisce, pertanto, la necessità di una lingua che sia codice di comunicazione a livelli diversi, non solo letterari e intellettuali, ma anche pratici e politici. La storica frammentazione geopolitica della penisola italiana aveva avuto come conseguenza, tra le altre, l'assenza di una lingua nazionale non letteraria. Perciò, nel momento dell'unificazione nazionale, i problemi legati alla creazione e alla diffusione di una lingua comune (l'analfabetismo, l'uso dei dialetti, la mancanza di un sistema scolastico efficace) vengono considerati i problemi più urgenti da risolvere dalla giovane nazione. Data questa situazione così particolare e complicata, è significativo analizzare la lingua d'uso dell'Ottocento. Giuseppe Verdi, uno dei più grandi protagonisti del mondo lirico dell'Ottocento, è noto per il suo linguaggio compositivo caratteristico e personale. Il suo successo nella composizione delle opere ovviamente non si può separare dalla sua sensibilità linguistica. Perciò è molto interessante fare una ricerca sulla lingua che Verdi usa quotidianamente. Le sue lettere familiari e private sono proprio i testimoni migliori della sua lingua media. Anche se sono sempre testi scritti, grazie alla particolarità del genere, sono di registro medio-basso, molto vicino alla lingua colloquiale. L'obiettivo di questa tesi perciò è di fornire un'analisi linguistica delle lettere familiari e private di Verdi. I testi analizzati sono tratti principalmente da Lettere, una raccolta curata da Eduardo Rescigno, uscita presso Einaudi nell'anno 2012. Il libro raccoglie 700 lettere di Verdi, indirizzate soprattutto agli amici e ai collaboratori. Inoltre le lettere comprese nella raccolta di Rescigno sono state confrontate con I carteggi verdiani, pubblicati nel 1935 a cura di Alessandro Luzio, e con il Carteggio Verdi-Boito, pubblicato dall'Istituto di studi verdiani: il confronto ha lo scopo di analizzare le eventuali differenze tra le tre edizioni. La presente tesi è strutturata in tre parti principali. La prima parte è dedicata interamente alla biografia e agli studi relativi all'epistolario di Verdi. La seconda parte presenta il genere epistolare ed analizza sue caratteristiche nell'Ottocento. Dalle caratteristiche comuni dell'epistolografia dell'Ottocento si arriva alle caratteristiche linguistiche di Verdi. La terza parte è composta da trenta schede lessicali relative a parole particolari che compaiono nelle lettere di Verdi. Queste schede ci aiutano a capire alcune particolarità dell'uso lessicale delle lettere verdiane. Lo studio delle lettere di Verdi non descrive soltanto le caratteristiche linguistiche specifiche del musicista, ma documenta ulteriormente alcuni fenomeni dell'italiano parlato nella loro manifestazione ottocentesca come il che polivalente, i forestierismi (soprattutto i francesismi), i regionalismi, nonché abitudini grafiche ottocentesche: l'uso della j per la i iniziale-interna e per la finale del plurale dei nomi atoni in -io; l'accentazione estesa a tutti i monosillabi. Inoltre ci fa avere anche un'idea delle forme epistolari nell'Ottocento.
Analisi linguistica dell'epistolario di Giuseppe Verdi
ZHOU, JINGYUAN
2015/2016
Abstract
In questa tesi si affronteranno le caratteristiche linguistiche delle lettere di Giuseppe Verdi, uno dei più grandi compositori italiani. La scelta del tema è principalmente dovuta a due motivi. L'Ottocento è un'epoca significativa dal punto di vista linguistico. È un secolo che ha al suo centro il tema dell'unità nazionale. Il sogno di unificare l'Italia si intreccia e si sovrappone al patriottismo e ai movimenti rivoluzionari. Si percepisce, pertanto, la necessità di una lingua che sia codice di comunicazione a livelli diversi, non solo letterari e intellettuali, ma anche pratici e politici. La storica frammentazione geopolitica della penisola italiana aveva avuto come conseguenza, tra le altre, l'assenza di una lingua nazionale non letteraria. Perciò, nel momento dell'unificazione nazionale, i problemi legati alla creazione e alla diffusione di una lingua comune (l'analfabetismo, l'uso dei dialetti, la mancanza di un sistema scolastico efficace) vengono considerati i problemi più urgenti da risolvere dalla giovane nazione. Data questa situazione così particolare e complicata, è significativo analizzare la lingua d'uso dell'Ottocento. Giuseppe Verdi, uno dei più grandi protagonisti del mondo lirico dell'Ottocento, è noto per il suo linguaggio compositivo caratteristico e personale. Il suo successo nella composizione delle opere ovviamente non si può separare dalla sua sensibilità linguistica. Perciò è molto interessante fare una ricerca sulla lingua che Verdi usa quotidianamente. Le sue lettere familiari e private sono proprio i testimoni migliori della sua lingua media. Anche se sono sempre testi scritti, grazie alla particolarità del genere, sono di registro medio-basso, molto vicino alla lingua colloquiale. L'obiettivo di questa tesi perciò è di fornire un'analisi linguistica delle lettere familiari e private di Verdi. I testi analizzati sono tratti principalmente da Lettere, una raccolta curata da Eduardo Rescigno, uscita presso Einaudi nell'anno 2012. Il libro raccoglie 700 lettere di Verdi, indirizzate soprattutto agli amici e ai collaboratori. Inoltre le lettere comprese nella raccolta di Rescigno sono state confrontate con I carteggi verdiani, pubblicati nel 1935 a cura di Alessandro Luzio, e con il Carteggio Verdi-Boito, pubblicato dall'Istituto di studi verdiani: il confronto ha lo scopo di analizzare le eventuali differenze tra le tre edizioni. La presente tesi è strutturata in tre parti principali. La prima parte è dedicata interamente alla biografia e agli studi relativi all'epistolario di Verdi. La seconda parte presenta il genere epistolare ed analizza sue caratteristiche nell'Ottocento. Dalle caratteristiche comuni dell'epistolografia dell'Ottocento si arriva alle caratteristiche linguistiche di Verdi. La terza parte è composta da trenta schede lessicali relative a parole particolari che compaiono nelle lettere di Verdi. Queste schede ci aiutano a capire alcune particolarità dell'uso lessicale delle lettere verdiane. Lo studio delle lettere di Verdi non descrive soltanto le caratteristiche linguistiche specifiche del musicista, ma documenta ulteriormente alcuni fenomeni dell'italiano parlato nella loro manifestazione ottocentesca come il che polivalente, i forestierismi (soprattutto i francesismi), i regionalismi, nonché abitudini grafiche ottocentesche: l'uso della j per la i iniziale-interna e per la finale del plurale dei nomi atoni in -io; l'accentazione estesa a tutti i monosillabi. Inoltre ci fa avere anche un'idea delle forme epistolari nell'Ottocento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/156732