Nel mio elaborato ho analizzato il problema della psicogenesi della geometria nella ri flessione di Federigo Enriques da un punto di vista filosofico. Nel primo capitolo ho fornito un quadro dell'ambiente storico-culturale in cui il matematico livornese ha vissuto, ponendo particolare attenzione alle nozioni di fisiologia che danno fondamento alla sua concezione di percezione dello spazio. Nel secondo e terzo capitolo mi sono occupata delle opere in cui, per prime, ha esposto le sue considerazioni sull'origine della conoscenza geometrica: l'articolo "Sulla spiegazione psicologica e della rappresentazione spaziale" del 1901 e i "Problemi della Scienza" del 1906. Dopo una parentesi sull'unità del sapere per Enriques e sul suo impegno sul versante dell'insegnamento trattati nel capitolo quarto, ho cercato di mettere in relazione il pensiero di Enriques con quello di pensatori del suo tempo quali Comte, Mach, Poincarè ed Einstein e con quello di filosofi contemporanei appartenenti al Circolo di Vienna. Nel capitolo finale ho cercato delle analogie con le questioni ancora aperte sulla percezione sia dalla prospettiva linguistica di Gärdenfors che da quella biologica di Sharpee.

Federigo Enriques e la psicogenesi delle geometrie

LA PAGLIA, LUISA
2020/2021

Abstract

Nel mio elaborato ho analizzato il problema della psicogenesi della geometria nella ri flessione di Federigo Enriques da un punto di vista filosofico. Nel primo capitolo ho fornito un quadro dell'ambiente storico-culturale in cui il matematico livornese ha vissuto, ponendo particolare attenzione alle nozioni di fisiologia che danno fondamento alla sua concezione di percezione dello spazio. Nel secondo e terzo capitolo mi sono occupata delle opere in cui, per prime, ha esposto le sue considerazioni sull'origine della conoscenza geometrica: l'articolo "Sulla spiegazione psicologica e della rappresentazione spaziale" del 1901 e i "Problemi della Scienza" del 1906. Dopo una parentesi sull'unità del sapere per Enriques e sul suo impegno sul versante dell'insegnamento trattati nel capitolo quarto, ho cercato di mettere in relazione il pensiero di Enriques con quello di pensatori del suo tempo quali Comte, Mach, Poincarè ed Einstein e con quello di filosofi contemporanei appartenenti al Circolo di Vienna. Nel capitolo finale ho cercato delle analogie con le questioni ancora aperte sulla percezione sia dalla prospettiva linguistica di Gärdenfors che da quella biologica di Sharpee.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/156663